di Diego Fusaro
Continuano a far discutere gli audio di Silvio Berlusconi trapelati nei giorni scorsi. In quegli audio, per un verso, il cavaliere di Arcore ammette candidamente di aver ripristinato i propri rapporti amicali con Vladimir Putin grazie anche allo scambio di “dolcissime lettere” e di pregiate bottiglie. Per un altro verso, Berlusconi ha lasciato trapelare giudizi non propriamente lusinghieri sul guitto Zelensky, di fatto decostruendo la narrativa occidentale secondo cui egli andrebbe celebrato come un eroe della libertà. Queste posizioni, che rivelano in fondo la capacità di Berlusconi di essere talvolta anche fuori dagli schemi, hanno prodotto un vero e proprio terremoto nel governo in statu nascendi, ma più n generale in tutta la politica italiana, allineata com’è con il verbo washingtoniano e con la criminalizzazione di Putin come novello Hitler. Potrebbe essere anche una ripicca di Berlusconi contro i suoi alleati di governo, verso i quali aveva già dato segni di insofferenza nei giorni scorsi? Sia quel che sia, il cavaliere di Arcore ha costretto tutti i politici a prendere posizione, e tra questi la stessa Giorgia Meloni: la quale è goffamente intervenuta ribadendo che il governo è sotto il segno di Washington e dell’Unione Europea. Insomma, ha ribadito ancora una volta che quello della destra bluette è un semplice sovranismo di cartone, un patriottismo di cartapesta, che nasconde il neoliberismo atlantista dominante.
Foto tratta da Il Riformista