J'Accuse

Il Parlamento europeo indaga sui disastri dell’Avviso 22 della Regione siciliana

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  • Lo dice il portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22, Oreste Lauria. Solo il 10% circa dei tirocinanti ha trovato lavoro 
  • “Alla fine del tirocinio abbiamo preso atto di essere stati sfruttati come lavoratori e mandati a casa come disoccupati”
  • Gli interventi degli europarlamentari Ignazio Corrao e Tiziana Beghin e dei parlamentari regionali Roberta Schillaci e Nuccio Di Paola

Lo dice il portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22, Oreste Lauria. Solo il 10% circa dei tirocinanti ha trovato lavoro 

“La Regione siciliana ha chiesto all’Unione europea i fondi per l’Avviso 22, denaro pubblico che non ha portato un risultato positivo per l’occupazione. Dopo ben 3 anni, ancora oggi 300 tirocinanti non hanno ricevuto nessun pagamento. Gli invisibili dell’Avviso 22. Adesso si avvii un’indagine condotta dalla Commissione europea. Ricordiamo che è  stata presentata interrogazione parlamentare a Bruxelles sui fondi europei dell’Avviso 22 sprecati: 30 milioni di euro per inserire nel mondo del lavoro solamente 170 tirocinanti, assunti con varie tipologie di contratti, su 1.741 tirocinanti. Intanto sono arrivati altri fondi europei in Sicilia richiesti all’Unione europea per nuovi bandi regionali Garanzia giovani 2, Avviso 33 e fondi del PNRR per le politiche attive del lavoro, ma il meccanismo rimane sempre lo stesso: liquidato un tirocinante, dopo 6 mesi se ne prende un altro in carico. A beneficiare di una manodopera a costo zero sono quasi sempre le stesse aziende o gli enti pubblici e privati. L’europarlamentare Ignazio Corrao ha chiesto chiarimenti a Bruxelles”.

“Alla fine del tirocinio abbiamo preso atto di essere stati sfruttati come lavoratori e mandati a casa come disoccupati”

Lo dice Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti dell’Avviso 22 della Regione siciliana. “Come ex lavoratori e siciliani – aggiunge Lauria – viviamo una condizione di disagio dopo essere stati usati unicamente per favorire un lavoro sottopagato. Le istituzioni della politica regionale devono adesso affrontare la realtà mettendo in atto misure che favoriscano realmente l’occupazione. Vogliamo che si rafforzino le politiche attive del lavoro creando nuovi strumenti efficaci, ponendo fine alle obsolete formule degli Avvisi regionali nati solamente per favorire le aziende pubbliche e private creando manodopera a costo zero. Alla fine del tirocinio abbiamo preso atto di essere stati sfruttati come lavoratori e mandati a casa come disoccupati. Siamo costretti, almeno chi può, a percepire il Reddito di cittadinanza per mandare avanti la famiglia. Siamo costretti a sopravvivere di assistenzialismo senza vedere una soluzione lavorativa nel nostro futuro. L’Avviso 22 della Regione siciliana è stato un flop nel suo intento primario, cioè il futuro inserimento lavorativo per i tirocinanti. Di fatto, sono andati sprecati 30 milioni di euro stanziati dall’Unione europea per le politiche del lavoro”.

Gli interventi degli europarlamentari Ignazio Corrao e Tiziana Beghin e dei parlamentari regionali Roberta Schillaci e Nuccio Di Paola

Lauria racconta di essere stato contattato dal parlamentare europeo, Ignazio Corrao. “Corrao dice sempre Lauria – ha subito dato luogo ad un’indagine sull’uso che la Regione siciliana ha fatto e sta facendo dei fondi europei e sullo spreco degli stessi fondi utilizzati spesso male o in modi non appropriati. Aspettiamo fiduciosi di avere una risposta dall’Europa affinché venga fatta finalmente chiarezza qualora ci fossero favoritismi e venga fatta giustizia”. Il portavoce del tirocinanti dell’Avviso 22 ci dice inoltre che la capodelegazione del M5S al Parlamento europeo, Tiziana Beghin, ha predisposto un’interrogazione alla Commissione “per capire se ciò non configuri una violazione delle normativa comunitaria”. Sulla vicenda sono intervenuti anche i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle, Roberta Schillaci e Nuccio Di Paola, che hanno invitato il nuovo presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, a non commettere gli errori commessi dal Governo regionale di Nello Musumeci. “Per una volta in Sicilia si faccia tesoro degli errori commessi – dicono i due deputati regionali -. Questi tirocini sono risultati delle beffe per le persone che ne hanno usufruito, perché spesso i tirocinanti hanno affrontato anche delle spese per arrivare sul posto di lavoro per poi non ricevere né il rimborso spese, né lo stesso emolumento, come nel caso dell’Avviso 22. Per i futuri tirocini serve una commissione che ne verifichi la correttezza. Devono essere inseriti dei paletti all’interno dei bandi che prevedano, ad esempio, di impedire alle aziende che hanno usufruito di tirocinanti senza poi assumerli di partecipare a successivi reclutamenti. Occorrerebbe inoltre selezionare le aziende sulla base delle reali potenzialità che queste hanno di garantire una prospettiva di lavoro”.

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