di Enzo Guarnera
Ieri, 13 Ottobre, è iniziata una nuova legislatura del Parlamento Italiano.
Non sono mai stato un chierico, difensore ad oltranza e a prescindere di una parte politica, ho una visione laica della realtà ma saldamente ancorata ad alcuni valori fondamentali che ritengo non trattabili.
Sono i valori della nostra Costituzione, che devono ritenersi cogenti per tutti i cittadini, NESSUNO escluso.
Giudicherò il nuovo Governo dalla qualità dei suoi ministri e dalle scelte concrete che saranno fatte nell’esclusivo interesse della collettività, a partire dai poveri, dagli ultimi e dagli esclusi.
I proclami, le dichiarazioni demagogiche e roboanti non mi impressionano, anzi non depongono bene per i loro autori.
Ma non posso dimenticare che la classe politica italiana è tra le peggiori in Europa.
Molti partiti sono come bande, divisi in fazioni interne, privi di valori alti e di visione strategica. Popolati da numerosi avventurieri, alla ricerca di privilegi e di potere fine a se stesso.
Lo scopo prevalente consiste nell’occupazione dei posti di comando per amministrare le risorse pubbliche nell’interesse di pochi, in prevalenza amici e sodali di vario genere.
Questa analisi non è frutto di qualunquismo, ma deriva dalla mia trentennale esperienza all’interno del mondo politico.
Se poi confronto le caratteristiche che ho descritto con altre che ho verificato in alcuni decenni di professione forense giungo ad una amara conclusione: la cultura prevalente nella politica è uguale a quella della mafia.
Mi rendo conto che ciò non costituisce un buon viatico per la nuova legislatura e il nuovo Governo.
Ma qui mi soccorre la fede cristiana e la virtù teologale della speranza.
E, da laico, confido nello “stellone italico”!
Foto tratta da amp.agoravox.it