Sorpresa a Messina: dopo il riconteggio dei voti resta fuori dall’Ars Luigi Genovese e diventa deputato Alessandro De Leo vicino a Cateno De Luca

11 ottobre 2022
  • Il leader di Sicilia Vera, Cateno De Luca: “Ora possiamo affermare che Messina è stata definitivamente liberata”
  • Con l’ingresso in Assemblea regionale del consigliere comunale di Messina, Alessandro De Leo, i parlamentari regionali di Sicilia Vera passano da sette a otto
  • Dopo il riconteggio la lista ‘De Luca Sindaco di Sicilia’ incassa 2 quozienti interi ed un resto di 14.340 voti utili eleggendo un altro deputato

Il leader di Sicilia Vera, Cateno De Luca: “Ora possiamo affermare che Messina è stata definitivamente liberata”

“Ora possiamo affermare che Messina è stata definitivamente liberata”. Così si esprime Cateno De Luca, leader di Sicilia Vera, il candidato alla presidenza della Regione siciliana giunto secondo con il 24% dei voti. De Luca parla dopo un colpo di scena, che in realtà era nell’area da qualche giorno: dopo il riconteggio dei voti avvenuto nel collegio di Messina Luigi Genovese, che in un primo momento era risultato eletto deputato nelle file dei Popolari e Autonomisti di Raffaele Lombardo, rimane fuori dalla nuova Assemblea regionale siciliana; al suo posto va il consigliere comunale di Messina, Alessandro De Leo, eletto nella lista di De Luca. La notizia è ‘pesante’, perché Luigi genovese, parlamentare regionale uscente, è figlio di Francantonio Genovese, espressione di una delle famiglie imprenditoriali e politiche tra le più importanti di Messina. Ricordiamo che Francantonio Genovese, di tradizioni democristiane, è stato il primo segretario regionale del Partito Democratico in Sicilia, voluto dall’allora segretario nazionale, Walter Veltroni. Questo succedeva nel 2008. Da allora di vicissitudini ne sono avvenute tante. Francantonio Genovese – che nel frattempo era stato eletto al Parlamento nazionale sempre nelle file del PD – è rimasto coinvolto nello scandalo della Formazione professionale. Una vicenda giudiziaria amara, per Genovese, costretto – di fatto – al ritiro dall’attività politica. Almeno dall’impegno diretto, perché Francantonio Genovese, alle elezioni regionali di cinque anni fa, ha lanciato in politica il giovanissimo figlio Luigi Genovese eletto nelle file del centrodestra, ovviamente nel collegio di Messina. Deluso da uno schieramento politico che non l’aveva difeso, infatti, Francantonio Genovese ha lasciato il PD. Luigi Genovese si è ricandidato anche alle elezioni regionali dello scorso 25 Settembre e, come già ricordato, in un primo momento è stato dichiarato eletto. Ma…

Con l’ingresso in Assemblea regionale del consigliere comunale di Messina, Alessandro De Leo, i parlamentari regionali di Sicilia Vera passano da setta a otto

Ma a Messina, è noto a tutti, da qualche tempo va in scena il ciclone Cateno De Luca, che prima è stato eletto Sindaco di Messina contro tutti i poteri forti della Città dello Stretto, che sono poteri imprenditoriali (leggere grande affare dei trasporti via mare) e anche poteri politici. Poi – è noto – De Luca si è dimesso ma insieme con il partito che ha fondato, Sicilia Vera, nel Giugno di quest’anno, sempre contro il sistema dei partiti siciliani, è riuscito a fare eleggere Sindaco di Messina un suo fedelissimo, Federico Basile (per precisione di cronaca va detto che alle elezioni comunali di Messina la Lega di Salvini si è dissociata dal centrodestra e ha chiuso un accordo con De Luca). Contemporaneamente – anche questa è un fatto noto – De Luca è stato candidato alla presidenza della Regione: non ha vinto, ma ha ottenuto un buon risultato: sette deputati regionali che, con l’ingresso di Alessandro De Leo, diventano otto. Volendo non è affatto male come prima uscita di un partito, in una Sicilia che non ha quasi mai premiato le formazioni politiche che si pongono in netto contrasto con il sistema dei partiti, a parte le elezioni regionali siciliane del 1959, quando l’Unione Siciliana Cristiano Sociale di Silvio Milazzo, Francesco Pignatone e Ludovico Corrao prese 257 mila voti circa, il 10% con l’elezione di 9 deputati regionali. Tornando al presente, il Movimento di Cateno De Luca, con l’ingresso di Alessandro De Leo all’Ars, può contare su otto deputati. La maggioranza che sostiene il Governo di Renato Schifani potrà contare su 40 deputati su 70. Perde un seggio la Lista Popolari e Autonomisti, che passa da 5 a 4 deputati.

Dopo il riconteggio la lista ‘De Luca Sindaco di Sicilia’ incassa 2 quozienti interi ed un resto di 14.340 voti utili eleggendo un altro deputato

Come detto all’inizio, i primi a non essere convinti dell’esito delle elezioni regionali nel collegio di Messina sono stati proprio De Luca e i suoi. Che, all’indomani del voto, hanno presentato un ricorso. Così è intervenuto l’ufficio centrale circoscrizionale che ha determinato i voti di lista definitivi delle liste del collegio di Messina, dopo aver esaminato i verbali di tutte le sezioni. “Al termine dei lavori – ha detto l’avvocato Gaetano Majolino al quotidiano La Sicilia – sono stati riscontrati 65.684 voti alla lista ‘De Luca Sindaco di Sicilia’ che le consentono di determinare 2 quozienti interi ed un resto di 14.340 voti utili ad assegnare il settimo seggio degli otto della provincia di Messina”. Rifatto il conteggio, come già ricordato, Alessandro De Leo è risultato eletto deputato, mentre resta fuori Luigi Genovese. Da qui la dichiarazione, non priva di soddisfazione, di Cateno De Luca, che leggiamo sempre su La Sicilia: “«Con l’assegnazione di questo seggio si chiude un’era politica che ha condizionato la città di Messina e alcune dinamiche regionali e nazionali. Così come avevo preannunciato a Giugno 2018 appena appreso l’esito della mia vittoria a Sindaco di Messina si è compiuto l’azzeramento della vecchia classe politica che ha fatto le proprie fortune scambiando le istituzioni per un bancomat politico. Ora possiamo affermare che Messina è stata definitivamente liberata”.

Foto tratta da Stampalibera.it

 

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