Sul Titanic

La vittoria elettorale di Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni) e la strategia anti-europea e anti-italiana degli anglosassoni (Liz Truss)

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  • Di solito noi riprendiamo gli interessanti articoli del blog di Federico Dezzani per le illuminanti analisi di politica estera e di economia. Questa volta riprendiamo un intervento che, solo apparentemente, è di politica interna italiana. Infatti…

Il ruolo della nuova nuova premier conservatrice inglese Liz Truss

“Veniamo quindi al punto decisivo: perché gli anglosassoni hanno sapientemente lavorato perché le elezioni del 2022, indette dopo le dimissioni ‘spontanee’ di Mario Draghi, fossero vinte da Fratelli d’Italia? Innanzitutto, così facendo, si assicurano una perfetta continuità nella politica estera del Paese: dovrebbe infatti apparire strano a molti, ma le posizioni più simili a quelle di Mario Draghi verso Russia, Iran e Cina, si trovano proprio nell’unico partito che era all’opposizione del suo governo! Questo, tuttavia, è ancora un elemento secondario. Il punto decisivo, come già scrivemmo nella nostra analisi che seguì le dimissioni dei Mario Draghi, è la volontà degli anglosassoni di servirsi dell’Italia e del suo enorme debito pubblico per innescare l’ennesima crisi in Europa, già provata da guerra, carenza di gas, venti di recessione, prezzi alle stelle e stretta monetaria delle banche centrali. A luglio era difficile capire quale fosse il copione che avevano in mente gli angloamericani per l’Italia. Molto si è capito nel corso di settembre, dopo l’insediamento a Downing Street della nuova premier conservatrice Liz Truss. La neo-premier si è lanciata in una serie di duri attacchi contro l’indipendenza della Bank of England e, contemporaneamente, ha varato un maxi-taglio delle tasse da 45 miliardi, provocando il crollo della sterlina (ai minimi storici nei confronti del dollaro) e alimentando diversi dubbi sulla sostenibilità delle finanze pubbliche britanniche: la strategia della Truss mira, chiaramente, a costringere la Bank of England a monetizzare il debito pubblico britannico, alimentando l’inflazione che già viaggia verso il 20% in Gran Bretagna. Il primo viaggio all’estero della neo-premier Giorgia Meloni dovrebbe essere proprio a Londra e tutto lascia supporre che là riceverà istruzioni su come “replicare” le ricette britanniche in Italia. Il seguito è facilmente prevedibile: attacco alla BCE, taglio delle tasse, tracollo dei Btp, nuova eurocrisi, default del debito pubblico italiano”.

La fabbrica delle vittorie elettorali tratto dal blog di Federico Dezzani

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