- Con l’appoggio esterno al Governo la Lega manterrebbe le mani libere su economia e politica estera
- Mettere un po’ di pepe sotto il ‘culo’ del Governo che sta per nascere
- Lasciare proseguire a Fratelli d’Italia e a Forza Italia l’appoggio dell’Italia all’Ucraina
- L’appoggio esterno della Lega al futuro Governo Meloni costringerebbe PD e l’accoppiata Renzi-Calenda a votare con il Governo
Con l’appoggio esterno al Governo Meloni la Lega manterrebbe le mani libere su economia e politica estera
Una premessa: consideriamo una iattura il Governo di Mario Draghi e abbiamo la sensazione che il Governo che la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si appresta a varare sarà molto simile al Governo Draghi in economia e in politica estera, cioè nei due settori più importanti dello stesso esecutivo. Il Governo Draghi ha affossato l’Italia. Ha speso solo la metà dei fondi del Pnrr non per incapacità, ma per creare difficoltà al futuro Governo sul quale verrà scaricata la responsabilità del fallimento al 50% del Pnrr; sta lasciando migliaia e migliaia di imprese nell’impossibilità di pagare le bollette, imprese destinate a chiudere; e sta abbandonando milioni di famiglie alla disperazione, sempre per le super bollette. Questo perché il Governo Draghi è espressione della fallimentare Unione europea dell’euro, purtroppo ancora in piedi (ma ancora per poco) che impedisce all’Italia di effettuare l’unica cosa che serve per fronteggiare il problema delle bollette: almeno 50 miliardi di euro di nuovo debito. Si dirà: ma l’Italia può continuare ad indebitarsi per sopravvivere? A questa domanda dovrebbero rispondere i ‘geni’ della politica italiana che hanno infognato l’Italia in un sistema monetario a debito ‘confezionato’ su misura per gli interessi della Germania e dei Paesi del Nord Europa alleati della stessa Germania, Olanda in testa (per la cronaca, l’Olanda è il Paese che ha costituito, di fatto, un paradiso fiscale autorizzato dall’Unione europea e che ha ‘pilotato’ e continua a ‘pilotare’ la speculazione sul gas). Draghi e la signora Meloni sanno benissimo che, senza un nuovo scostamento di Bilancio – cioè senza la creazione di nuovo debito – ribadiamo, pari ad almeno 50 miliardi di euro – migliaia e migliaia di imprese italiane chiuderanno i battenti facendo esplodere la disoccupazione e milioni di famiglie italiane non potranno pagare le bollette, se non indebitandosi, precipitando nella disoccupazione. Per la cronaca, la chiusura di migliaia e migliaia di aziende non è una nostra invenzione. Ecco cosa dice a tal proposito il presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabé: “Con il picco termico, tra Gennaio e Febbraio prossimi, e il gas russo che non ci sarà, avremo dei problemi giganteschi, interi settori industriali saranno costretti a chiudere” (qui un video).
Mettere un po’ di pepe sotto il ‘culo’ del Governo che sta per nascere
Fatta questa premessa, considerato che non nutriamo particolari simpatie per la Lega, ma riconoscendo alla Lega di aver chiesto lo scostamento di Bilancio e il blocco delle cartelle esattoriali – cartelle esattoriali che, lo ricordiamo, stanno travolgendo gli italiani insieme alle bollette alle stelle – ci chiediamo e chiediamo: perché la Lega non mette un po’ di pepe sotto il ‘culo’ del Governo che sta nascendo, chiamandosi fuori dallo stesso Governo e limitandosi all’appoggio esterno? Tra l’altro, la signora Meloni, oltre ad aver abbracciato la causa atlantista nella guerra in Ucraina e le ragioni fallimentari dell’Unione europea dell’euro non ne vuole sapere di dare alla Lega il Ministero degli Interni nel nuovo Governo. Per quale motivo il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, dovrebbe uscire umiliato dalla composizione del nuovo Governo che, più che espressione di un radicale cambiamento, sembra essere già nelle mani degli equilibri Quirinale, di Draghi e, quindi della fallimentare Unione europea rappresentata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen? Che senso politico ha, per la Lega, continuare a stare insieme con chi ha lavorato per indebolirla?
Lasciare proseguire a Fratelli d’Italia e a Forza Italia l’appoggio dell’Italia all’Ucraina
Sappiamo tutti perché la Lega di Salvini è entrata nel Governo Draghi. In cambio dell’appoggio diretto al Governo Draghi la Lega, o meglio le Regioni del Nord Italia, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia con ‘l’appoggio esterno’ dell’Emilia Romagna hanno chiesto l’80% dei fondi del Pnrr (operazione riuscita) e l’Autonomia differenziata (operazione ‘stoppata’). L’appoggio al Governo Draghi è costato alla Lega la perdita di milioni di voti. Adesso la Lega ha l’opportunità di riprendersi se non tutti, almeno una buona parte dei suoi voti finiti a Fratelli d’Italia. Il Governo della signora Meloni, con la piega che ha già preso – atlantismo demenziale con l’appoggio all’Ucraina e dipendenza dall’Unione europea – porterà l’Italia allo sfascio. Non c’è bisogno di essere economisti per capire che il tetto sul prezzo del gas e la fine della speculazione sul gas, ammesso che si materializzino, provocheranno effetti nei prossimi mesi, se non nel prossimo anno; nel frattempo migliaia e migliaia di aziende italiane saranno fallite e milioni di famiglie italiane saranno alla disperazione. In questo scenario – perché lo scenario prossimo venturo è questo – che senso ha, per la Lega, entrare nel Governo Meloni? Molto più logico prendere le distanze dal nuovo Governo, lasciando a Fratelli d’Italia e a Forza Italia il fallimentare e oneroso appoggio dell’Italia all’Ucraina nella guerra alla Russia, guerra che potrebbe trasformarsi, a breve, in guerra nucleare, anche se contenuta. La Lega – a nostro modesto avviso – dovrebbe limitarsi a un appoggio esterno, votando a favore dei provvedimenti che ritiene positivi e votando contro i provvedimenti che ritiene sbagliati.
L’appoggio esterno della Lega al futuro Governo Meloni costringerebbe PD e l’accoppiata Renzi-Calenda a votare con il Governo
Questa mossa sortirebbe vari effetti positivi. In primo luogo darebbe il via a un Governo Meloni indebolito, in secondo luogo, sui provvedimenti economici e di politica estera costringerebbe non soltanto il Governo Meloni a cercare voti in Aule tra le opposizioni, che verrebbero coinvolte nell’azione del Governo. facciamo un semplice esempio: se la Lega si dovesse opporre alle nuove forniture di armi all’Ucraina il PD e l’accoppiata Renzi-Calenda sarebbero costretti a votare in favore del Governo e dell’invio di nuove armi all’Ucraina, perché PD e l’accoppiata Renzi-Calenda sono notoriamente europeisti e atlantisti; in questo modo la Lega eviterebbe di lasciare al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte le ragioni del pacifismo. Anche sui provvedimenti economici la Lega potrebbe guadagnare milioni di voti, insistendo – sempre mentre appoggia il Governo Meloni dall’esterno – sullo scostamento di Bilancio e sul blocco delle cartelle esattoriali. E siccome l’Unione europea è contrarissima allo scostamento di Bilancio per l’Italia e al blocco delle cartelle esattoriali, la signora Meloni e il suo bel partito comincerebbero a perdere valanghe di voti. Vi sembra poco, signori leghisti? Qualcuno potrebbe obiettare: Renzi e Calenda potrebbero decidere di entrane nel Governo Meloni al posto della Lega? Questo sarebbe perfetto. A parte lo sputtanamento, siccome l’economia italiana – dentro l’Unione europea dell’euro – è destinata a sparire, la Lega incasserebbe anche i voti di Renzi e Calenda.
Foto tratta da Italia Oggi
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