- Sono otto le liste che hanno superato lo sbarramento del 5%
- Le nostre previsioni: alcune giuste, altre no
- La ripartizione dei seggi tra i partiti
- I 70 deputati regionali
- I 13 ‘magnifici’ di Catania
- Palermo città della munnizza nelle strade come il “nulla diviene ma tutto è…”
- Messina città ribelle
- Agrigento tra Falaride e i disastri ambientali passati, presenti e prossimi venturi
- Caltanissetta, la provincia che si muove come il ‘gambero’
- Enna: ridateci Piazza Armerina come capoluogo di provincia
- Ragusa, ovvero c’era una volta la politica
- Trapani o il ‘motore immobile’ al di là del bene e del male
- Siracusa e i ‘seggi volanti’
- Alessandro Aricò probabile nuovo presidente dell’Assemblea regionale siciliana
Sono otto le liste che hanno superato lo sbarramento del 5%
I risultati delle elezioni regionali siciliane presentano otto liste che hanno superato lo sbarramento del 5% e undici liste che rimangono fuori perché non hanno raggiunto il 5%. Ovviamente, non si parla più del fatto che il 52% degli elettori siciliani aventi diritto al voto hanno disertato le urne e sono quindi la ‘vera maggioranza’ politica della Sicilia. Non conta nemmeno ‘come’ sono stati presi questi voti (ricordiamo l’arresto di due candidati poco prima delle elezioni che si davano moto da fare…). Non si parla, ovviamente di mafia. Conta solo il ‘prodotto finito’: i voti acciuffati Iddio sa come e la ripartizione dei seggi. I partiti più votati sono stati Fratelli d’Italia e Forza Italia, che non vanno oltre il 15%. Il centrodestra ha presentato cinque liste e tutte hanno superato lo sbarramento: due di queste: la DC di Totò Cuffaro (che si presentava inglobando l’UDC) e i Popolari e Autonomisti di Raffaele Lombardo per appena un punto percentuale. La quinta lista del centrodestra è la Lega. Le nostre previsioni sono state in parte quasi giuste, in parte sbagliate. Abbiamo sbagliato sull’accoppiata Nuova DC-UDC: ci aspettavamo almeno l’8-10%, invece mandano un gruppo di deputati all’Ars per appena un punto percentuale. Non ci siamo sbagliati sui Popolari e Autonomisti di Lombardo, che vedevamo messi male: anche loro sbarcano all’Ars per appena un punto percentuale. Abbiamo sbagliato qualcosa sulla Lega che si presentava con il simbolo Prima l’Italia: nel complesso il risultato di questo partito non è esaltante: se non fossero stati in lista Luca Sammartino a Catania, Vincenzo Figuccia a Palermo e e Domenico ‘Mimmo’ Turano a Trapani non avrebbero preso nemmeno un deputato. Non ci aspettavamo – questo lo ammettiamo – la rielezione di Carmelo Pullara ad Agrigento.
Le nostre previsioni: alcune giuste, altre no
Nel centrosinistra abbiamo sbagliato la previsione sul PD: davamo questo partito poco sotto il 10%, invece ha preso il 13%. Abbiamo previsto bene il risultato della lista Centopassi che ha superato di poco il 3% (il suo leader, Claudio Fava, ha deciso di lasciare la politica). Giusta la previsione sulla lista dell’accoppiata Italia Viva Azione che si è fermata al 2%. La lista Sicilia Vera del movimento di Cateno De Luca si è attestata a poco meno del 3%. Solo De Luca sindaco di Sicilia-Sud chiama Nord ha superato lo sbarramento prendendo oltre il 13%. Anche su De Luca ci siamo sbagliati: pensavamo che i siciliani avessero voglia di cambiamento e non di clientelismo e reddito di cittadinanza. Va sopra il 13% anche il Movimento 5 Stelle. Per la lista Siciliani Liberi lo 0,4%.
La ripartizione dei seggi tra i partiti
Ecco la ripartizione dei 70 seggi della nuova Assemblea regionale siciliana. Grazie all’attuale legge elettorale il PD prende 11 seggi. Pure Forza Italia conquista 11 seggi + 2 seggi del listino, per un totale 13 seggi (per la cronaca, l’elezione dei candidati del listino scatta se lo schieramento che vince supera il 40%). Anche per Fratelli d’Italia 11 seggi + 2 del listino (quindi 13 seggi). La Lega conquista 4 seggi + 1 seggio del listino (quindi totale 5 seggi). La Nuova Dc di Totò Cuffaro e l’UDC conquistano 4 + 1 del listino (in totale 5 seggi). Idem gli Autonomisti e Popolari di Lombardo. Alla lista di Cateno De Luca vanno 6 seggi + 1 che va allo stesso De Luca in quanto secondo arrivato nella corsa per la presidenza della Regione (in totale 7 seggi). Al Movimento Cinque stelle vanno 11 seggi. i.
I 70 deputati regionali
Ecco quindi i 70 deputati che dovrebbero entrare all’Ars. Si comincia con il presidente eletto, Renato Schifani. E con il secondo arrivato, Cateno De Luca. Poi ci sono i sei eletti nel listino: Riccardo Gallo Afflitto di Forza Italia), Elvira Amata e Gaetano Galvagno di Fratelli d’Italia, Marianna Caronia della Lega, Giuseppe Lombardo dei Popolari e Autonomisti (si tratta del nipote dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo: la discendenza politica), Federica Marchetta per la lista Nuova DC-UDC (in questo caso è la moglie del segretario regionale dell’UDC, Decio Terrana).
I 13 ‘magnifici’ di Catania
Andiamo adesso agli eletti nelle liste provinciali. A Catania – città da anni ‘spenta’ da una politica-politicante – i seggi sono 13. Due sono della lista di Cateno De Luca Sindaco di Sicilia: Ludovico Balsamo e Davide Vasta. Luca Sammartino in questa tornata elettorale è stato eletto nella lista Prima l’Italia-Lega (il personaggio è politicamente ramingo). Riconferme dei grillini Josè Marano e Nuccio Di Paola. Nel PD è stato eletto il segretario regionale di questo partito, Anthony Barbagallo, che dovrebbe optare per il seggio alla Camera lasciando il posto a Giovanni Burtone, già parlamentare regionale negli anni ’80 del secolo passato, ancora parlamentare e assessore regionale negli anni ’90, poi parlamentare nazionale e adesso di nuovo in Assemblea regionale siciliana all’insegna del ‘rinnovamento’ di questo partito… Poi ci sono due eletti tra i Popolari e Autonomisti: Giuseppe Lombardo (che è anche eletto nel listino) e Giuseppe Castiglione. Tra gli eletti di Fratelli d’Italia a Catania Dario Daidone, Gaetano Galvagno (anche lui è nel listino), Giuseppe Zitelli. In Forza Italia rieletti gli eterni Marco Falcone e Nicola D’Agostino. Per DC-UDC eletto Andrea Messina. Il tredicesimo parlamentare eletto dovrebbe essere Angelo Villari, che ha lasciato il PD per candidarsi con Cateno De Luca.
Palermo città della munnizza nelle strade come il “nulla diviene ma tutto è…”
Nel collegio di Palermo i seggi sono 16. Entrano nella nuova Assemblea regionale siciliana Ismaele La Vardera e Salvatore Geraci per la lista De Luca sindaco di Sicilia. Adriano Varrica e Luigi Sunseri per il Movimento 5 Stelle. Edy Tamajo, Gianfranco Miccichè e Gaspare Vitrano per Forza Italia (nel caso di Miccichè e Vitrano si tratta di ‘rinnovamento’ della politica allo stato puro…). L’eterno Antonello Cracolici e Valentina Chinnici sono gli eletti nel PD. Nuccia Albano per la lista Dc-UDC. Vincenzo Figuccia per la Lega-Prima l’Italia. Alessandro Aricò, Fabrizio Ferrara e Marco Intravaia per Fratelli d’Italia.
Messina città ribelle
Nel collegio di Messina gli eletti sono Cateno De Luca (che nel Parlamento dell’Isola come secondo arrivato nella corsa per la presidenza della Regione lascerà il posto al secondo più votato, Matteo Sciotto) e Giuseppe Lombardo per la lista De Luca Sindaco di Sicilia. Luigi Genovese per la lista Popolari e Autonomisti (si tratta dei figlio di Francantonio Genovese che, per ora, sta con Lombardo: nel centrodestra siciliano i candidati passano da un partito all’altro per garantire che tutte le liste superino il 5%). Quindi Giuseppe Galluzzo per Fratelli d’Italia, Giuseppe Laccoto per Prima l’Italia-Lega, Tommaso Calderone per Forza Italia (che è stato eletto anche nel Parlamento nazionale e lascerà il posto a Bernadette Grasso). Quindi il grillino Antonio De Luca e Calogero Leanza del PD.
Agrigento tra Falaride e i disastri ambientali passati, presenti e prossimi venturi (leggere il rigassificatore di Porto Empedocle)
Nel collegio di Agrigento gli eletti dovrebbero essere Carmelo Pace per la lista DC-UDC, l’eterno Roberto Di Mauro per i Popolari e Autonomisti (anche in questo caso ‘grande rinnovamento’ della politica…), Margherita La Rocca Ruvolo per Forza Italia (sempre all’insegna del ‘rinnovamento’), Giusi Savarino, finita nella lista di Fratelli d’Italia e Carmelo Pullara per Prima l’Italia-Lega.
Caltanissetta, la provincia che si muove come il ‘gambero’
Nel collegio di Caltanissetta – provincia nota per non andare mai avanti – gli eletti sono Michele Mancuso di Forza Italia), Rosario Caci per i Popolari e Autonomisti e Giuseppe Sebastiano Catania per Fratelli d’Italia.
Enna: ridateci Piazza Armerina come capoluogo di provincia
Nel collegio di Enna gli eletti dovrebbe essere Sebastiano Venezia del PD e Luisa Lantieri di Forza Italia (ancora sul ‘rinnovamento’…).
Ragusa, ovvero c’era una volta la politica
Nel collegio di Ragusa ritornano (sempre per il ‘rinnovamento’…) Nello Dipasquale per il PD, Stefania Campo per i grillini e Giorgio Assenza per Prima l’Italia-Lega. Forse il nuovo dovrebbe essere Ignazio Abbate della lista Dc-UDC.
Trapani o il ‘motore immobile’ al di là del bene e del male
Nel collegio di Trapani gli eletti sono Stefano Pellegrino di Forza Italia, Dario Safina per il PD, Mimmo Turano per Prima l’Italia-Lega, Nicola Catania per Fratelli d’Italia e Cristina Ciminnisi per il Movimento 5 stelle.
Siracusa e i ‘seggi volanti’
Nel collegio di Siracusa la battaglia politica e elettorale è sempre ‘pugnace’ (non sono mancati gli interventi della Magistratura per fare ripetere le elezioni in alcuni seggi). Questa volta mancano i dati di ‘appena’ 215 sezioni tra Avola, Lentini, Noto e Siracusa. Per ora non ci sono eletti. Un po’ di pazienza…
Alessandro Aricò probabile nuovo presidente dell’Assemblea regionale siciliana
Renato Schifani dovrebbe essere proclamato presidente della Regione entro la fine della settimana. Per i deputati ci vorrà ancora un po’ di tempo. La prima seduta della nuova Assemblea regionale siciliana dovrebbe essere convocata a fine Ottobre per eleggere il nuovo presidente dell’Assemblea regionale siciliana, poltrona che spetta a Fratelli d’Italia. Il favorito dovrebbe essere Alessandro Aricò.
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