Dopo la vittoria dell’estrema destra in Svezia – che, pur appoggiando dall’esterno il nuovo Governo dei moderati di Ulf Kristersson rimane il partito più forte che tiene in piedi lo stesso Governo – anche in Itali arriva una vittoria piuttosto nella della destra. Così, in queste ore, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, raccoglie i complimenti di tutte le destra europee, che avanzano ovunque. Tra i primi a congratularsi con la Meloni sono i due principali esponenti del gruppo di Visegrad, il premier della Polonia, Mateusz Morawiecki, e il portavoce del premier ungherese Orban, Balazs Orban. “Congratulazioni Giorgia Meloni”, scrive su Twitter, Morawiecki. Balazs Orban, parlamentare ungherese e direttore politico dell’ufficio del premier Viktor Orban, aggiunge esultante: “In questi tempi difficili, abbiamo più che mai bisogno di amici che condividano una visione e un approccio comuni alle sfide dell’Europa”. Insomma, nell’Unione europea liberista e globalista trionfano forze politiche che sono contrarie al liberismo e alla globalizzazione dell’economia. Che la destra sia contraria al liberismo ci sta; il problema è quello che resta del Socialismo europeo, che invece fiancheggia liberismo e globalismo. Ricordiamoci che la tradizione della destra europea – soprattutto della destra estrema – è sempre stata anticapitalista. I capisaldi culturali ed economici della destra europea, sin dai primi del ‘900, sono sempre stati contrari alle plutocrazie. Oggi la destra europea non si oppone solo alla globalizzazione dell’economia, ma anche alla migrazione senza regole e senza controlli. La destra in Svezia vince perché i migranti non integrati creano disordini sociali. I Paesi di Visegrad sono contrari all’arrivo incontrollato di migranti. C’è un’eccezione della Polonia con gli ucraini perché c’è una guerra in corso. Ma la Turchia tiene sempre bloccali alle proprie frontiere 5 milioni di migranti per conto dell’Unione europea. Una stretta ai migranti arriverà anche in Italia con la Meloni al Governo.
Con l’esplosione della guerra in Ucraina la situazione si è complicata, perché tutta l’Unione europea si è schierata con gli Stati Uniti d’America. Anche in questo caso, un’ulteriore contraddizione: che la destra europea appoggi gli Stati Uniti e sia favorevole alla guerra in favore dell’Ucraina e contro la Russia ci sta; non ci sta proprio, invece, un Socialismo europeo guerrafondaio, perché l’elettorato di sinistra sbanda. Giuseppe Conte ha raggiunto il 16% dei consensi in buona parte perché usufruisce del voto clientelare del Reddito di cittadinanza, ma in minima parte anche perché è contro l’invio di armi in Ucraina. Mentre il PD perde e si conferma una forza politica sotto il 20% – in pratica, la riconferma della sconfitta del 2018 – sia perché non è una forza di sinistra, sia perché appoggia la guerra in Ucraina. In parole ancora più semplici, l’Unione europea – che è guidata dai moderati in alleanza con i Verdi e con i Socialisti – diventata, rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina, una sorta di ‘tappetino’ degli Stati Uniti d’America schierati con l’Ucraina peggiorerà le cose perché continuerà ad allontanare l’elettorato europeo dalla sinistra.
Così in Europa tutta la sinistra va in crisi. Quasi la destra avanza. E dove ancora non governa, continuando con questo andazzo, andrà al Governo: è solo questione di tempo. I leader dell’estrema destra tedesca, AFD, per esempio, si ritengono molto soddisfatti per la vittoria di Giorgia Meloni in Italia e, in generale, per la vittoria del centrodestra. E se fino ad ora in Germania ha governato la destra moderata della signora Angela Merkel, della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dell’attuale Cancelliere, Olaf Scholz, la destra estrema tedesca di aspetta di cominciare a vincere nelle elezioni locali per tentare poi il colpaccio per le elezioni nazionali. Anche dalla Spagna arrivano le congratulazioni per la vittoria della destra italiana: Santiago Abascal, presidente del partito spagnolo Vox, parla addirittura di Giorgia Meloni come un esempio per tutta l’Unione europea, ovvero una destra “orgogliosa, libera e di nazioni sovrane, capace di cooperare per la sicurezza e la prosperità di tutti”. Anche gli esponenti della destra francese sono felici per la vittoria italiana di Giorgia Meloni. I vertici del Ressemblement National, con Jordan Bardella, rivendicano la vittoria di Fratelli d’Italia e stigmatizzano le parole in verità fuori luogo pronunciate dalla citata presidente della Commissione europea: “Gli italiani hanno offerto una lezione di umiltà all’Unione che, attraverso la voce della signora Von Der Leyen, ha preteso di dir loro cosa votare”. A proposito: la signora Ursula ha detto di avere gli “strumenti” per convincere la politica italiana a fare quello che dice lei: quali sarebbero questi “strumenti”? Li tirerà fuori?
Foto tratta da Quotidiano del Sud