In forza degli exit poll che, nella corsa per la presidenza della Regione siciliana, danno il candidato del centrodestra, Renato Schifani, nettamente in testa rispetto a Cateno De Luca (Schifani viene dato tra il 37 e il 41%, mentre De Luca viene dato tra il 24 e il 28%), il centrodestra siciliano si sente la vittoria in tasca. Qua e là leggiamo che gli esponenti di questa parte politica si sentono già la vittoria in tasca e qualcuno, addirittura, parla di divisione degli assessorati. Noi non vogliamo portare ‘attasso‘ (da ‘attassare‘, in dialetto palermitano significa portare sfiga, sfortuna) al centrodestra, però, riflettendoci, abbiamo pensato a un dato politico elettorale molto gettonato alla vigilia delle elezioni regionali e scomparso in queste ore di attesa dei veri voti delle elezioni regionali siciliane 2022. Fino a qualche giorno fa, in tanti giornali, blog e, in generale, in tanti mezzi di informazione siciliani si leggeva che, in queste elezioni regionali, ci sarebbe stato tanto voto disgiunto: ovvero elettori che votano per il candidato presidente di uno schieramento politico e, contemporaneamente, votano per il candidato di una lista diversa da quella del presidente nelle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana. Per la precisione, fino a poco prima delle elezioni non si escludeva la possibilità che un certo numero elettori del centrodestra e del centrosinistra potessero votare i rispettivi partiti per il rinnovo del Parlamento dell’Isola e un candidato diverso – magari Cateno De Luca – alle elezioni per la presidenza della Regione.
Ciò posto, poniamo qualche domanda con una premessa. La premessa sta nella modalità di raccolta dei sondaggi per arrivare agli exit poll. Se non ricordiamo male, vengono intervistati gli elettori che escono dai seggi elettorali dopo aver votato. Da qui un paio di domande: chi ha effettuato il voto disgiunto – votando il candidato di un certo partito politico nelle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea regionale siciliana e un candidato alla presidenza della Regione sostenuto da partiti diversi dal partito che ha votato per il rinnovo dell’Ars – se intervistato da chi effettua gli exit poll va a spifferare quello che ha fatto? In pratica, rivela che ha effettuato il voto disgiunto? In parole ancora più semplici, gli elettori di centrodestra che hanno votato le liste di centrodestra per le elezioni del rinnovo del Parlamento siciliano e hanno votato Cateno De Luca nella corsa alla presidenza della Regione lo vanno a comunicare a chi effettua gli exit poll? Tra l’altro, se ciò fosse avvenuto, cioè se elettori di centrodestra che hanno effettuato il voto disgiunto in favore di De Luca lo avessero comunicato a chi ha effettuato gli exit poll, questi ultimi lo avrebbero reso noto. Ma noi non abbiamo letto che gli exit poll hanno rilevato voto disgiunto. Allora delle due l’una: o il voto disgiunto non c’è stato, e allora il 10% e o oltre di voti in più di Schifani su De Luca rilevati dagli exit poll rispecchia la realtà, o il voto disgiunto c’è stato e non è stato comunicato a chi ha effettuato gli exit poll. Ebbene, noi non escludiamo la prima ipotesi, ma non escludiamo nemmeno la seconda ipotesi. Se risulterà vera la seconda ipotesi qualche sorpresa lo spoglio delle schede per le elezioni regionali siciliane la potrebbe riservare…
Foto tratta da Sicilia – La Gazzetta del Sud
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