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Oggi si vota. Cosa è successo e cosa potrebbe succedere in Italia e in Sicilia / MATTINALE 794

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  • E’ arrivato il momento della verità
  • I desideri della vecchia politica 
  • In Sicilia il numero dei cittadini che andranno a votare dirà in anticipo chi potrebbe essere il nuovo presidente della Regione

E’ arrivato il momento della verità

E’ arrivato il momento della verità. Dopo la campagna elettorale – per alcuni politici lunga (per esempio, il candidato alla presidenza della Regione siciliana, Cateno De Luca, ha iniziato la sua campagna elettorale nei primi mesi di quest’anno) per altri piuttosto breve (due mesi o giù di lì di campagna elettorale per le elezioni politiche nazionali nel tentativo, non riuscito, di lasciare fuori dalle elezioni le liste scomode al potere dominante nell’Unione europea) – si va a votare. Si vota per un solo giorno: oggi, Domenica 25 Settembre, seggi elettorali aperti dalle 7 di mattina fino a stasera alle 23,00. E’ evidente che il potere dominante non è interessato a far votare quanti più elettori è possibile, altrimenti la possibilità di votare sarebbe stata estesa fino alle 14,00 di domani, Lunedì 26 Settembre. La solita storia. Del resto, in un Paese che consente alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di minacciare gli italiani dicendo che se non voteranno secondo i desideri ‘europeisti’ avrà pronti gli “strumenti” che cosa c’è da aspettarsi? Quando i russi augurano agli italiani di liberarsi da chi li sta portando verso il baratro (avete dubbi, per caso, che l’Italia sia sull’orlo del baratro con le bollette alle stelle, la probabile chiusura di migliaia e migliaia di imprese e milioni di famiglie alla disperazione?) si tratta di “ingerenze”. Mentre se una politica tedesca fallita, che ha combinato un casino con le forniture dei ‘presunti’ vaccini contro il Covid, ricorrendo anche agli omissis, e che, insieme con altri ‘scienziati’ come lei (per esempio il banchiere Mario Draghi improvvisato ‘statista’ italiano), ha portato l’Europa sull’orlo della terza guerra mondiale per seguire, per filo e per segno, la linea di guerra dettata dagli Stati Uniti d’America, beh, allora tutto va bene: in questo caso le parole di questa signora non sono “ingerenze”. E poco importa se, da un momento all’altro, i russi o gli ucraini – o entrambi – potrebbero fare esplodere il centro di stoccaggio di combustibile nucleare esaurito che trova a ridosso della centrale nucleare di Zaporizhia, no, questo non è un problema, anche se la radioattività si diffonderebbe nel giro di qualche giorno non soltanto in Ucraina e in alcune aree della Russia, ma anche in Europa, dalla Germania agli altri Paesi della Mitteleuropa e giù fino alla Turchia, la Grecia, l’ex Iugoslavia e l’Italia. Non a caso in Polonia il Governo sta già fornendo ai propri cittadini pastiglie di iodio per prevenire il cancro alla tiroide, segno che si aspettano l’esplosione nucleare da un momento all’altro. Se esploderà il centro di stoccaggio di combustibile nucleare esaurito vedremo coloro i quali fino ad oggi hanno ignorato il problema andare in televisione per dire: “Noi lo avevamo detto, avevamo messo in guardia la popolazione” e bla bla bla. Credeteci: non è uno scenario remoto: aspettiamocelo.

I desideri della vecchia politica 

In Italia, in tutto questo ‘casino’, tra guerra nucleare alle porte e bollette di luce e gas alle stelle si va a votare per eleggere i rappresentanti della Camera dei Deputati e del Senato. Elezioni con ‘dimagrimento’, dopo la legge che ha ridotto il numero di parlamentari nazionali. Pochi posti disponibili in Parlamento. Non a caso in Sicilia, nelle liste per le elezioni politiche, i partiti nazionali hanno piazzato non ricordiamo più se sei o sette – o forse addirittura otto – ‘paracadutati’: soggetti che nulla hanno a che spartire con la Sicilia ma che i partiti politici nazionali contano di fare eleggere lo stesso nella nostra Isola, contando sul fatto che una parte degli elettori siciliani vota a comando, zitti e muti quando arrivano gli ‘ordini’ da Roma. E purtroppo hanno ragione, perché fino ad oggi è andata così. Tanto il voto è segreto e gli elettori siciliani che si sono accodati ai dicktat rimarranno nascosti e obbedienti. In Sicilia si vota anche per eleggere il presidente della Regione siciliana e la nuova Assemblea regionale siciliana. In teoria, nella nostra Isola, sarebbero chiamati a votare 4,6 milioni circa di elettori, 2.237.169 uomini e 2.369.395 donne. La speranza del potere dominante, come già accennato, è che vada a votare quanta meno gente possibile. Siccome i sodali della vecchia politica sicula sono fedeli e si recano sempre a votare, facendo votare meno gente possibile la vecchia politica di centrodestra e di centrosinistra dovrebbe conservare il potere. Alle ultime elezioni comunali di Palermo – che rimane la ‘Capitale’ della mafia – per citare un esempio, molti seggi sono rimasti chiusi per mezza giornata per scoraggiare gli elettori liberi e agevolare il voto dei sodali. Una cosa del genere non dovrebbe succedere oggi, perché questa volta scoppierebbe un gran ‘bordello’ (certe cose si possono fare solo a Palermo…).

In Sicilia il numero dei cittadini che andranno a votare dirà in anticipo chi potrebbe essere il nuovo presidente della Regione

Oggi è arrivato il momento della verità. Oggi vedremo se la ‘a pigghiata pu ‘u culu generale dei partiti politici nazionali sulle bollette di luce e gas alle stelle è riuscita o no. Come già accennato, ci sono migliaia e migliaia di imprese che chiuderanno perché non saranno in grado di pagare le bollette. E ci sono milioni di famiglie alla disperazione, perché non riusciranno a pagare le bollette. Gli unici che gioiscono, in questo momento storico, sono gli strozzini, i cui servigi sembrano essere molto richiesti… Ieri abbiamo raccontato come i provvedimenti adottati dal Governo Draghi per affrontare il caro bollette sono semplicemente ridicoli. A questo si è arrivati dopo un mese di promesse degli esponenti di Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia e Italia Viva e Azione. Stanotte (lo spoglio delle schede per le elezioni politiche inizierà subito dopo la chiusura dei seggi) sapremo se questi partiti sono riusciti a convincere gli imprenditori che chiuderanno le proprie attività e le famiglie disperate a votare per loro. Così come sapremo se i 6,5 milioni di non vaccinati contro il Covid e coloro i quali sono stati costretti a vaccinarsi per non perdere il lavoro voteranno per questi partiti o per le formazioni politiche che si sono battute contro le politiche liberticide nel nome dei ‘presunti’ vaccini anti-Covid:  Italia Sovrana e Popolare, Italexit di Paragone, Vita e No green Pass Alternativa per l’Italia. (in realtà, Italexit di Paragone esiste già da tempo e si batte per fare uscire l’Italia dall’Unione europea, anche se durante la gestione del Covid si è schierata contro vaccinazione obbligatoria contro il Covid per i lavoratori, Green pass e via continuando). Domani, invece, sapremo chi vincerà le elezioni regionali in Sicilia. Grosso modo, lo sapremo, all’80%, prima dell’inizio dello spoglio delle schede, previsto per le 14,00 di domani. Perché? Semplice: se l’affluenza alle urne in Sicilia sarà bassa – 40-45% di elettori, dovrebbe vincere il candidato di centrodestra alla presidenza della Regione, Renato Schifani; se invece l’affluenza alle urne crescerà dal 50% in poi, lo scenario potrebbe cambiare. Se andrà a votare – ad esempio – il 55% dei siciliani, ebbene, la vittoria potrebbe sorridere a Cateno De Luca, perché i siciliani che torneranno alle urne non lo faranno certo per votare la vecchia politica siciliana di centrodestra e centrosinistra!

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