di Enzo Guarnera
La bulimia, in medicina, è un impulso irresistibile al cibo, che induce il soggetto ad una continua alimentazione, diventando obeso.
In psicoanalisi è una forma ossessiva, che può determinare una regressione infantile alla fase orale.
In psichiatria si associa a stati ansiosi o depressivi che vedono il cibo in funzione compensatoria.
La sindrome bulimica, sempre più spesso, si manifesta anche nei rapporti personali, sociali, e nella vita politica.
La bulimia di alcuni nell’accumulazione compulsiva di beni e nella ricerca di un profitto senza limite devasta la vita collettiva, ed è all’origine di enormi disuguaglianze e ingiustizie.
I risultati sono nefasti.
Tralascio ulteriori implicazioni nei rapporti personali e sociali in genere per sottolineare quelle nella politica.
La bulimia di potere è alla base di tutti i trasformismi, le mistificazioni, le arroganze, le demagogiche dichiarazioni.
Il politico bulimico ha un solo interesse: placare la propria insaziabile fame di privilegi e visibilità.
L’interesse collettivo non fa parte del suo orizzonte.
Egli è un egoista assoluto, affetto da sindrome narcisistica della personalità.
Basta guardarsi attorno: gli esempi si sprecano.
In sintesi, il politico affetto da bulimia è una persona malata da affidare a vari specialisti.
Invece?
Continuerà ad essere eletto ed a governare il Paese.
Terrificante!
Foto tratta da Wunderbar – Siena