I politici italiani in buona parte privi della capacità di discernimento

19 settembre 2022
  • Purtroppo si tratta di una constatazione oggettiva

di Enzo Guarnera

L’unica speranza per l’Italia sono i giovani in grado di coltivare l’arte della maieutica

C’è una parola che reputo centrale nello sviluppo della nostra personalità, nel percorso per diventare adulti: DISCERNIMENTO.
Lo considero una virtù.
È la capacità di percepire correttamente la realtà, di vederla con chiarezza, di sapere capire le differenze, di distinguere il vero dal falso.
E pertanto di giudicare con equilibrio ed equità.
Molti, purtroppo, ne sono privi.
Per discernere occorre tenere a bada gli istinti, le passioni sfrenate, la compulsività, le decisioni e le scelte emotive.
Bisogna essere umili e capaci di ascoltare le ragioni degli altri.
Bisogna evitare di essere autoreferenziali, arroganti e saccenti.
Bisogna esercitare l’arte della maieutica.
È difficile tutto ciò, ma l’importante è averne coscienza e provarci.
Molti, troppi, tale consapevolezza non la possiedono, e presumono di essere quasi perfetti.
Quella dei politici è la categoria più affollata da costoro.
Il guaio è che il problema li riguarda in maniera trasversale.
Essi non potranno mai rinnovare la politica del nostro Paese.
L’ unica speranza rimangono, come sempre, I giovani.
E vanno educati sin da piccoli a coltivare tale virtù.
Altrimenti morirà ogni speranza.

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