Sul Titanic

Botta e risposta tra Matteo Renzi e Roberto Scarpinato. Perché Renzi chiama solo ora in causa Montante?

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  • Le accuse di Renzi a Scarpinato con riferimento ad Antonello Montante non convincono, perché prima di cadere in disgrazia l’ex presidente di Confindustria Sicilia non era certo in disaccordo con il PD, partito in cui lo stesso Renzi ha militato quando Montante appoggiava i Governi regionali di Lombardo e Crocetta con lo stesso PD

In politica ci vogliono anche un po’ di memoria storica e un po’ di coerenza: ma Renzi dimostra di non avere né l’una, né l’altra

Botta e risposta tra Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex presidente del Consiglio dei Ministri, e Roberto Scarpinato, magistrato, per anni in prima fila nella lotta alla mafia, oggi candidato alle elezioni politiche in Sicilia nelle file del Movimento 5 Stelle. Su Palermo Today leggiamo le dichiarazioni di Renzi: “Io quando penso a Roberto Scarpinato penso alle pagine di Luca Palamara. Il sistema Montante, le raccomandazioni. Noi non prendiamo lezioni di antimafia da chi come Roberto Scarpinato ci cela il suo rapporto con Montante e siamo costretti a leggerlo sul libro di Palamara. Noi – ha aggiunto Renzi – non prendiamo lezioni da queste persone ma dai tanti uomini e donne delle Forze dell’Ordine, dell’associazionismo che tengono accesa la fiamma dell’antimafia a 30 anni dalla strage di Capaci. La guerra a Falcone non l’ha fatta la politica ma la mafia. La denigrazione della sua figura l’hanno fatta però alcuni suoi colleghi. Leggetelo il libro di Martelli sui depistaggi. È stato fatto un processo fasullo sulla morte di Borsellino. Pretendiamo di avere la verità per quei giudici che hanno dato la vita per la lotta la mafia. Per combattere l’illegalità non si prendono le figurine come fa Conte ma se le si prendono almeno devono funzionare. Scarpinato non ha mai risposto alle pagine Palamara e fa a noi la morale dal palco della festa del Fatto Quotidiano? Questo è il moralismo dei senza morale”. Montante, per la cronaca, è l’ex presidente di Confindustria Sicilia, oggi nei guai con la Giustizia. Montante, prima di cadere in disgrazia, non è stato certo avversario del PD, partito del quale Renzi è stato anche il segretario nazionale. Chi conosce la politica siciliana e i suoi risvolti non può non rimanere stupito nel leggere che Renzi usi il nome di Montante per colpire Scarpinato. Confindustria Sicilia di Montante, per la cronaca, ha appoggiato il Governo regionale siciliano del ribaltone di Raffaele Lombardo, dal 2009 al 2012, Governo del quale il PD era parte integrante. Certo, non tutto il PD siciliano di quegli anni approvata l’alleanza con Lombardo, voluta soprattutto da due esponenti di spicco del PD siciliano, Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia; un’alleanza di Governo, quella tra Lombardo, il PD e Confindustria Sicilia di Montante, mai ostacolata dal PD nazionale. Non ricordiamo, in quegli anni, dichiarazioni di Renzi contro il Governo Lombardo nel quale PD e Confindustria di Montante andavano insieme: e in quegli anni Renzi era già un autorevole esponente del PD nazionale. A Renzi ha replicato a muso duro lo stesso Scarpinato, che ricorda che Luca Palamara, ex magistrato, è stato “radiato dall’ordine giudiziario per indegnità e rinviato a giudizio per gravi reati”. Scarpinato, come leggiamo su Live Sicilia, dice di non provare “nessuna meraviglia” sul fatto che “Renzi non esiti a fare ricorso per biechi calcoli elettoralistici a tali squallidi metodi diffamatori nei confronti di chi ritiene essere temibile antagonista politico per la credibilità personale conquistata in decenni di attività al servizio dello Stato sul fronte del contrasto alla criminalità mafiosa ed ai suoi potenti complici nel mondo dei colletti bianchi”.

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