di Enzo Guarnera
Oltre 5 mila candidati alla elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano.
Tra essi 101 risultano indagati, imputati, condannati.
Per numero complessivo primeggia la Lombardia, seguono Sicilia e Campania.
Questa la classifica tra i partiti.
LEGA=27 – Il suo leader risulta già condannato con sentenza definitiva e imputato in procedimento in corso.
FI=15 – Il suo leader risulta già condannato con sentenza definitiva, imputato in procedimenti in corso e indagato in altri.
PD=15
FDI=13
AZIONE-ITALIA VIVA=12
NOI MODERATI=12
Rilevo che la maggior parte di costoro sono stati collocati nella lista in posti che ne garantiscano la elezione.
Anche perché portano voti, e i voti non hanno colore, in particolare quelli delle associazioni mafiose.
Non risultano, allo stato, pregiudizi di natura penale tra i candidati degli altri partiti, ma la verifica è in corso.
Non si tratta di essere giustizialisti, si tratta di ETICA PUBBLICA, di QUESTIONE MORALE.
Il termine “candidato” deriva dal latino “candidatus”, che significa “vestito della toga candida”!
Diceva Paolo Borsellino che basta il semplice sospetto di comportamenti illeciti perché un aspirante candidato faccia un passo indietro e, se non lo fa spontaneamente, deve essere il suo partito a farglielo fare, in attesa che la posizione venga chiarita.
Ovviamente i farisei e gli ipocriti ogni anno, il 19 luglio, rendono omaggio al sacrificio di Paolo, ma poi lo oltraggiano nei comportamenti quotidiani.
Paolo, lo so bene che tu non avresti votato per chi non rispetta i principi etici e morali.
Ed io farò altrettanto.
Foto tratta da Antimafia Duemila