Per mesi e mesi l’inflazione nell’Unione europea è stata sottovalutata e forse anche nascosta. Ora la Banca Centrale Europa (BCE) ha cambiato strategia e si è adeguata – di fatto è così – alla Banca Centrale degli Stati Uniti d’America. Da qui un aumento dei tassi di interesse consistente: 0,75% (75 punti base). Dai tassi negativi si passa a un tasso positivo. Per la cronaca, è il maggior aumento del tasso d’interesse nella storia dei 20 anni dell’euro. In effetti, in un’Europa alle prese con gli speculatori sul prezzo del gas, con la Russia che ha tagliato il gas, con gli effetti della guerra in Ucraina per completare il quadro ci mancava solo l’aumento – consistente – dei tassi. Così molte imprese che debbono fronteggiare il caro-bollette di luce e gas ora hanno anche un altro problema: maggiori difficoltà nel reperire il credito. Ricordiamo che, nel Luglio scorso, la BCE ha innalzato i tassi dello 0,50%; a distanza di meno di due mesi è arrivata una seconda stretta. Superfluo ricordare che, con molta probabilità, l’inflazione in Europa è stata sottostimata, altrimenti non avremmo assistito a due aumenti dei tassi d’interesse in meno di due mesi.
In un’Unione europea che aveva previsto un’inflazione più bassa – stima poi smentita dai fatti – non ci sarebbe da stupirsi se anche le stime del Prodotto Interno Lordo (PIL) risulteranno sbagliate. Insomma, il ristagno dell’economia – anche a causa della crisi energetica – potrebbe essere molto più pesante. Anche perché è noto che la lotta all’inflazione con continui aumenti dei tessi di interesse (è prevista un’altra stretta e, forse, due strette da qui a fine anno) provoca recessione. In queste ore il prezzo del gas è sceso e – con riferimento all’Italia – il Governo di Mario Draghi starebbe mettendo a punto non un intervento diretto per abbattere le bollette di luce e gas, ma una rateazione delle stesse bollette che non farà altro che indebitare aziende e famiglie, riducendo il potere di acquisto delle famiglie e riducendo la prepensione agli acquisti delle stesse famiglie, che con la spada di Damocle delle super-bollette non ridotte ma solo rateizzate non dovrebbero avere molta voglia di effettuare acquisti. Del resto, in Italia ormai lo scostamento di bilancio si fa soltanto quando c’è da acquistare (possibilmente da qualche azienda italiana) armi da regalare all’Ucraina. Per famiglie e imprese italiane, invece, c’è la rateazione e la richiesta di ‘cortesia’ ai gestori – che dall’Autunno dello scorso anno ad oggi hanno incassato soldi a palate – a non eccedere, almeno in questa fase, con le bollette. ‘Tecnicamente’ famiglie e imprese italiane sono nelle mani di nessuno…