Un altro giorno e passato senza che il Governo dei ‘Migliori’ di Mario Draghi e i partiti di Governo (Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Azione-Italia Viva) e il partito che vorrebbe governare (Fratelli d’Italia) abbiano fatto qualcosa di concreto per fronteggiare lo spaventoso aumento delle bollette di luce e gas. Abbiamo più volte detto quel è l’obbiettivo di questi partiti politici: arrivare al 25 Settembre prendendo in giro famiglie e imprese italiane, celebrare le elezioni e poi massacrare gli italiani nei prossimi cinque anni. Esiste un modo per mandare all’aria il programma di questi seti partiti politici? Sì. In primo luogo le proteste di piazza, come quella andata in scena nei giorni scorsi a Napoli, dove nel corso di una manifestazione popolare sono state bruciate le bollette. La stessa cosa sta avvenendo in queste ore in Umbria. La seconda cosa – che è la più importante – è non dare retta a chi in queste ore parla di “sciopero del voto”: se da qui al 25 Settembre Governo Draghi e partiti di Governo più il partito di Giorgia Meloni non avranno fatto nulla di concreto per risolvere il problema delle bollette di luce e gas alle stelle bisogna recarsi in massa a votare non votando Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Azione-Italia Viva e Fratelli d’Italia. Per fortuna non mancano altri partiti da votare: si può votare Unione Popolare, si può votare Italia Libera e Sovrana, si può votare Italexit, si possono votare altre forze politiche nazionali e locali (in Sicilia, ad esempio, alle elezioni politiche nazionali, si possono votare per Camera e Senato i candidati della lista Cateno De Luca Sindaco d’Italia). Insomma, il 25 Settembre, anche in assenza di provvedimenti concreti per fronteggiare il problema delle bollette di luce e gas, bisogna andare a votare, non votando – lo ribadiamo – Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Azione-Italia Viva e Fratelli d’Italia.
Detto questo, è bene avanzare anche qualche proposta, sennò dicono che siamo solo buoni a criticare. Sappiamo tutti come stanno le cose: il Governo i partiti di Governo e il partito che vorrebbe governare l’Italia (sempre Fratelli d’Italia), hanno trovato in tempi strettissimi una caterva di soldi per regalare le armi al fantoccio che gli Stati Uniti d’America hanno messo a capo dell’Ucraina, Zelensky. Per le armi regalate all’Ucraina Governo e partiti politici italiani di Governo e il partito che vorrebbe governare hanno trovato, in un batter d’occhio, quasi 17 miliardi di euro. In questo caso non si sono posti il problema di far sottoscrivere nuovo debito pubblico all’Italia. Invece per fronteggiare il problema delle super bollette di luce e gas scopriamo che l’Italia non si può indebitare. In pratica – questa è la sostanza della vicenda – l’Italia si può indebitare per regalare armi all’esercito ucraino, armi con le quali i militari ucraini ammazzano soldati russi. Mentre per non fare morire milioni di aziende italiane e per non gettare nella disperazione milioni di famiglie italiane i soldi non si trovano. L’avete capito o no, adesso, cari italiani, perché non dovete più votare Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Azione-Italia Viva e Fratelli d’Italia? A questo punto, ecco la nostra proposta: utilizzare i fondi del PNRR – cioè il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ovvero i 193 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione europea – per pagare le bollette di luce e gas di famiglie e imprese italiane da Agosto a Dicembre di quest’anno. La nostra proposta è razionale: migliaia e migliaia di imprese italiane rischiano di chiudere a causa delle super-bollette di luce e gas: cosa c’è di più ‘resiliente’ di un fondo, costituito dalle risorse per PNRR, per evitare che tali imprese chiudano i battenti, creando milioni di disoccupati? Con questa manovra si attuerebbe la ‘Resilienza’ e, contemporaneamente, si avrebbe anche la ‘Ripresa’. Lo stesso discorso vale per milioni di famiglie: se le famiglie italiane dovessero pagare le bollette dovrebbero ridurre gli altri consumi, causando una crisi di domanda, qui9ndi aumento delle scorte, crisi anche per i commercianti che non saprebbero più a chi vendere i propri prodotti e aumento della disoccupazione; invece pagando le super-bollette da Agosto a Dicembre a milioni di famiglie con i fondi del PNRR si avrebbero ‘Resilienza’ e ‘Ripresa’ delle stesse famiglie, che tornerebbero ad acquistare beni e servizi, scongiurando una crisi di domanda e la relativa esplosione della disoccupazione.
Questa è la nostra proposta. E’ percorribile? Assolutamente sì e illustriamo anche il perché. Le risorse finanziarie del PNRR, come già ricordato, non sono altro che fondi europei, per metà a fondo perduto e per metà a prestito. Come tutti sanno, la responsabilità dell’aumento spaventoso delle bollette di luce e gas è dell’Unione europea. La speculazione sul gas – questo non finiremo mai di ripeterlo – è iniziata prima dello scoppio della guerra in Ucraina. La stessa speculazione sul gas è cominciata nel mercato del gas europeo di Amsterdam. Solo nelle ultime settimane il prezzo del gas è cresciuto a causa della riduzione delle forniture di gas russo, oggi azzerate. Se la Russia ha azzerato le forniture di gas all’Unione europea, ebbene, ciò è dovuto non alle demenziali sanzioni economiche europee alla Russia, ma al fatto che con le armi inviate dall’Unione europea all’Ucraina i soldati ucraini hanno ucciso decine e decine di migliaia di soldati russi. Questo i mezzi d’informazione italiani – veri e propri sepolcri imbiancati – non lo scrivono. Ma il vero motivo per il quale la Russia ha tagliato il gas all’Europa è questo. O, quanto meno, è il motivo più importante. A questo punto è bene che l’Unione europea risolva il problema che ha creato con le bollette di luce e gas alle stelle. Lo ha detto a chiare lettere anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Il vertiginoso innalzamento dei prezzi dell’energia, favorito anche da meccanismi irragionevoli e da squilibri interni tra i Paesi europei, costituisce uno dei nodi più critici del momento attuale. È necessaria e urgente una risposta europea all’altezza dei problemi… I singoli Paesi – spiega il Presidente della Repubblica – non possono rispondere con efficacia alla crisi. Nel liberarsi dalla dipendenza russa per le fonti di energia, l’Europa è chiamata, ancora una volta, a compiere un salto in avanti in determinazione politica, integrazione, innovazione”. E ancora: “L’Unione europea è il solo attore continentale che possa agire per calmierare i prezzi dell’energia, sostenendo le attività produttive, assicurando i servizi ai cittadini e, al tempo stesso, agendo sul terreno delle energie rinnovabili, confermando concreta solidarietà all’Ucraina”. Più chiare di così le cose non si possono dire.
Intanto non possiamo non raccontare quello che comincia a succedere in Italia. Abbiamo già detto della manifestazione popolare di Napoli con le bollette bruciate in piazza. In queste ore sono cominciate le proteste popolari anche in Umbria. Ci sembra molto interessante un articolo pubblicato da la notizia quotidiana – cronache e opinioni dall’Umbria. Titolo dell’articolo: “Caro energia, bollette bruciate in molte piazze dell’Umbria: tremila imprese a rischio“. Nell’articolo si legge che, in generale, tutti i costi (e quindi non soltanto le bollette di luce e gas) sono triplicati rispetto al 2021. In queste ore la protesta coinvolge imprenditori alberghieri e della ristorazione, titolari di campeggi, commercianti di mobili, panetterie-pasticcerie, supermercati, negozi all’ingrosso. Migliaia di imprenditori che si sono ritrovati in contemporanea in tante piazze umbre (Terni, Assisi, Bastia Umbra, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Marsciano, Norcia, Spoleto, Umbertide) per manifestare contro le super-bollette. “La mobilitazione regionale degli imprenditori contro il ‘caro bollette’ – leggiamo nell’articolo – è stata promossa da Confcommercio Umbria all’insegna dello slogan ‘Non spegnete l’Italia, non spegnete il futuro’. In piazza Italia del capoluogo umbro uno dopo l’altro gli imprenditori presenti hanno bruciato le loro bollette. La protesta proseguirà poi con lo spegnimento delle luci delle vetrine e delle insegne delle imprese, escluse quelle in attività, nelle ore notturne dalle 20 di oggi fino a venerdì 9 Settembre”. E in Sicilia che succede? Nulla! Da quello che si capisce commercianti, agricoltori e imprenditori siciliani in generale sembrano molto ‘felici’ delle super-bollette di luce e gas. Almeno fino ad oggi non si registrano proteste da parte delle organizzazioni imprenditoriali, commerciali e da parte delle organizzazioni agricole della nostra Isola. Come in una brava Regione di centrodestra che si rispetti gli imprenditori siciliani sembra non vedano l’ora di pagare le super-bollette di luce e gas e, magari, di fallire. Per poi, il 25 Settembre, votare Renato Schifani presidente della Regione che un sondaggio voluto dal Tg5 – cioè da Berlusconi – dà in grande vantaggio (e ti pareva!). Quando eleggeranno un presidente della Regione siciliana di Forza Italia gli imprenditori isolani potranno fallire felici e contenti, tanto a loro penserà Belluscone…
Foto tratta da la notizia quotidiana – cronache e opinioni dall’Umbria