da Antonella Panzeca
candidata all’Assemblea regionale siciliana nella lista De Luca sindaco di Sicilia, e al Senato uninominale Palermo U01 nella lista De Luca sindaco d’Italia
riceviamo e pubblichiamo
Uno dei temi prioritari che mi vedranno parte attiva e sul quale darò il mio massimo contributo è il problema del lavoro che riguarda i giovani. In questo periodo assistiamo a uno svuotamento di valori con l’espandersi di una conseguente crisi esistenziale e un senso di sfiducia generale nelle istituzioni e nei pilastri della società, soprattutto da parte dei giovani. Mai come oggi, anche a causa degli ultimi e catastrofici eventi determinati sia dalla pandemia, sia dalle tensioni geopolitiche in corso, la salute fisica e psicologica si è trovata in bilico fra un’ipotesi di rinnovamento ed un crollo totale. Il crollo delle nascite, in Italia, rappresenta un elemento significativo che ci deve fare riflettere. La sfiducia nel futuro non ci spinge più a programmare per noi e per gli altri sino a quando non riusciremo a condurre il nostro Paese in acque più tranquille. Che fare davanti a uno scenario di crisi? Il primo obiettivo, come già ricordato, è il lavoro per i giovani. Uno spunto significativo ci viene dalla Legge nazionale n. 107 del 2015, una legge innovativa che ha istituito il principio dell’alternanza scuola lavoro, obbligatorio per tutti gli studenti degli ultimi tre anni degli istituti superiori, in linea con il principio europeo di “scuola aperta”. Le linee guida che disciplinano il PCTO negli istituti per l’istruzione di secondo grado sono indicate nella successiva legge 145 del 30/12/2018 o Legge di bilancio.
Questa legge non deve essere vista come un modo per abbattere il costo del lavoro sacrificando gli studenti, ma come un’occasione di inserimento dei giovani studenti in un’azienda tramite stage, al fine di applicare e verificare le nozioni apprese durante il corso di studio e metterle in pratica (una giusta forma di praticantato come avviene in tutti gli ordini professionali). È importante che i giovani studenti vengano inseriti presso aziende che operano nei settori attinenti agli studi compiuti dagli stessi studenti. Facciamo qualche esempio. Chi frequenta un istituto superiore sul turismo dovrebbe effettuare lo stage in un’azienda turistica; chi frequenta un istituto superiore di informatica dovrebbe frequentare lo stage presso aziende informatiche; chi frequenta un istituto superiore di elettrotecnica dovrebbe frequentare lo stage presso aziende che si occupano di elettrotecnica e via continuando. Un discorso a parte va fatto le scuole superiori ad indirizzo umanistico (il liceo classico, il liceo musicale, il liceo linguistico) e il liceo scientifico. Poiché il fine della legge – come abbiamo ricordato – non è quello di fornire alle aziende manovalanza gratis ma di aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro, sarebbe necessario che tali studenti effettuino gli stage presso aziende o fondazioni o enti pubblici o privati attinenti agli studi che seguono.
L’applicazione di questa legge induce ad una nuova presa di coscienza e agisce positivamente anche a livello psicologico sia sullo studente che sull’azienda tendendo