Mezzo mondo è senza grano e muore di fame eppure il grano nel Sud Italia costa il 50% in meno del Pellet da bruciare nella stufa!

2 settembre 2022
  • Un mondo alla rovescia 
  • Una riflessione amara che la dice lunga sul fallimento della globalizzazione dell’economia e della ‘intelligenza’ di chi la propugna e la difende
  • La provocazione di Cosimo Gioia di quattro anni fa

Una riflessione amara che la dice lunga sul fallimento della globalizzazione dell’economia e della ‘intelligenza’ di chi la propugna e la difende

Il nostro amico Roberto Carchia, grande esperto in agricoltura, posta su Facebook una riflessione molto lucida:

Quando conviene più bruciare il cibo che mangiarlo!

2018
Grano duro per fare pasta 25cent/kg
Pellet da bruciare in stufa 50cent/kg

2022
Grano duro per fare pasta 50cent/kg
Pellet da bruciare in stufa 1 euro/kg

MORALE
Ha senso produrre cibo ad un prezzo pari a meno della metà dell’energia che serve a produrlo?”. Questa riflessione è al netto – supponiamo – della crisi del gas – perché con l’aumento del prezzo del gas, che in Inverno si usa per riscaldare gli ambienti, è probabile che il prezzo del Pellet aumenterà.

La provocazione di Cosimo Gioia di quattro anni fa

Una riflessione simile l’ha fatta quattro anni fa Cosimo Gioia, agricoltore, produttore di grano duro nell’entroterra della Sicilia:

“Oggi, andando dal mio fornitore di sansa per riscaldamento, per curiosità, ho chiesto il prezzo del ‘nocciolino’ e mi ha detto che si vende a 20 c.mi… Ho chiesto poi il prezzo del grano e mi ha risposto: 18 centesimi. Mi pare logico che, se non fosse per l’attaccamento che noi Siciliani abbiamo per il grano e quindi per il pane, converrebbe bruciare grano…”. Insomma, quattro anni fa il ‘nocciolino’ per riscaldamento si vendeva a 20 euro al quintale, mentre il grano duro si vendeva a 18 euro al quintale. Oggi – ci dice Carchia – la situazione +è di gran lunga peggiorata: infatti il Pellet da bruciare nella stufa da riscaldamento costa il doppio del grano duro: il Pellet costa 1 euro al Kg, il grano duro costa 50 centesimi al kg. Carchia fa riferimento al grano duro che si vende in Puglia – 50 euro al quintale – mentre in Sicilia il prezzo del grano duro è ancora più basso, 42-43 euro al quintale. A questo punto, per riscaldare, conviene bruciare il grano duro, come scriveva quattro anni fa Cosimo Gioia? Ma se è così, com’è possibile che mezza Africa è senza grano per mangiare? C’è o no qualcosa che non funzione nel ‘meraviglioso’ mondo ultra-liberista e globalista che piace tanto a Mario Draghi e alla sua Unione europea dell’euro?

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