di Economicus
Mentre il mondo apprende della morte a 91 anni di Mikhail Gorbaciov, l’uomo che con la sua perestroika avrebbe voluto occidentalizzare la Russia (che, spiace dirlo, oggi sarebbe nelle mani dei liberisti-globalisti che stanno distruggendo mezzo mondo), continua senza sosta la guerra tra Russia e Ucraina. In questi giorni l’attenzione si concentra sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il timore è che le bombe – o russa o ucraine – possano far saltare in aria questa centrale nucleare, che è la più grande d’Europa, con conseguenze disastrose. In realtà – per quello che abbiamo letto noi – questa centrale nucleare dovrebbe resistere ad eventuali attacchi con bombe tradizionali. Certo, sarebbe meglio evitare di mettere alla prova la resistenza ai bombardamenti di questa centrale atomica. Diverso il discorso per i centri di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito (o esausto). Si tratta di materiali molto pericolosi che, se diffusi nell’ambiente, potrebbero provocare danni enormi all’ambiente e alle persone. Ebbene, i russi hanno accusato gli ucraini di avere provocato due esplosioni a due passi del centro di stoccaggio del combustibile esaurito. Sempre secondo i rissi, l’obiettivo degli ucraini sarebbe quello di mandare all’aria la missione dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. I protagonisti di questa missione – in verità un po’ discutibile – dovrebbero accertare come stanno le cose e gli eventuali pericoli – che ci sono – da sventare. Il problema di questa Agenzia è che è espressione dell’Occidente industrializzato – schierato compatto contro la Russia – e, di conseguenza, non è credibile. Per giungere alla centrale atomica i protagonisti di tale missione dovevano scegliere tra il percorso indicato dagli ucraini e il percorso indicato da russi. Secondo voi quale percorso hanno scelto? Ovviamente il percorso indicato dagli ucraini, che sono espressione degli Stati Uniti d’America – Paese che controlla l’Ucraina con il Governo-fantoccio di Zelensky – e quindi espressione dell’Occidente industrializzato.
Da quanto sopra si deduce che la guerra in Ucraina continuerà chissà per quanto tempo ancora. Quello che ancora non si capisce – ma abbiamo la sensazione che purtroppo lo capiremo – è chi ha realmente interesse a far saltare in aria il centro o i centri per lo stoccaggio del combustibile nucleare esaurito. A questo scenario potrebbero essere interessati i russi: l’esplosione di questo centro o di questi centri per lo stoccaggio del combustibile provocherebbe una tempesta radioattiva che investirebbe non soltanto il luogo dell’esplosione, ma anche i territori circostanti, compresa l’Europa dell’Est e la Germania e via via altri Paesi europei. In questo modo i russi renderebbero problematico, se non impossibile, il rifornimento di armi all’Ucraina. Ma anche gli ucraini, o meglio gli americani che controllano l’Ucraina, potrebbero essere interessati a far saltare in aria il centro o i centri per lo stoccaggio del combustibile nucleare. Perché gli effetti negativi non risparmierebbero gli uomini dell’esercito russo presenti in Ucraina. Quanto agli effetti negativi – leggere tempesta nucleare – in Europa, ebbene, né gli americani, né i russi si straccerebbero le vesti. Nel pieno dello scontro tra area del dollaro (e i suoi alleati) e Cina (e i suoi alleati), l’Eurozona serve ormai a poco sia all’area del dollaro, sia alla Cina. Anche perché l’Unione europea è ormai considerata inaffidabile sia dagli Stati Uniti d’Ameria, sia da Cina, Russia e gli altri Paesi che non si riconoscono più nell’area del dollaro.
Come si può notare, lo scenario di guerra, in Ucraina, è piuttosto complicato. L’unico dato certo è che c’è un interesse oggettivo, da parte delle forze belligeranti, per la più grande centrale nucleare europea, che potrebbe diventare teatro di guerra in una guerra destinata a durare chissà quanti anni ancora. Non si tratta, in questo caso, di utilizzare armi nucleari, ma di utilizzare in modo molto cinico gli effetti devastanti di eventuali tempeste nucleari. Si può evitare tale scenario? Difficile fare previsioni. Quello che possiamo dire è che, piano piano, il numero dei protagonisti indiretti nella guerra in Ucraina va crescendo. Se un’Unione europea ormai allo sbando (i tedeschi sono letteralmente terrorizzati dall’eventuale esplosione del centro o dei centri di stoccaggio del combustibile nucleare della centrale nucleare di Zaporizhzhia e non è difficile immaginare il perché) ormai procede ciecamente contro la Russia (in queste ore il Consiglio europeo dei ministri degli Esteri si sta inventando il blocco dei visti turistici per i cittadini russi, altro provvedimento demenziale che farà ulteriormente incazzare i russi provocando altri problemi al comparto turistico europeo), arrivano Paesi in sostegno della Russia. E’ il caso dell’Iran – paese che non è mai stato ‘amico’ degli Stato Uniti d’America – che ha già iniziato a fornire ai russi armi. E non è da escludere che altri Paesi anti-dollaro si uniscano all’Iran. Così come non è improbabile che gli americani si inventino altri teatri di guerre – cioè altre guerra in altre aree del mondo – per rendere sempre più difficile il commercio internazionale, rendendo la vita difficile ai Paesi che vorrebbero sostituire il dollaro con altre divise negli scambi internazionali. Insomma, il futuro di breve e forse medio termine, in questa fase storica, non riserva molto di buono.
Foto tratta da Italia Oggi
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