PALERMO (ITALPRESS) – Per fermare l’esodo dei giovani dalla Sicilia “bisogna creare lavoro. Per il Partito Democratico la priorità è la questione del lavoro, perchè dà dignità alla persona e soprattutto costruisce il futuro dei nostri giovani”. Lo dice in un’intervista all’Italpress Annamaria Furlan, ex segretaria generale della Cisl e capolista del Pd nel collegio di Palermo, Marsala e Gela al Senato.
“Dalla Sicilia e da tutto il Sud ogni anno migliaia di giovani donne e uomini, dopo anni di sacrificio delle famiglie per farli studiare, devono portare la loro intelligenza all’estero. Questo non è ammissibile – aggiunge -, abbiamo bisogno che rimangano nel nostro Paese per farlo crescere. Per i giovani il diritto allo studio e al lavoro è una priorità”.
A livello nazionale intervenire contro il caro energia e l’inflazione “è assolutamente la priorità”. “Dobbiamo tutelare l’economia del Paese, le nostre imprese e le famiglie. Bisogna agire immediatamente sia a livello europeo con un tetto al prezzo e anche a livello nazionale, scorporando il prezzo del gas da quello dell’elettricità, calmierando le bollette per imprese e famiglie. E’ assolutamente necessario un intervento sociale”, sottolinea Furlan, per la quale si potrebbe anche fare ricorso a uno scostamento di bilancio “se fosse necessario”, ma “sarebbe molto meglio aumentare la tassazione su chi specula su questi aumenti”.
Sul tema degli stipendi “con il ministro Orlando si stava facendo davvero un buon lavoro, per definire una volta per tutte che il salario minimo sono i contratti nazionali delle categorie, i contratti più diffusi. Purtroppo l’incoscienza e l’irresponsabilità di far cadere il Governo ha interrotto anche questo lavoro. Bisogna riprenderlo al più presto”.
“Abbiamo nel Paese e in particolare al Sud abbiamo una situazione terribile che va affrontata con determinazione. Non basta lavorare per non essere poveri. Abbiamo proprio in Sicilia il 50% delle famiglie monoreddito con contratto a tempo determinato, e un tasso di povertà assoluta oltre il 12% delle famiglie”, sottolinea.
“Ridare dignità al lavoro significa ripartire innanzitutto da un rafforzamento forte della contrattazione, i contratti vanno rinnovati nel nostro Paese. Poi vanno create davvero condizioni perchè non si muoia di lavoro – dice ancora Furlan -. Il lavoro povero si combatte attraverso una buona contrattazione e l’emersione del tanto nero che c’è nel Paese, togliendo il lavoro dalla precarietà disarmante che abbiamo davanti. Il lavoro precario troppo spesso è sfruttamento, non consente di guardare al futuro, ed è legato anche al tema della denatalità”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).
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