- Dopo il passaggio in Sicilia del Governo nazionale degli Unni scatenati contro Sud e Sicilia – al secolo il Governo Renzi – le Province siciliane sono state ‘saccheggiate’ e oggi non hanno più i soldi per occuparsi della manutenzione delle strade provinciali. La corretta proposta di Mario Pagliaro, candidato con Siciliani Liberi alle elezioni regionali siciliane
- Il Governo Musumeci ha fatto molto bene con i fondi per gli interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico e in materia di viabilità provinciale. Con la Regione siciliana che, di fatto, si è sostituita alle Province siciliane
Dopo il passaggio in Sicilia del Governo nazionale degli Unni scatenati contro Sud e Sicilia – al secolo il Governo Renzi – le Province siciliane sono state ‘saccheggiate’ e oggi non hanno più i soldi per occuparsi della manutenzione delle strade provinciali. La corretta proposta di Mario Pagliaro, candidato con Siciliani Liberi alle elezioni regionali siciliane
Il nostro amico Mario Pagliaro, chimico del Cnr, grande esperto di climatologia e appassionato di agricoltura si è candidato alle elezioni regionali nella lista Siciliani Liberi. A noi sarebbe piaciuto vedere Siciliani Liberi come lista di appoggio al candidato alla presidenza della Regione siciliana, Cateno De Luca. Per un motivo semplice: perché la candidatura di De Luca alla guida della nostra Isola si configura come il tentativo di rompere il sistema della vecchia politica siciliana che tiene ‘prigionieri’ i Siciliani. Ma Siciliani Liberi – ormai l’abbiamo capito – è un movimento fatto da persone che preferiscono andare da soli, anche a costo di ottenere magri risultati elettorali. Peccato, perché è proprio il sistema che De Luca sta provando a rompere che non dà ai Siciliani la possibilità di riflettere a fondo su Sicilianismo e Indipendentismo. Ma tant’è. Detto questo, segnaliamo una proposta molto interessante e razionale di Mario Pagliaro sulla viabilità in Sicilia. “Fra i #meriti del Governo regionale uscente – scrive su Facebook Pagliaro – c’è il finanziamento e l’avvio dei lavori di rifacimento di alcune Strade Provinciali (SP) siciliane, pressoché tutte #abbandonate nei 30 anni della Seconda Repubblica (1993-2022). Sono partiti a Luglio, ad esempio i lavori, attesi da 40 anni, sui 63 km della SP 52 che collega San Mauro Castelverde, Gangi e molti altri Comuni alla Strada Statale 113. Ma poiché sono centinaia le strade semi-distrutte della #Sicilia, serve una soluzione concreta che faccia partire i lavori su tutte le strade provinciali. L’unico modo, indicato da Siciliani Liberi è che tutte le SP diventino SR, cioè Strade Regionali. La Regione siciliana costituisce un unico Ufficio Strade Regionali incaricato del #rifacimento e della #manutenzione delle strade. L’Ufficio assorbe tutto il personale e tutti i mezzi delle dismesse Province appunto ‘regionali’ e ne affida la direzione per ogni Provincia a 9 giovani ingegneri assunti ad-hoc a tempo indeterminato con pubblico #concorso. Basta ‘emergenze’, basta ‘dissesto idrogeologico’, relativi ‘commissari’ e ‘affidamenti diretti’: finanziamento ordinario annuale a valere sul bilancio regionale e bandi di gara emessi ogni mese”.
Il Governo Musumeci ha fatto molto bene con i fondi per gli interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico e in materia di viabilità provinciale. Con la Regione siciliana che, di fatto, si è sostituita alle Province siciliane
Pagliaro dice grandi verità. Noi in questi cinque anni abbiamo criticato il Governo regionale di Nello Musumeci per la pessima gestione del Bilancio (sbagliatissimo polemizzare con la Corte dei Conti per ‘buchi’ di Bilancio che, peraltro, il Governo ha ereditato dalla disastrosa Giunta regionale di Rosario Crocetta) e per la stra-pessima gestione dei boschi dell’Isola. Il Governo Musumeci ha fatto invece un ottimo lavoro con i fondi extra regionali impiegati per fronteggiare il dissesto idrogeologico (i due precedenti e rovinosi Governi regionali ignoravano tali fondi che finivano riprogrammati: una riprogrammazione truffaldina e anti-meridionale che ha assegnato alle Regioni del Nord Italia una parte di tali fondi!). E, come ricorda Pagliaro, il Governo regionale si è sostituito alle Province regionali senza soldi che non hanno più risorse per occuparsi delle strade provinciali. Le Province regionali, alle quali hanno cambiato solo il nome (chiamano Città metropolitane le Province di Palermo, Catania e Messina e Liberi Consorzi le altre sei Province siciliane: una pagliacciata istituzionale che fa il verso – calpestandolo – all’articolo 15 dello Statuto siciliano. Le Province regionali della Sicilia sono state portare al fallimento dal Governo nazionale di Matteo Renzi, con tagli vergognosi che, nei fatti, sono stati confermati dal Governo Gentiloni, dal Governo Conte 1, dal Governo Conte bis e dal Governo Draghi. Oggi le Province siciliane pagano stipendi e gestiscono appalti, ma non si occupano delle strade provinciali e non ci risulta che abbiano i soldi per occuparsi della manutenzio0ne dei plessi scolastici, così come non sappiamo se si occupano più dei controlli ambientali. Noi non siamo favorevoli all’abolizione delle Province della nostra Isola, ma tenerle in piedi per pagare stipendi e gestire appalti ci sembra un errore. Giustissima la proposta di Pagliaro e di Siciliani Liberi di passare la competenza delle strade provinciali alla Regione.
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