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Ue responsabile delle bollette stratosferiche a imprese e famiglie. Le ragioni di Putin. Elezioni nel momento sbagliato/ MATTINALE 739

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  • L’unico politico che ha capito quello che sta per succedere in Italia – e con lungimiranza ha chiesto la sospensione della campagna elettorale – è il leader di Azione Carlo Calenda
  • L’Unione europea – con in testa la Germania – si è messa nei guai da sé
  • La ‘furbata’ dell’Unione europea con la mega fornitura di gas russo alla Cina
  • Da alleata di Russia e Cina, l’Unione europea, richiamata all’ordine dagli americani, è oggi diventata nemica giurata di russi e cinesi
  • La Russia, nella guerra in Ucraina, ha subito pesanti perdite. Anche grazie alle armi fornite all’Ucraina dall’Unione europea. Non crediamo che i russi dimenticheranno. Soprattutto non dimenticheranno Germania e Italia, in prima fila contro la Russia

L’unico politico che ha capito quello che sta per succedere in Italia – e con lungimiranza ha chiesto la sospensione della campagna elettorale – è il leader di Azione Carlo Calenda

Forse, in Italia, l’unico politico che ha capito la gravità del momento – che non riguarda l’Italia e l’Unione europea, ma tutto l’Occidente industrializzato – è il leader di Azione, Carlo Calenda, che ha chiesto la sospensione della campagna elettorale. Non ha avuto il coraggio di chiedere lo stop alle elezioni politiche, ma già, rispetto all’incoscienza politica generale italiana, è qualcosa. Quanto meno c’è un politico che capisce come stanno le cose e quello che succederà a breve in Italia. Quello che succederà lo scriviamo da giorni: ovvero un aumento spaventoso delle bollette di luce e gas in tutta l’Europa. In Italia, ad esempio, ci si aspetta, entro la fine dell’anno, un aumento delle bollette che si aggirerà tra il 500% e il 700%. Va da sé che, se questi aumenti delle bollette si materializzeranno, migliaia e migliaia di imprese e di famiglie italiane non potranno pagare le bollette. Le prime chiuderanno, le seconde andranno nel panico. Il primo aumento pesante delle bollette – in pratica un raddoppio – potrebbe arrivare a Settembre, in piena campagna elettorale. Se sarà così, questo provocherà la chiusura di un grande numero di aziende e il caos. La proposta di Calenda – assolutamente di buon senso – è caduta nel vuoto. I leader del Movimento 5 Stelle e della Lega, rispettivamente, Giuseppe Conte e Matteo Salvini, utilizzano l’ironia per canzonare Calenda. Mentre il segretario del PD, Enrico Letta, lancia una proposta senza né capo, né coda: un Decreto legge per raddoppiare il credito d’imposta, intervenendo contemporaneamente sui prezzi dell’energia, disaccoppiando i costi dell’energia fossile dai costi delle energia rinnovabili. Peccato che l’Italia, negli ultimi mesi, ha già speso 37 miliardi di euro per fronteggiare la sola crisi del gas, senza ottenere alcun risultato utile. Ed è anche logico: il Governo italiano può intervenire sui cosiddetti oneri di sistema, riducendoli, ma non sul mercato del gas, che è controllato dalla Russia. Morale: il Governo di Mario Draghi ha ‘bruciato’ inutilmente 37 miliardi di euro. Draghi è in buona compagnia con l’Unione europea a lui tanto cara, che la buttato nel cestino 220 miliardi di euro.

L’Unione europea – con in testa la Germania – si è messa nei guai da sé

I 37 miliardi di euro spesi inutilmente dall’Italia non hanno fatto altro che aumentare il debito pubblico italiano. E in queste ore si parla di un nuovo scostamento di bilancio di 30, forse 40, forse 50 miliardi di euro. E saranno altri soldi buttati al vento, perché la Russia non farà sconti all’Unione europea. A questo punto ci sembra opportuno illustrare il perché di questa crisi energetica scatenata dalla Russia, anche per sfatare la tesi che la responsabilità sarebbe del ‘cattivo’ Putin, mentre i governanti dell’Unione europea e i governanti dei paesi europei sarebbero le ‘vittime’ dei russi. Le cose non stanno così. La responsabilità di quanto sta succedendo è dell’Unione europea e, segnatamente, della Germania che, come proveremo ad illustrare, è oggi nel mirino della Russia e degli Stati Uniti. E siccome, piaccia o no, la Germania è stata la padrona quasi assoluta dell’Unione europea insieme con la Francia (che in questa crisi energetica, a dir la verità, sta pagando a causa degli errori tedeschi), ecco che nella crisi energetica è finita tutta l’Unione europea, anche perché la Commissione Ue – guarda caso a guida tedesca (presidente della Commissione Ue è la tedesca Ursula von der Leyen) – ha avallato le scelte della Germania. Proviamo, adesso, ad entrare nel cuore di questa brutta storia.

La ‘furbata’ dell’Unione europea con la mega fornitura di gas russo alla Cina

Ieri sera abbiamo pubblicato un articolo del nostro amico Enzo Lionetti. Che scrive: “Nello scenario economico mondiale, ciò che ha destato scalpore è l’accordo implicito tra Germania e Russia per l’energia, in particolare gas a ottimo prezzo, che ha permesso alla Germania di diventare lo Stato più forte dell’UE e dettare la linea economica a tutta l’Unione. La Germania è addirittura socia della Russia nel Nord Stream II, che avrebbe reso economicamente ancor più saldo il rapporto Germania-Russia in un’ottica di sdoganamento della Russia verso l’Europa. La principale economia europea importa circa il 40% del proprio gas dalla Russia e ritiene che il gasdotto abbia un ruolo nella transizione energetica da carbone e nucleare alle rinnovabili. L’ex Cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder, è presidente del comitato degli azionisti del Nord Stream. Questo scenario gli USA non lo potevano permettere e hanno bloccato Nord Stream II ed ora vi è anche il blocco del Nord Stream I da parte della Russia per ritorsione”. Gerhard Schroeder è ancora oggi uno degli esponenti più in vista del partito Socialdemocratico tedesco: ciò significa che questa forza politica ha condiviso le scelte fatte da Popolari tedeschi oggi al Governo della Germania. C’è un’altra storia che completa la ricostruzione dei fatti: è l‘accordo per una mega fornitura trentennale di gas russo alla Cina che avrebbe dovuto essere pagate in euro. Di fatto, è un accordo – che risale alla fine di Dicembre dello scorso anno e Gennaio di quest’anno – tra Cina, Russia e Unione europea, con in testa la solita Germania, che avrebbe dovuto rafforzare l’euro.

Da alleata di Russia e Cina, l’Unione europea, richiamata all’ordine dagli americani, è oggi diventata nemica giurata di russi e cinesi

Non sappiamo se tale accordo – il pagamento in euro della mega fornitura di gas russo alla Cina – sia stato ben ponderato dai governanti dell’Unione europea… Infatti, non c’è bisogno di essere economisti per capire che l’accordo Cina-Russia-Ue con il pagamento in euro avrebbe rafforzato la moneta unica europea a spese dell’area del dollaro. I fatti successivi sono noti a tutti: a Febbraio il Governo dell’Ucraina dichiara di voler entrare nella NATO, ben sapendo che tale dichiarazione avrebbe scatenato la reazione dei russi. E infatti la Russia ha invaso l’Ucraina ed è iniziata la guerra tutt’ora in corso. Appena scoppiata la guerra in Ucraina è andato in scena il voltafaccia dell’Unione europea: da alleata della Cina e della Russia, la Ue ha cambiato linea politica e si è schierata a favore dell’Ucraina, contro la Russia. I tedeschi – che sono i responsabili principali di questo ‘casino’ internazionale – si sono subito accodati agli americani come cagnolini. E come cagnolini ora ‘abbaiano’ alla Russia… Nel sentimento europeo anti-russo si stanno distinguendo, in particolare, la Germania e l’Italia. La presidente della Commissione Ue, la tedesca la citata Ursula von der Leyen, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, guidano il fronte anti-russo della Germania; in Italia, a guidare la battaglia contro la Russia di Putin sono il capo del Governo oggi dimissionario, Mario Draghi, il segretario del PD, Enrico Letta, la segretaria di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e via via tutti gli altri, compresi gli ormai ex amici di Putin, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. In Italia sono stati effettuati anche sequestri di beni ai cittadini russi e boicottaggio delle manifestazioni culturali russe. Superfluo aggiungere che l’Unione europea ha fornito e continua a fornire armi all’Ucraina: armi con le quali i soldati ucraini hanno ammazzato e continuano ad ammazzare soldati russi.

La Russia, nella guerra in Ucraina, ha subito pesanti perdite. Anche grazie alle armi fornite all’Ucraina dall’Unione europea. Non crediamo che i russi dimenticheranno. Soprattutto non dimenticheranno Germania e Italia, in prima fila contro la Russia 

La Russia, nella guerra in Ucraina, avrebbe già subito da 70 mila a 80 mila tra morti e feriti (qui un articolo). Stima che sembra veritiera, se è vero che la Russia sta incrementando il proprio esercito di 130 mila unità. Con molta probabilità, a differenza degli americani che puntano a una lunga guerra in Ucraina per indebolire la Russia, Putin sta mettendo nel conto l’ipotesi di chiudere la guerra in tempi brevi. Come? Bloccando la fornitura di armi e bombardando l’Ucraina a tappeto. Per bloccare la fornitura di armi – che arrivano in Ucraina dall’Est europeo – i russi non escludono di bombardare centrale nucleare di Zaporizhia, la stazione nucleare più grande d’Europa, dove operano tre reattori attivi su sei. La centrale non salterebbe in aria, perché resiste alla bombe, ma dovrebbe bloccare le attività; in aria salterebbe il centro di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito che, se eventualmente colpito, provocherebbe una spaventosa emissione di radiazioni nucleari che ucciderebbe gli abitanti di questi luoghi, con le scorie nucleari che invaderebbero l’Europa, a cominciare da Europa dell’Est e Germania. Pensare che la Russia dimentichi il voltafaccia dell’Unione europea e i 70-80 mila morti è un’illusione. Anche perché Putin e i russi hanno ragione da vendere. Gli americani, da parte loro, considerano l’Unione europea inaffidabile: organizzare, facendo parte dell’Occidente industrializzato e della NATO, un’operazione economico-monetaria con Cina e Russia mentre nel mondo è in atto uno scontro epocale tra area del dollaro e Cina è da dilettanti o da folli. Insomma, gli Stati Uniti d’America non hanno più motivo di difendere la Ue dell’euro. Intanto di gas russo, in Europa, ne arriva ormai pochissimo. Dal 30 Agosto ci sarà un’interruzione totale, dicono fino al 3 Settembre. Dicono…

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