Sul Titanic

Angelo Villari passa con De Luca mentre Caterina Chinnici resta candidata. Il no ai candidati con “procedimenti penali pendenti” che fine farà?

Condividi
  • Grazie alla surreale polemica sollevata dalla candidata del PD sul no ai candidati con “procedimenti penali pendenti” alle elezioni regionali, Angelo Villari, storico dirigente della sinistra post comunista catanese, lascia il PD e si candida con Cateno De Luca 
  • Le precisazioni di Angelo Villari 
  • Dopo tutte le polemiche la Chinnici e il segretario regionale del PD siciliano Barbagallo dovrebbero almeno spiegare se i candidati con “procedimenti penali pendenti” saranno o no in lista nel PD alle regionali, perché ancora non si è capito 
  • Claudio Fava il ‘crocerossino’

Grazie alla surreale polemica sollevata dalla candidata del PD sul no ai candidati con “procedimenti penali pendenti” alle elezioni regionali, Angelo Villari, storico dirigente della sinistra post comunista catanese, lascia il PD e si candida con Cateno De Luca 

Da Catania arrivano altri voti per il candidato alla presidenza della Regione siciliana, Cateno De Luca. E arrivano da Angelo Villari, storica figura della Cgil Etnea, dell’ex Pci e di tutti i partiti nati sulle ceneri dei comunisti italiani. Colpito da un’impuntatura – a quanto pare rientrata – della candidata del PD alla presidenza della Regione siciliana, Caterina Chinnici (il no ai candidati con “procedimenti penali pendenti”), Villari ha deciso di dire basta alla sua lunga militanza tra gli ex comunisti siciliani per candidarsi alle elezioni regionali siciliane nella lista ‘Sicilia vera’ con Cateno De Luca. In una dichiarazione al quotidiano La Sicilia Villari spiega la sua scelta: “Ho deciso di dimettermi da segretario provinciale del PD e da tutti gli organismi di partito ed ho anche rimesso la tessera già sottoscritta”. Villari, ex assessore della Giunta comunale di Catania di Enzo Bianco, è sotto processo per il dissesto del Comune di Catania. Improvvisamente è diventato un “impresentabile” secondo un’interpretazione che, come abbiamo scritto qualche giorno fa, sa tanto di Santa Inquisizione spagnola in versione riveduta e corretta, se è vero che Villari non ha problemi di incandidabilità, come lui stesso ha spiegato, “per la legge, per il codice antimafia e per lo statuto del partito”. In questa storia di un partito – il PD siciliano – sempre più intollerante e brutto, a creare problemi inesistenti hanno pensato la Chinnici e il segretario regionale, Anthony Barbagallo, che in quanto dannosità politica non ha nulla da invidiare al segretario nazionale del PD, Enrico Letta.

Le precisazioni di Angelo Villari 

“È un momento di grande dolore e amarezza – dice Villari (come leggiamo sempre su La Sicilia)  – ma non posso accettare che il Partito per cui io e un’intera comunità politica ci spendiamo da decenni possa mortificare il suo segretario con tecniche subdole e pretesti inaccettabili che nulla hanno a che vedere con la politica e con la nostra tradizione, né con legge, il codice antimafia e lo statuto del partito. Non posso accettare che un partito Regionale e il suo segretario – aggiunge Villari – non tutelino il Segretario provinciale dello stesso partito, così come il gruppo dirigente e gli iscritti. Sono stato lasciato solo, hanno lasciato in silenzio che venisse macchiata la mia immagine, la mia dignità. Sono stato appeso ad un filo per giorni, a fronte di un banale pretesto senza fondamento giuridico, peraltro non utilizzato per la capo lista al proporzionale del collegio di Acireale, Valentina Scialfa. In questo clima surreale – sostiene Villari – il segretario regionale in assoluta solitudine senza coinvolgere me e il gruppo dirigente regionale sulle scelte da fare è andato avanti senza rilasciare dichiarazioni pubbliche per tutelare la mia immagine e quella di altri dirigenti. Inoltre – ricostruisce Villari – ho appreso perfino della rottura coi 5 stelle dalla stampa. Non è questo il partito che ho contribuito a creare e che ho servito con lealtà e onore in tutti questi anni. È solo un contenitore vuoto, dove prosperano cinismo e personalismi; un partito che non può più rappresentarmi. Un partito che, in definitiva, lascio per il rispetto che devo alla mia dignità politica ed umana e alla mia onorabilità. Chiaramente il mio impegno non si fermerà e non verrà disperso. Perché questo vorrebbe chi ha tentato di mortificarmi in questi giorni. Annuncio, pertanto, il mio impegno in prima persona in questa campagna elettorale a sostegno del candidato Presidente Cateno De Luca, con l’intenzione – chiosa Villari – di portare avanti il profilo politico e le battaglie che mi hanno sempre contraddistinto forte dell’agibilità politica che in una lista indipendente mi viene garantita”.

Dopo tutte le polemiche la Chinnici e il segretario regionale del PD siciliano Barbagallo dovrebbero almeno spiegare se i candidati con “procedimenti penali pendenti” saranno o no in lista nel PD alle regionali, perché ancora non si è capito 

Come abbiamo scritto all’inizio, Villari non è solo: con lui c’è “un’intera comunità politica” che da decenni milita nella sinistra post comunista di Catania. Dopo di che si rimane perplessi nell’apprendere che Caterina Chinnici rimane candidata alla presidenza della Regione senza alcun accenno all’argomento che ha scatenato le polemiche: “Ringrazio il Partito Democratico per la nuova proposta di candidatura e per le manifestazioni di sostegno e fiducia che mi sono state rivolte sia dalla Direzione regionale che dai vertici nazionali. L’uscita del MoVimento 5 Stelle dal Campo progressista ha stravolto lo scenario, azzerando di fatto lo schema delineato con le primarie di coalizione, ma questo non preclude l’apertura di un nuovo corso. Non volterò le spalle agli elettori, quelli che hanno votato alle primarie e anche i tantissimi altri che sono pronti a sostenermi riponendo, di questo sono certa, precise aspettative nella mia storia, dandomi una consegna di responsabilità della quale, nel mio ruolo guida, intendo essere garante. Metto nuovamente a disposizione il mio amore per la Sicilia, il mio impegno – aggiunge Caterina Chinnici – nella consapevolezza che il percorso prospettato è ora più difficile. A maggior ragione, per questo, mi aspetto che con la giusta unità di intenti si creino in tutti i sensi, anche sul piano delle alleanze, i presupposti i per lavorare in totale armonia al progetto di rinnovamento che abbiamo in mente per la Sicilia”. Ci si attendeva, in questa dichiarazione, un accenno al no ai candidati con “procedimenti penali pendenti”: questa richiesta della Chinnici è ancora valida? è stata archiviata? Quato succede in questo partito è veramente incredibile!

Claudio Fava il ‘crocerossino’

Intanto Claudio Fava indossa i panni del ‘crocerossino’: “Claudio Fava e il Movimento Centopassi hanno una parola sola: saremo in campo con la nostra lista a fianco del PD nella coalizione progressista per sostenere la candidata alla presidenza Chinnici. Ogni altra valutazione la rinviamo al 26 settembre”.

Visualizza commenti

Pubblicato da