Nel silenzio generale la Turchia ha lanciato un’operazione militare nel nord della Siria contro i curdi. Il leader della Turchia, Erdogan, grande mediatore nella guerra tra Russia e Ucraina (Ucraina per modo di dire, perché dietro l’Ucraina di Zelensky ci sono gli americani), soprattutto in materia di sblocco delle attività commerciali, ha avuto una sorta di ‘permesso internazionale’ per condurre la guerra contro i curdi. Per ora nel mirino dei militari turchi sono finiti i curdi siriani. la guerra è portata avanti sia con l’aviazione, sia con i convogli militari. Stando a notizie frammentarie – l’informazione sulla guerra della Turchia ai curdi non brilla – le forze militari turche sarebbero entrate nella città di Afrin. La storia di questa città + piuttosto complicata. “Afrin (in curdo: Efrîn; in arabo عفرين ʿ, Afrīn) – leggiamo su Wikipedia – è una città della Siria de iure, facente parte dell’omonimo distretto, a sua volta parte del Governatorato di Aleppo. È controllata de facto dalla Turchia. È bagnata dal fiume Afrin e nel censimento del 2004 aveva 36.562 abitanti. Nel 2012 il governo siriano ha perso il controllo del distretto e con esso anche la città è passata sotto il controllo delle milizie curde YPG, entrando a far parte della regione autonoma de facto del Rojava. Nel marzo 2018 la città, in seguito a un’operazione militare dell’esercito turco, è passata sotto il controllo dell’Esercito siriano libero”. Su Sputnik Italia leggiamo che “unità delle forze armate turche stanno conducendo un massiccio bombardamento delle posizioni delle forze democratiche siriane curde nelle città di Tell Rifaat, Ain al-Arab (Kobani) e Menbij”.