La notizia era nell’aria da giorni. Oggi è arrivata la conferma da parte del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: i grillini rompono con il PD in Sicilia e si presentano da soli alle elezioni regionali siciliane candidando il parlamentare regionale Nuccio Di Paola alla presidenza della Regione. Per il Partito Democratico siciliano e per il movimento Cento Passi di Claudio Fava è un disastro. Insomma: prima le divisioni del centrodestra, ora le divisioni del centrosinistra stanno di fatto spianando la strada a Cateno De Luca, candidato battitore libero alla guida della Sicilia, che oggi ha anche incassato l’appoggio di Futuro Meridiano, il Movimento meridionalista nato qualche mese fa. Futuro Meridiano alle elezioni politiche nazionali appoggia Unione Popolare di Luigi De Magistris, mentre nell’Isola ha deciso di appoggiare Cateno De Luca. Tornando ai grillini, il finale, come già accennato, era quasi scontato. Conte, da buon ‘gesuita’, ha preso la scusa dei candidati “impresentabili” del PD, che in realtà sono persone con procedimenti giudiziari in corso ma innocenti – stando al nostro ordinamento – fino a che una sentenza di terzo grado non certifichi il contrario. Su Facebook il leader del Movimento 5 Stelle Conte scrive che “In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’Isola”. Poi lo stesso Conte mette da parte riscatto e dignità e sputa l’osso: “In Sicilia andando da soli prendiamo più voti”.
“Siamo arrivati a questo paradosso – aggiunge Conte -: da una settimana c’è un’impasse dovuta all’insistenza dei democratici per infilare nelle liste esponenti impresentabili. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, che è stata costretta a richiamare il PD su questo punto: chi ha procedimenti penali pendenti deve restare fuori dalle liste. Per noi la questione è semplice : abbiamo sempre detto che saremo stati garanzia di profili impeccabili, al servizio dei cittadini. L’asticella del senso delle Istituzioni con noi è sempre alta, tanto sul versante nazionale tanto sul versante locale. Questi segnali che ci arrivano dagli amici del Pd non sono affatto incoraggianti. La Sicilia merita francamente di più. Ai cittadini abbiamo il dovere di trasmettere credibilità, trasparenza, passione. In una parola, fiducia: quella che sembra ancora una volta mancare. Questa nostra linea di condotta è una garanzia per i siciliani e per tutti gli italiani: saremo sempre #dallapartegiusta. Alcune settimane fa ero stato chiaro: quello che vale a Roma vale a Palermo. Sappiamo come è andata nella capitale: il PD ha scelto l’agenda Draghi, rinnegando tutto il lavoro realizzato in direzione progressista durante il Conte II. Nonostante questo, in Sicilia abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie. Dal Partito Democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate”.
A stretto giro di posta arriva la replica del segretario regionale del PD siciliano, Anthony Barbagallo: “A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5S è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista. Il Movimento 5 Stelle in Sicilia aveva condiviso l’opposizione a Musumeci e in virtù di questo ha sottoscritto un patto per le primarie di coalizione. Hanno garantito il sostegno alla candidata vincitrice, Caterina Chinnici, e il PD aveva detto, più volte nei giorni scorsi, sì a tutte le richieste da loro avanzate. Alcune anche premature per non dire stravaganti. Abbiamo atteso fiduciosi ma chiaramente oggi di fronte a questa presa di posizione inspiegabile prendiamo atto che la coalizione progressista finisce qui. Il M5S si assume la responsabilità di sciogliere un’alleanza e una coalizione per la quale abbiamo lavorato per anni e chiamato al voto oltre 30 mila siciliani in uno sforzo comune non indifferente, vanificato da scelte politiche che nulla hanno a che fare con la Sicilia e i siciliani ”. In realtà, se proprio la dobbiamo dire tutta, il PD siciliano sta mostrando tutte le sue fragilità culturali prima che politiche: pessima la gestione delle elezioni regionali e ancora peggiore la presenza nelle liste della Sicilia per le elezioni politiche nazionali di ‘paracadutati’ che non hanno nulla a che vedere con la Sicilia. Una segretaria regionale, quella del PD in Sicilia, troppo debole.
A questo punto manca solo il finale: il ritiro di Caterina Chinnici da candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana. Il perché Caterina Chinnici potrebbe ritirarsi l’abbiamo illustrato ieri. Claudio Fava e il suo movimento Cento Passi escono malissimo da questa esperienza. Fava reagisce così: “Chiediamo a Caterina Chinnici di dirci, subito, non domani o tra tre giorni, se le è ancora la candidata della coalizione a presidente della Regione siciliana. Se entro oggi non avremo parole chiare su come e con chi procedere in questa campagna elettorale, se non ci sarà immediatamente un luogo di discussione su tutte le scelte strategiche e di governo, vorrà dire che la coalizione progressista non esiste più. E il movimento Centopassi ne trarrà le conseguenze”. La verità è che Fava ha sbagliato tutto. Se il suo è un partito di sinistra non avrebbe mai dovuto allearsi con il PD, che non è un partito di sinistra, ma il partito dell’Unione europea dell’euro ultra-liberista e globalista; al contrario, Fava e il suo movimento avrebbero dovuto partecipare alla nascita di Unione Popolare di De Magistris, che invece è un partito di sinistra. Oggi, dopo quello che ha detto Conte, forse non c’è nemmeno la possibilità, per il movimento Cento Passi, di correre con i grillini, ammesso che Fava e i grillini siciliani abbiano voglia di proseguire insieme. Cateno de Luca, che stasera sarà a Palermo in Piazza verdi (Piazza Massimo per i palermitani) da canto suo, ammette: “Le contraddizioni dei nostri avversari ci stanno avvantaggiando”. Con De Luca candidato alla guida della Sicilia si schiera Futuro Meridiano. Dice Franco Calderone, coordinatore di questo partito in Sicilia: “Il centrodestra pensa di massacrare il Sud e la Sicilia con l’Autonomia differenziata, altra diavoleria truffaldina per scippare soldi al Mezzogiorno. Il centrosinistra ha sposato l’agenza Draghi, una sorta di vangelo ultra-liberista e globalista che punta a rendere sempre più povera l’Italia. In Sicilia centrodestra e centrosinistra, in questi anni, hanno fatto a gara per affossare l’Autono9mia siciliana. Alla nostra regione serve una svolta vera e noi riteniamo che Cateno De Luca possa essere il protagonista di questa svolta”.
Foto tratta da L’Occidentale