Mattinale

Sicilia in fiamme, a fuoco la discarica di Bellolampo, pioggia di diossine e altri veleni a Palermo e nel circondario/ MATTINALE 734

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  • Come dieci anni fa è andata a fuoco la discarica di Bellolampo a Palermo. Diossine e altri veleni in città e nei centri vicini. I responsabili di questo disastro ambientale? I “piromani cattivi”, mentre le pubbliche amministrazioni sono ‘innocenti’ per definizione  
  • La discarica di Bellolampo di Palermo dovrebbe essere già chiusa e bonificata da tempo perché è satura. Invece è ancora attiva e continua ad avvelenare Palermo e i Comuni del circondario 
  • La strategia antincendio del Governo regionale di Nello Musumeci si è dimostrata totalmente fallimentare  

Come dieci anni fa è andata a fuoco la discarica di Bellolampo a Palermo. Diossine e altri veleni in città e nei centri vicini. I responsabili di questo disastro ambientale? I “piromani cattivi”, mentre le pubbliche amministrazioni sono ‘innocenti’ per definizione  

Come dieci anni fa la discarica di Bellolampo, a Palermo, ha preso fuoco. Il caldo, certo. Ieri, nel capoluogo della Sicilia, la temperatura, a partire da metà mattinata, è iniziata a salire e si è attestata intorno a 44-45 gradi: e tale è rimasta fino al tramonto. E’ stata una sorpresa? No: era stata messa nel conto. Per questo si rimane basiti dall’incendio che si è diffuso nella sesta vasca della discarica di Palermo, quella riempita a dismisura negli anni passati per fronteggiare un’emergenza rifiuti che la passata amministrazione comunale non ha saputo prevenire. Così come l’attuale amministrazione comunale non è riuscita a prevenire l’incendio della discarica di Bellolampo di ieri. Ovviamente, come per tutti gli incendi boschivi della Sicilia, la responsabilità e dei “piromani criminali”, mai di una politica imbelle che non riesce né a prevenire, né ad affrontare il fuoco. A fare le spese della pessima gestione della discarica della città sono gli abitanti dei quartieri di Borgo Nuovo e Boccadifalco e, in generale, tutti i cittadini, perché da ieri, in tutta Palermo, l’odore di bruciato è insopportabile. E tutti sappiamo che nell’aria si sono diffusi i veleni. E’ successo dieci anni fa, nella Primavera del 2012; e il peggio si è verificato anche ieri. Ma i danni non riguardano solo il capoluogo dell’Isola, ma tutto il circondario. Quando va in fiamme una discarica nell’aria si liberano veleni molto pericolosi per la salute umana e animale, a cominciare dalle diossine. E sono veleni che si diffondono in un’area piuttosto estesa, soprattutto se c’è vento: e ieri il vento non è mancato, per tutto il giorno lo scirocco e, in serata, un vento più fresco. Di solito, quando un incendio diffonde veleni nell’aria, intervengono le autorità, invitando i cittadini di non consumare prodotti agricoli e zootecnici riconducibili aree aree circostanti.

La discarica di Bellolampo di Palermo dovrebbe essere già chiusa e bonificata da tempo perché è satura. Invece è ancora attiva e continua ad avvelenare Palermo e i Comuni del circondario 

A giudicare da quello che leggiamo nei giornali, il Sindaco di Palermo, gli assessori comunali e regionali si complimentano tra loro per i soccorsi prestati e chiacchiere varie. Peccato che molti abitanti di Borgo Nuovo – quartiere di Palermo non lontano dalla discarica di Bellolampo – siano dovuti scappare, perché le fiamme sono arrivate a contatto con le loro abitazioni. Ieri, a Palermo, si sono ritrovati i ‘geni’ del Governo regionale che pensano di combattere gli incendi non con la prevenzione, ma con gli elicotteri e gli aerei; e i ‘geni’ del Comune di Palermo, che invece di piazzare il personale attrezzato all’interno della discarica proprio per intervenire subito in caso di incendio hanno lasciato che la discarica andasse a fuoco. Di solito le discariche, come i boschi, non vanno in fiamme per auto-combustione: di solito ci sono ‘manine’ che appiccano il fuoco. Ma noi vogliamo essere clementi con l’attuale amministrazione comunale di Roberto Lagalla: ammettiamo pure che si sia trattato di auto-combustione, ma se c’era tale possibilità a maggior ragione il Comune avrebbe dovuto assicurare la presenza dell’uomo all’interno della discarica. Invece la discarica ha preso fuoco e sta inquinando la città e tutto il circondario con sostanza chimiche pericolose per la salute umana e animale. Chi legge questo blog sa che quando l’attuale amministrazione comunale ha comunicato che avrebbe ‘risolto’ il problema emergenza rifiuti di Palermo continuando a riempire la discarica di Bellolampo di munnizza abbiamo criticato tale follia. Superfluo aggiungere che se la discarica di Bellolampo fosse stata chiusa e bonificata oggi i palermitani e gli abitanti dei Comuni limitrofi non sarebbero a rischio diossina (e a rischio di altri veleni, perché non c’è solo la diossina).

La strategia antincendio del Governo regionale di Nello Musumeci si è dimostrata totalmente fallimentare  

Qualche considerazione anche per il Governo regionale uscente di Nello Musumeci. Egregio presidente, in due giorni di scirocco tante aree della Sicilia sono andate a fuoco. La vostra strategia a base di convenzioni con i Vigili del fuoco, con la Protezione civile e non ricordiamo più con quante altre sigle, più gli immancabili elicotteri e gli immancabili aerei anfibi Canadair si è dimostrata fallimentare. Lungi da noi stilare giudizi sommari su tutta la sua esperienza amministrativa, che è stata senza dubbio migliore della disastrosa amministrazione del suo predecessore. Ma sulla tutela dei boschi dagli incendi l’azione del suo Governo è stata totalmente fallimentare. Lo scorso anno la Sicilia ha perso quasi 80 mila ettari di boschi; quest’anno non sappiamo come finirà, perché l’Estate, in Sicilia, prosegue fino ai primi giorni di Novembre. Ma già il bilancio al 18 Agosto è disastroso e, in più, abbiamo anche la diossina e altri veleni a Palermo e nei Comuni del circondario, con problemi per i prodotti agricoli e zootecnici (latte, uova, formaggi) e, naturalmente, con problemi per i cittadini. Bravissimi lei e i suoi geniali assessori! Voi avete iniziato a governare la Sicilia con un pregiudizio: e cioè che gli incendi boschivi (e non soltanto boschivi: ci sono anche gli incendi nelle aree agricole private, nei fondi che fanno capo a Comuni e ad altre strutture pubbliche e l’incendio di Bellolampo, discarica gestita dal Comune di Palermo ma di proprietà della Regione siciliana) si possono e si debbono combattere senza il ricorso alla presenza fissa degli operai forestali nelle aree verdi, pronti a intervenire anche in sostituzione dei Comuni e dei privati. Da qui le convenzioni a destra e a manca, gli elicotteri e i Canadair che hanno prodotto i disastri che sono sotto gli occhi di tutti. Non ci venga a dire, presidente, che non c’erano i soldi: a parte che i soldi ci sono, in ogni caso la Regione avrebbe potuto attivare un’operazione di Helicopter Money, come proposto due anni fa da Siciliani Liberi. E non ci venga a dire che la responsabilità è dei piromani delinquenti: la loro presenza è nota da tempo non solo in Sicilia ma in tutto il mondo, tanto che da tempo di ipotizza una strategia terroristica globale. I problemi ci sono, egregio presidente, ma voi li avete affrontato male. Il dramma è che i Siciliani, invece di votare persone lungimiranti pronte a lavorare nell’interesse della Sicilia, votano personaggi come voi (e lei, anzi, non è il peggiore) che, invece di trovare soluzioni, creano problemi. Dal 2008 al 2017 la Sicilia è stata governata da due dannosissimi Governi che hanno distrutto la sanità e l’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana (Governo di Raffaele Lombardo trasformisti-PD 2008-2012) e le finanze regionali (Governo di Rosario Crocetta-PD 2012-2017). Poi siete arrivati voi del centrodestra, meno dannosi nel complesso, ma dannosissimi nella gestione dei boschi e nella prevenzione degli incendi. La speranza è che i Siciliani si ravvedano e, alle imminenti elezioni regionali, mandino a casa centrosinistra e centrodestra.

Foto tratta da la Sicilia 

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