Ieri abbiamo pubblicato un articolo segnalando una candidata ‘paracadutata’ in Sicilia dal PD: Annamaria Furlan, ligure di Genova, ex segretaria generale della Cisl dal 2014 al 2021. Stando a quanto leggiamo sulla rete, a quanto pare il Partito Democratico considera normale utilizzare le regioni del Sud Italia per candidare soggetti che nulla hanno a che vedere con le Regioni del Sud. Ecco una dichiarazione di Clemente Mastella, segretario nazionale di Noi Di Centro: “Il PD tratta la Campania da terzo mondo. La invade, la mortifica, maltratta i cittadini campani. Sceglie mezzi leader senza consenso popolare e sacrifica aspirazioni e qualità. Un tempo la Campania dominava la scena politica italiana. I ceti dirigenti erano riferimento nazionale. Oggi subisce una clamorosa invasione. Prenderanno i voti e poi con una magia politica spariranno. Che malinconia. Spero che i campani sappiano reagire”.
Ecco alcuni casi emblematici. Susanna Camusso, milanese, ex segretario nazionale della Cgil, è candidata nel PD nel collegio senatoriale Campania 2. Dietro di lei avrebbe dovuto esserci al numero 2 ci sarebbe dovuto essere il deputato uscente di Articolo 1, Federico Conte, che però ha rifiutato. Su fanpage.it c’è la spiegazione del suo no: “Mi ha colpito la scelta di trasformare la Campania in un’area di atterraggio per candidature prestigiose di altre realtà. Evidentemente si ritiene che la classe dirigente espressione del sistema di potere locale non sia all’altezza di esprimersi a livello nazionale e, nel contempo, si impedisce che ne emerga una nuova. A pro di chi? Non certo della Campania e tantomeno di Salerno e dei territori”. A Napoli è ‘atterrato’ anche Dario Franceschini, che è nato a Ferrara e che non la Campania non ha nulla a che spartire. Guiderà la lista al Senato nel collegio Campania 1. Franceschini cerca di indorare la pillola e su Twitter scrive: “Cercherò di essere la voce al Senato di questa terra straordinaria, di questa città unica al mondo, da sempre e per sempre Capitale della Cultura”. Al di là delle chiacchiere, va a togliere un posto a un campano. Un altro ‘paracadutato’ in Campania è il Ministro uscente, Roberto Speranza, che è nato a Potenza e che sarà capolista del Partito Democratico nel collegio proporzionale Napoli 1.
Il problema non sta tanto nel PD che catapulta in Campania e in Sicilia candidati che nulla hanno a che vedere con i territori dove vengono candidati. Il problema è duplice: legge elettorale e atteggiamento remissivo dei cittadini-elettori. Da una parte la legge elettorale che si caratterizza per liste bloccate: i candidati li decidono i partiti e i cittadini non hanno alcuna voce in capitolo. Dall’altra parte ci sono i cittadini-elettori remissivi, che accettano di votare candidati che nulla hanno a che vedere con la propria Regione e, in generale, con la storia culturale e politica dei propri territori. La verità è che questi signori che vengono candidati in Sicilia e in Campania non hanno voti nelle Regioni di appartenenza. E sfruttano gli elettori della Sicilia e della Campania. Poi, una volta eletti, come dice Mastella, spariranno. Con i voti degli elettori siciliani e campani andranno in Parlamento a rappresentare gli interessi della Liguria, dell’Emilia Romagna, di Milano e di Potenza. Il problema non riguarda solo il PD, ma tutta la politica nelle Regioni del Sud Italia. I cittadini elettori hanno la possibilità di cominciare a ribellarsi. In Sicilia hanno candidato la ligure Furlan? Non la votate! In Campania stanno candidando tre soggetti che nulla hanno a che spartire con la storia politica della Campania? Non votateli! Fino a quando i cittadini-elettori – in questo caso della Campania e della Sicilia – non avranno consapevolezza di quanto sia sbagliato votare soggetti che non rappresentano il proprio territorio, ebbene, il Sud e la Sicilia non avranno speranza. Cari cittadini della Sicilia che vi preparate a votare la signora Furlan, cari cittadini della Campania che vi preparate a votare per la signora Camusso, per Franceschini e per Speranza non lamentatevi, poi, se poi le cose nei vostri territori non migliorano. La rappresentanza in Parlamento è un fatto importantissimo e riguarda il territorio e i suoi elettori, non i segretari di partito. Anche in politica, per difendere ilo proprio territorio, ci vuole un po’ di amor proprio!
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