Il 12, il 13 e il 14 Agosto, a Piazza Armerina – che prima del fascismo era il capoluogo di questa provincia, ruolo assegnato in modo un po’ troppo disinvolto ad Enna – si svolgerà il Palio dei Normanni, una delle più antiche rievocazioni medievali in costume che, dal 1952, anno in cui si è svolta la prima edizione, anima la città barocca delle 100 chiese. La tradizione, che da 68 anni unisce la storia del passato con il sentimento popolare religioso e civile dei cittadini, non è mai stata interrotta nonostante l’emergenza sanitaria di questi ultimi anni. Tante importanti manifestazioni storiche sono state annullate, ma non questo Palio che nel
2021 per l’occasione è stato trasformato in videgame di grande successo prendendo spunto da Candy Crush, uno dei giochi mobile più famosi al mondo, e in set
cinematografico con la presentazione e proiezione del docufilm “Il Palio dei Normanni. La storia e la leggenda” a cura della regista Gisella Calì, realizzato con attori
Con orgoglio il Palio può vantare di possedere degli abiti teatrali di ottima manifattura e bellezza, progettati sulla base di una ricostruzione storica e scientifica sugli
“C’è un forte legame tra me e l’Italia e sono molto contento di poter tornare qui a recitare – racconta l’ex Ridge di Beautiful – interpretando quello che è stato il primo ruolo da attore. Quel Conte Ruggero d’Altavilla, personaggio storico e importante per questa città e per la Sicilia. Sono molto curioso di scoprire Piazza Armerina, una città di cui non si fa altro che parlare bene: ha un grande patrimonio architettonico e culturale, mi piacerebbe conoscerla meglio in questi giorni e, da qui, magari partire alla scoperta della Sicilia, un’isola straordinaria che voglio conoscere meglio”. Un’edizione che segna il ritorno alla normalità, con la regia nuovamente affidata a Gisella Calì. La storia si intreccia fortemente con la leggenda. La tradizione con la religiosità popolare. Piazza Armerina in questi 3 giorni
12 Agosto ore 18.00 Piazza Garibaldi consegna delle armi ai giostranti da parte del Gran Magistrato rappresentante del potere giudiziario e di governo della città, a seguire il corteo in costume che si muove verso la cattedrale per la benedizione dei Cavalieri
giostranti e dei Quartieri.
13 Agosto ore 18.00 Piazza Cattedrale consegna delle chiavi a Ruggero D’Altavilla interpretato dalla star internazionale Ron Moss. E’ tutto dedicato dell’ingresso trionfale delle milizie normanne nell’antica città , la cavalleria è comandata dal Conte Ruggiero che porta il Vessillo papale di Maria Santissima delle Vittorie e giunge fino alla Cattedrale per gli omaggi dei rappresentanti della città e la consegna delle chiavi da ìarte del Priore del magistrato dei Quartieri.
14 Agosto dalle ore 18.00 presso il Campo sportivo Sant’Ippolito verrà eseguita la Quintana e la Giostra del Saraceno, seguirà il corteo in costume. Si assiste alla tanto attesa Giostra che si svolge presso il Campo Sportivo S. Ippolito, la Quintana del Saracino prevede una serie di prove di abilità a cui partecipano i cavalieri giostranti dei quartieri storici, ognuno contraddistinto dal proprio colore: Monte in giallo, Castellina in azzurro, Canali in rosso e Casalotto in verde. Sono ben quattro le prove da superare, e tutte rigorosamente in sella al cavallo lanciato al galoppo: colpire con la lancia lo scudo del Saraceno, impersonato da un “pupo”, colpirlo con la mazza centrare con la lancia un anello posto con la forca. Al vincitore viene assegnato di buon diritto il Palio e l’antica immagine della Madonna delle Vittorie. Il Palio dei Normanni si conclude poi con la sfilata di tutti i figuranti guidati dai cavalieri del quartiere vincitore. Costo dei biglietti da 3,50 Euro a 10 Euro
Il Palio dei Normanni è la manifestazione medievale in costume più importante del sud Italia, capace di fondere in modo assolutamente unico storia, religione e leggenda. L’evento trae ispirazione dalla guerra di liberazione della Sicilia dai Saraceni per opera dei Normanni guidati da Ruggero I di Sicilia, figlio più giovane di Tancredi D’Altavilla. La conquista Normanna ha inizio nel 1061, con lo sbarco a Messina avvenuto con l’appoggio del fratello di Ruggero, Roberto il Guiscardo e soprattutto grazie all’emiro arabo di Siracusa Ibn al Thumna. Infatti quest’ultimo, essendo in contrasto con gli altri emiri di Sicilia e in particolare con il cognato Ibn al-Hawwäs, signore di Castrogiovanni, nel 1061 si recò a Mileto da Ruggero d’Altavilla, al quale giurò e promise il suo appoggio contro i musulmani in Sicilia. Il crocevia della conquista fu segnato nel 1063, sulle alture dei Nebrodi, dove venne strenuamente combattuta e vinta la celebre battaglia di Cerami. Qui la storia delle conquiste Normanne si lega con la tradizione della città di Piazza Armerina. Alla fine della battaglia di Cerami, vinta grazie all’aiuto divino, Ruggero I di Sicilia inviò, in segno di riconoscenza, parte del bottino di guerra e quattro cammelli a Papa Alessandro II che succedette a Niccolò II nel 1061. Quest’ultimo, per ricambiare il favore concesse l’indulgenza plenaria al Conte e gli donò a sua volta un vessillo con le insegne papali, che leggenda vuole, raffiguri la Madonna con Gesù Bambino e che si dice accompagnò il Conte durante le sue vittorie in Sicilia (per questo ribattezzata Maria Santissima delle Vittorie, oggi patrona della città e della Diocesi di Piazza Armerina). Pur non avendo notizie riguardo ad un eventuale passaggio di Ruggero nell’antica Piazza Armerina, sempre la leggenda narra che il conte Ruggero, al termine della conquista della Sicilia (avvenuta nel 1091 con la presa di Noto), volle che il Vessillo Mariano fosse donato alla città lombarda di Platia (in latino, ma anche Platza in bizantino e Iblatasah in arabo) e custodito nella chiesa madre. Un tratto peculiare della città di Piazza Armerina è proprio quello di fare parte dei cosiddetti Comuni lombardi di Sicilia. Infatti, durante la conquista, i Normanni ripopolarono o fondarono molti centri della Sicilia centro-
orientale con gente proveniente dal Nord Italia (Piemonte, Liguria ed Emilia) grazie all’alleanza con la famiglia degli Aleramici (Marchesi di Saluzzo, Monferrato e Savona), suggellata dal matrimonio nel 1087 tra Adelasia Del Vasto e lo stesso Ruggero.