In questi giorni si sta facendo un gran parlare del Disegno di Legge Concorrenza 2021 voluto dal Governo di Mario Draghi e approvato dai partiti che lo hanno appoggiato fino a prima della crisi di Governo: Movimento 5 Stelle, PD, Lega, Forza Italia, Italia Viva e Liberi e Uguali. Sulla carta, dopo anni, viene riammessa la la compatibilità tra Agente Immobiliare e mediazione del Credito. In realtà le cose non stanno proprio così, come si legge in un comunicato della Fimaa, la Federazione italiana mediatori e agenti di affari e del Collegio agenti di mediazione in Sicilia. In questa vicenda, purtroppo, dichiara Angelo Virga, Presidente di Cam Fimaa Palermo, “le maggiori associazioni di categoria sono andate in ordine sparso senza riuscire a trovare la quadra per una azione congiunta e condivisa dando prova di non saper tutelare gli interessi della categoria e dei cittadini che si vedranno aumentare la filiera per l’accesso al credito con relativi aumenti dei costi. In passato, prima della riforma della mediazione del credito, le Banche erano costrette a confrontarsi con la notevole forza contrattuale, dimostrata in pochi anni, da parte degli agenti immobiliari che riuscivano a strappare condizioni più favorevoli per accedere all’ambito mutuo necessario ad acquistare una casa a tutto vantaggio dei propri clienti”.
Si tratta di un argomento che riguarda milioni di cittadini, ma che rimane nell’ombra. Il merito di queste due organizzazioni è di portare alla luce una questione molto delicata che dimostra, ancora una volta, che il Governo Draghi non ha fatto altro che favorire le banche, con l’appoggio dei partiti che, mentendo, dicono di essere vicini ai cittadini. “L’ascesa della mediazione immobiliare in simbiosi alla mediazione del credito – dichiara Andrea Monteleone, Segretario Cam Fimaa Palermo – aveva sicuramente ‘preoccupato’ le Banche che si erano ritrovate a dover rincorrere i singoli agenti immobiliari per poter acquisire nuovi clienti ed erogare i relativi mutui necessari all’acquisto delle unità immobiliari. Questo sistema aveva il pregio di non creare filiere per l’erogazione del credito e riusciva ad ottenere tassi d’interesse più equi a tutto vantaggio dei cittadini. Sistema quindi che dava sicuramente fastidio ai grandi gruppi bancari che non volevano scendere a patti con il singolo Agente immobiliare che era comunque in grado di dirottare le richieste di mutuo verso l’istituto di credito più idoneo al cliente. Da queste condizione nacque il D.Lgs 141/2010 che istituì l’incompatibilità tra agente immobiliare e mediazione del credito, e stabilì che la mediazione del credito doveva essere esercitata solo in forma societaria e con una serie di paletti che di fatto consegnò il settore nella disponibilità delle Banche”.
E oggi? “Oggi – leggiamo sempre nel comunicato – dopo parecchi anni ci ritroviamo ad avere una nuova normativa, grazie al Disegno di Legge Concorrenza del Governo Draghi che elimina la incompatibilità tra i due settori, l’immobiliare e l’erogazione del credito. La modifica dell’Art. 17 del D.Lgs 141/2010 viene, a prima vista, riconosciuta come una conquista per il mondo della mediazione visto che nessuno pensa a non ammettere la sinergia esistente tra i due aspetti della mediazione. Chi contesta questa novità a primo impatto può sembrare anacronistico ma se si ragiona con maggior attenzione così non è. Precedentemente la riforma della mediazione del credito, ogni singolo mediatore immobiliare poteva strutturare la propria azienda in maniera tale da gestire anche la mediazione del credito e concordare direttamente con le banche del proprio territorio le migliori condizioni di finanziamento per i propri clienti. Questa condizione permetteva ad ogni singolo agente immobiliare, grazie alla sua capacità professionale ed organizzativa, di interfacciarsi direttamente con l’istituto di credito, senza avere ulteriori filtri e filiere più o meno lunghe, a tutto vantaggio del cliente che si ritrovava, grazie all’agente immobiliare con il ‘pacchetto completo’ casa e mutuo, senza doversi preoccupare più di tanto dell’aspetto burocratico che ruota attorno alla compravendita immobiliare. Oggi con l’approvazione del D.L. Concorrenza che va a modificare l’art. 17 del D.Lgs. 141/2010 ma senza il ripristino dell’autonomia dell’Agente Immobiliare, abbiamo ottenuto solo una illusoria libertà di agire dell’Agente. In questo modo sono state ulteriormente avvantaggiate le Società di mediazione creditizia dei grandi gruppi nazionali di mediazione contigui ai grandi istituti di credito, che adesso potranno usufruire anche della rete degli agenti immobiliari che, nei fatti, perderanno la loro autonomia gestionale e diventeranno loro semplici collaboratori. Reti di mediazione creditizia che offriranno servizi e prodotti finanziari alle reti nazionali di agenti immobiliari marginalizzando ancora di più gli agenti immobiliari autonomi che in Italia sono la stragrande maggioranza e la ricchezza del comparto. La concentrazione di questi grandi gruppi di mediazione immobiliare e creditizia uccideranno il mercato a tutto discapito della concorrenza e dei cittadini fruitori”.