- Così lo scontro tra area del dollaro e i suoi alleati (il cosiddetto Occidente industrializzato) e Cina e i suoi alleati (Russia, India, Brasile, Sudafrica e altri Paesi africani più alcuni Paesi del Medio Oriente) si arricchisce di un nuovo capitolo
- Piaccia o no ammetterlo, ma gli Stati Uniti sono riusciti a seminare la zizzania tra Unione europea da una parte e Cina e Russia dall’altra parte
- Nel 2011 Gheddafi aveva provato a creare una moneta africana ma è stato ammazzato
Così lo scontro tra area del dollaro e i suoi alleati (il cosiddetto Occidente industrializzato) e Cina e i suoi alleati (Russia, India, Brasile, Sudafrica e altri Paesi africani più alcuni Paesi del Medio Oriente) si arricchisce di un nuovo capitolo
Lo scontro tra area del dollaro e i suoi alleati (il cosiddetto Occidente industrializzato) e Cina e i suoi alleati (Russia, India, Brasile, Sudafrica e altri Paesi africani più alcuni Paesi del Medio Oriente) registra una novità: la creazione di una nuova valuta alternativa al dollaro. La notizia la leggiamo su Wall Street Italia: “I BRICS lavorano a una nuova valuta alternativa al dollaro”. Non è una novità, perché i Paesi che danno vita al BRIC – Brasile, Russia, India e Cina, ai quali si è aggiunto il Sudafrica, tanto che adesso la sigla è BRICS – sono nati, per l’appunto, per de-dollarizzare il mercato finanziario globale. La nuova valuta punta a sostituire il dollaro negli scambi internazionali. E dovrebbe essere basata su un paniere delle monete dei Paesi coinvolti. Gli Stati dovrebbero utilizzare questa nuova moneta come riserva. Wall Street Italia si sofferma su un particolare: “Secondo quanto scrivono i professori Luca Fantacci e Lucio Gobbi sul sito dell’Ispi (Istituto Studi di Politica Internazionale), l’evento è stato notificato sul sito dell’Unione Economica Euroasiatica, ma la pagina che ne dava notizia è stata cancellata immediatamente. Il comunicato stampa comunicava l’imminente pubblicazione di un piano per creare una nuova moneta internazionale fondata su un paniere di valute e di metalli preziosi”.
Piaccia o no ammetterlo, ma gli Stati Uniti sono riusciti a seminare la zizzania tra Unione europea da una parte e Cina e Russia dall’altra parte
La vera notizia è che Cina, Russia, India, Brasile e Sudafrica (a cui si aggiungeranno altri Paesi del mondo: altri Paesi africani, alcuni Paesi del Medio Oriente e, con molta probabilità, tra un po’ anche l’Argentina) tirano dritto nello scontro con l’area del dollaro. La guerra in Ucraina – un cuneo piantato dagli americani tra Russia e un’Unione europea che gli Stati Uniti considerano come soggetto politico ed economico infido – punta a logorare e indebolire il Paese di Putin e la stessa Europa unita. Bisogna ammettere che la guerra scatenata in Ucraina è stato un capolavoro geopolitico degli statunitensi, che hanno trasformato la Ue, che si era molto avvicinata a Cina e Russia, in una realtà che oggi è acerrima nemica della stessa Russia. Come scriviamo spesso, tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quest’anno l’Unione europea aveva stretto un patto economico molto importante con Russia e Cina, se è vero che la Cina avrebbe pagato in euro una mega-fornitura trentennale di gas russo. Con l’esplosione della guerra in Ucraina è saltato tutto e l’Unione europea ha interrotto i rapporti con la Russia, anzi, è diventata nemica giurata del Paese di Putin inviando armi in Ucraina (quindi contro i russi) e varando sanzioni contro la Russia (si tratta, per lo più, di sanzioni inutili, se non dannose per la stessa Ue, ma sono pur sempre atti di ostilità). La Russia, anche se con molto ritardo, ha risposto tagliando il gas all’Europa. Anche se, in realtà, Putin non avrebbe voluto alienarsi i rapporti con l’Unione europea, ma davanti ai fatti – sanzioni contro la Russia e invio di armi all’Ucraina – è stato costretto ad adottare provvedimenti contro la Ue.
Nel 2011 Gheddafi aveva provato a creare una moneta africana ma è stato ammazzato
Tornando alla nuova valuta alternativa al dollaro non è facile capire cosa succederà. Gli americani, oltre alla guerra in Ucraina, stanno rispondendo con la visita di Nancy Pelosi a Taiwan, e con le tensioni tra Serbia e Kosovo. Per non parlare delle tensioni crescenti, nel cuore dell’Europa, tra Serbia e Kosovo. Per non parlare delle tensioni di queste settimane tra israeliani e palestinesi. Insomma, gli americani non ci stanno proprio al progetto BRICS di rendere irrilevante la moneta statunitense in tante aree del mondo. La strategia americana potrebbe essere quella di seminare il caos in varie aree del mondo per rendere sempre più problematici gli scambi commerciali internazionali. Le difficoltà commerciali commerciali dell’Ucraina nel commercializzare cereali e olio di girasole sono un fatto oggettivo. Una strategia che va a penalizzare i Paesi africani legati alla Russia e alla Cina. E siamo solo all’inizio. Ricordiamoci che sulla moneta – sul controllo della moneta – non sono mancate le guerre. Gheddafi, come ha scritto il presidente di TerraeLiberAzione, Mario Di Mauro, è stato ammazzato nel 2011 perché aveva creato una moneta africana di sviluppo, ignorando il Fondo Monetario Internazionale, che avrebbe creato problemi enormi alla Francia, che ancora oggi controlla 15 Paesi in Africa, a agli Stati Uniti.
Foto di prima pagina tratta da Huff Post Italia
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