Cosa ne sa Stefania Prestigiacomo della Regione siciliana? Per carità, fa politica da tanti anni, praticamente da quando è stata fondata Forza Italia nel 1994. E’ stata sempre eletta al Parlamento nazionale, ha fatto anche il Ministro. Me nella vita della Regione siciliana non è mai stata presente, se non per fatti contingenti. Alla Sicilia serve, innanzitutto, un presidente della Regione che conosca a menadito la ‘macchina’ amministrativa regionale. E la conoscenza, in questo campo, si acquisisce con l’esperienza. E serve anche un presidente che conosca bene il Parlamento siciliano. La signora Prestigiacomo non ha alcuna esperienza né sul fronte della ‘macchina’ regionale, né sul fronte dell’Assemblea regionale siciliana. Forse nel Parlamento dell’Isola ha messo piede da ospite. Gianfranco Miccichè prima e Berlusconi dopo hanno fatto male a lanciare la candidatura della Prestigiacomo alla guida della Sicilia. Abbiamo già visto che cosa è successo con Rosario Crocetta (eletto presidente della Regione, per inciso, grazie a Gianfranco Miccichè), arrivato a Palazzo d’Orleans – la sede del Governo siciliano – senza alcuna esperienza. I danni provocati da Crocetta alla Regione siciliana in parte sono stati voluti dal PD di Mattero Renzi e dal suo pessimo Governo nazionale. Ma anche l’inesperienza di Crocetta ha giocato un ruolo importante: come quando, nella Primavera del 2014, firmò, proprio con il Governo nazionale di Renzi il primo ‘Patto scellerato’ provocando danni finanziari alla Regione. Poi ha provato ad andare a Roma per cercare di metterci una pezza: ma ormai era troppo tardi. La Prestigiacomo sarà anche brava – e sicuramente lo è – però, a nostro modesto avviso, l’esperienza, per governare la Sicilia, serve.
Noi siamo abituati a dire le cose che pensiamo. Stefania Prestigiacomo non ci è mai andata a genio. Non perché è di Forza Italia: infatti, abbiamo conosciuto parlamentari nazionali e regionali di Forza Italia molto bravi. A noi la Prestigiacomo – che è nata a Siracusa – non piace, perché ha sempre difeso l’area industriale di Siracusa, mentre noi, dagli anni ’80, scriviamo che l’aria industriale di questa provincia non è altro che una zona super-inquinata che andrebbe bonificata, cominciando a chiudere le industrie più inquinanti. Noi seguiamo da anni le battaglie condotte da don Palmiro Prisutto per fermare l’inquinamento di Augusta, Priolo e Melilli. Appoggiando, da sempre, le battaglie di questo coraggioso sacerdote – che da anni denuncia i decessi e i tanti malati provocati dall’inquinamento – non possiamo certo vedere bene la candidatura della Prestigiacomo alla guida della Sicilia. Forse Berlusconi e Miccichè farebbero bene a cercare un altro candidato per la presidenza della Regione siciliana. Possibilmente un candidato in grado di padroneggiare la ‘macchina’ amministrativa regionale. Le candidature ‘a effetto’ in una Regione difficile come la Sicilia lasciano il tempo che trovano.
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