di Enzo Guarnera
Non possiamo sempre correre, spesso senza avere chiara la meta.
Un’esistenza vissuta di corsa è una fuga da noi stessi.
Abbiamo paura di fermarci, di fare silenzio dentro di noi, di interrogarci sul senso di tutto.
Giorni fa riflettevo sulla perversa ansia che ci spinge ad accumulare, accrescere e possedere la ricchezza.
E non vi è dubbio che la tematica economica condiziona il processo di crescita della persona.
Talora occupa talmente la mente e il cuore che determina chiusura ai rapporti umani, crea paura e solitudine.
Viviamo nel tempo e nello spazio, concepiti solo in funzione di noi stessi, per progetti e obiettivi prevalentemente materiali.
Viviamo in una realtà nella quale, da sempre, i potenti si spartiscono i beni comuni e pochi ricchi li usano.
E l’ambizione di molti è far parte di costoro.
L’essere umano, pertanto, rimane chiuso in se stesso, bloccato in quel punto nel quale il suo io è il centro, e può liberarsi solo scoprendo l’altro e gli altri.
Solo scoprendo la solidarietà.
Solo quando comprende che unicamente l’Amore riempie la vita.
Possono sembrare astratte riflessioni lontane dai problemi quotidiani.
Credo, invece, che possano giovare per un processo di liberazione dalle tante catene che ci imprigionano.
Il cambiamento passa anche dalla scoperta di una nuova antropologia.