- I Paesi più colpiti sono Spagna, Francia meridionale, Italia centrale e settentrionale (in realtà, anche nel Sud e in Sicilia il caldo ha creato e sta ancora creando problemi), Germania centrale, Romania settentrionale, Ungheria orientale e Ucraina occidentale e meridionale
- In Francia il caldo secco ha ridotto la produzione di grano tenero e mais
- In Ungheria perdite della produzione di grano intorno al 25%
I Paesi più colpiti sono Spagna, Francia meridionale, Italia centrale e settentrionale (in realtà, anche nel Sud e in Sicilia il caldo ha creato e sta ancora creando problemi), Germania centrale, Romania settentrionale, Ungheria orientale e Ucraina occidentale e meridionale
Il caldo in Europa non dà tregua e questo significa che ci sarà una diminuzione delle produzioni agricole. MARS, il servizio di monitoraggio delle colture dell’Unione Europea, leggiamo nel report della fine della scorsa settimana dell’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi, “ha adeguato le sue previsioni per la media Ue del grano tenero a 5,74 ton/ha, in calo da 5,76 ton/ha e del 4,9% in meno dello scorso anno. Le previsioni per le colture di mais erano in calo rispetto al mese scorso a 7,25 t/ha, ora in calo di quasi l’8% rispetto alle stime di Giugno. La situazione è simile nel girasole, dove la resa stimata è di 2,18 t/ha contro le 2,37 t/ha del mese scorso”. Come già accennato, tutto questo sta avvenendo a causa del clima caldo e secco che sta colpendo molte aree del Vecchio Continente, come Spagna, Francia meridionale, Italia centrale e settentrionale (in realtà, anche nel Sud e in Sicilia il caldo ha creato e sta ancora creando problemi, anche se con intensità inferiore rispetto all’Estate dello scorso anno), Germania centrale, Romania settentrionale, Ungheria orientale e Ucraina occidentale e meridionale.
In Francia il caldo secco ha ridotto la produzione di grano tenero e mais
In Francia si profila una riduzione della produzione del grano tenero, “in calo del 5,6% rispetto allo scorso anno”, scrive Puglisi. Non va bene nemmeno per il mais. “Nelle prossime settimane – leggiamo nel report di Puglisi della fine della scorsa settimana – è previsto un clima più secco e caldo nelle principali Regioni europee di coltivazione del mais, inclusa la Francia, e si prevede che causerà ulteriori danni alle colture già stressate da una primavera secca e temperature soffocanti all’inizio di questo mese. Le condizioni dell’orzo primaverile, raccolto al 92% entro il 25 luglio, sono ulteriormente peggiorate al 48% dal 50% della settimana prima”.
In Ungheria perdite della produzione di grano intorno al 25%
Non va bene nemmeno in Ungheria, dove sono stati raccolti “3,9 milioni di tonnellate di grano autunnale e 1,4 milioni di tonnellate di orzo. La stagione del raccolto si è conclusa prima del solito a causa del caldo e della siccità di quest’anno. La quantità totale di grano raccolto in Ungheria è stata di circa il 25% inferiore alla resa media degli ultimi cinque anni. Anche la resa dell’orzo di quest’anno è rimasta indietro rispetto agli 1,7 milioni di tonnellate raccolte nel 2021. L’Ungheria ha raccolto 450.000 tonnellate di colza, anche ben al di sotto delle circa 722.000 tonnellate l’anno scorso. Il danno al raccolto di cereali arriva in un momento in cui il paese sta lottando con l’inflazione alimentare che si attesta al 22% in termini di annullamento a giugno. In questo contesto, i prezzi del grano di Settembre, su Euronext, hanno chiuso la settimana a 343 € per tonnellata, in aumento di 17,25 €/t rispetto alla scorsa settimana.
Foto tratta da la Repubblica
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