“Essere di centrodestra non vuol dire coccolare amarcord ideologici. Dobbiamo contrastare una narrazione che ci descrive come quelli con l’anello al naso”, spiega e “l’errore più grande sarebbe avere paura di cambiare”. Zaia chiarisce: “Sto dicendo che il centrodestra di oggi non è quello di trent’anni fa. Anche perchè dobbiamo renderci conto che siamo di fronte a cittadini che, a differenza della politica, hanno già superato il tema dei colori della squadra”. Per il governatore ” la conditio sine qua non è un programma solido, condiviso e di grande visione. Dobbiamo disegnare il Paese che vogliamo per i prossimi 15 anni. Inutile dire che per noi veneti la premessa a tutto è l’autonomia. E’ un tema di credibilità irrinunciabile e di efficienza”. Infine, un auspicio per la campagna elettorale: “Spero che si evitino le polemiche inutili, le offese… Il settembre che si avvicina non è solo quello delle elezioni, ma quello dei tanti nodi che arriveranno al pettine. Dovremo essere attrezzati”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
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