- La Fed, per la cronaca, è la Banca Centrale degli Stati Uniti d’America
di Luca Pinasco
L’analisi impietosa del giovane economista siciliano, Luca Pinasco, sulla gestione fallimentare della BCE da parte di chi oggi la governa, a cominciare dalla presidente Lagarde
Il nuovo scudo anti-spread della BCE, chiamato TPI (Transmission Protection Instrument) funziona così: se un Paese è in difficoltà ed ha bisogno di quella che in qualsiasi Paese normale sarebbe una reazione automatica della banca centrale, ovvero un’operazione di acquisto titoli sul mercato secondario, dovrà invece sottoporsi al severo giudizio del Consiglio Direttivo della BCE che sarà effettuato, sottolinea la Lagarde, “a propria discrezione” e sulla base di criteri che è “meglio rimangano riservati”. La stessa perversa logica del PNRR (ovvero l’istituzionalizzazione del fatto che bisogna prima effettuare “riforme strutturali” per poter fare una politica anticiclica, cosa che –ribadiamolo- in qualsiasi Paese normale è una reazione automatica del governo nei momenti di difficoltà) si trasferisce con il TPI dall’ambito della politica fiscale a quello della politica monetaria. Quanto queste ormai antistoriche “riforme strutturali” che le autorità europee continuano ad infilare come condizione ogni qual volta devono restituire qualche spicciolo (mai però quando devono incassare) siano deleterie per l’economia di un Paese è un fatto talmente noto, non soltanto in ambito accademico ma anche tra gli operatori di mercato, che è bastato l’annuncio di questo nuovo strumento per far schizzare in alto lo spread (altro che scudo anti-spread). Ma lo scollamento dalla realtà e la totale incompetenza del direttivo della BCE e del suo governatore (manifestatisi ancora una volta con il pericoloso copia e incolla a scoppio ritardato delle politiche della Fed) sono tali che l’unica idea che riescono a partorire alle porte dell’ennesima recessione europea è quella di mettere un altro cappio al collo dell’impiccato che giace a terra esanime già da un pezzo.
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