Certo che i primi atti della Giunta comunale di Palermo di Roberto Lagalla sono, nella migliore delle ipotesi, strani. La prima cosa strana, totalmente priva di logica economica e finanziaria, è l’insistenza nel volere evitare la dichiarazione di dissesto. Cogliamo il senso politico di questa scelta: a Roma il centrodestra vincerà le elezioni politiche, in Sicilia il centrodestra vincerà le elezioni regionali e una soluzione, per l’amministrazione di centrodestra del capoluogo dell’Isola si troverà. Il problema, egregio Sindaco, è la verità calpestata: ovvero il fatto che non si verrà mai a sapere qual è la vera situazione finanziaria del Comune di Palermo. Già a causa dei ‘buchi’ del Bilancio comunale i cittadini pagano un prezzo elevatissimo in termini di servizi assenti. Per carità, voi siete arrivati ora, ma i cittadini delle periferie continuano a vivere con un servizio di trasporto pubblico quasi inesistente, mentre 15 Km di inutile Tram sono ancora in esercizio. E non c’è da aspettarsi alcun cambiamento – questo l’abbiamo già capito – perché di mezzo ci sono gli appalti milionari del nuovo Tram ai quali, egregio Sindaco, la sua avida e ‘appaltista’ parte politica non vuole rinunciare. Singolare e grottesca, egregio Sindaco Lagalla – e siamo alla seconda cosa strana – è la soluzione non-soluzione che avete trovato per la munnizza: ovvero continuare a riempire la quarta vasca della discarica di Bellolampo di rifiuti, vasca che non ricordiamo quanti anni fa (sei? otto? che importa) era stata dichiarata satura. Invece di riorganizzare il fallimentare servizio di raccolta differenziata dando un preciso segnale culturale avete preferito un’opzione allucinante, ovvero continuare a inquinare Bellolampo, un’area che dovrebbe essere chiusa e bonificata da almeno trent’anni! Non sarebbe più serio, anche aumentando la TARI, cominciare a trasferire i rifiuti fuori dalla Sicilia come fanno già alcune Regioni italiane da almeno un decennio? Che senso ha, in piena Estate, mentre i turisti affollano la città con contestuale crescita dei rifiuti, andare a seppellire altre montagne di rifiuti in una vasca di una discarica già stracolma? Immaginiamo che alzerete gli argini, come hanno già fatto per altre vasche della discarica. La scelta che avete adottato, egregio Sindaco, è sbagliata e disastrosa sotto il profilo ecologico. Ci auguriamo che la Magistratura apra un’inchiesta per verificare lo stato della discarica e le scelte – ribadiamo: sbagliate – che si continuano ad adottare. La terza cosa strana si materializza in una fotografia che circola sulla rete dove il professore Maurizio Carta, neo-assessore comunale, è immortalato, sorridente, con l’ex assessore, Giusto Catania. Questa immagine, egregio Sindaco, l’assessore da lei scelto se la poteva risparmiare!
Scrive giustamente su Facebook Giulia Argiroffi, consigliere comunale, grande avversario di Giusto Catania nella passata consiliatura e architetto con laurea presa – supponiamo – nella facoltà di Architettura dove insegna il professore Carta: “Per me il silenzio decennale di Maurizio Carta, PROFESSORE CON CATTEDRA IN URBANISTICA ALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO, mentre Catania calpestava ogni principio di urbanistica, di buonsenso, di rispetto, ogni insegnamento che Carta, a parole, impartisce da anni, è grave, brutto e difficilmente cancellabile, anche se ora Carta facesse bene come assessore.
Il SILENZIO dell’Università, asservita al potere politico, è la prima grande COLPA da cui ha origine il DISASTRO della nostra terra maledetta. Che ora, dopo anni di asservito ignobile silenzio da professore, Carta assessore incontri, stringa la mano e si faccia dare suggerimenti da questo uomo con tutto il DANNO che rappresenta, non dovrebbe quindi stupire, invece io mantengo libera e orgogliosa la mia capacità di indignarmi… Trovo questo incontro, con abbraccio e foto di rito ORRIBILE per Palermo e per la sua storia e non voglio esimermi dell’esprimerlo con l’indignazione che merita. Catania ha distrutto troppo a Palermo e… con coraggio vanno prese le distanze da lui e dal suo pessimo operato. Il resto è quella brutta tradizione, quella che fa finta che vada tutto bene quando bene non va proprio nulla, quella che meglio tenersi tutti buoni che non si sa mai… Quella per cui siamo dove siamo”. Un brutto, pessimo inizio anche per il professore Carta che, sempre su Facebook, risponde così: “Cara Giulia il passaggio di consegne tra un assessore uscente e uno entrante è un principio universale di civiltà politica che sono sicuro anche tu condividerai per l’etica pubblica che so esserti propria. Che poi io abbia idee e soluzioni urbanistiche diverse l’ho dichiarato in numerose occasioni, scritto in libri e trascritto nel programma del Sindaco Lagalla. Sono certo che l’avvio del PUG consentirà di chiarire le nostre posizioni sui fatti e non sui sospetti. Stai tranquilla e non sopravvalutare un passaggio democratico naturale. Abbracci”. Controreplica di Giulia Argiroffi che pubblica quanto pubblica su Facebook l’ex assessore Catania che scrive, a proposito dell’incontro con il nuovo assessore Carta, che “su moltissime cose c’è totale condivisione e garanzia di continuità” e anche “una parziale divergenza sulla strada da seguire per giungere allo stesso obiettivo”. Noi, egregio signor Sindaco di Palermo ed egregio assessore all’Urbanistica, pensavamo ad obiettivi diversi. Ci sarà da divertirsi, questo lo stiamo cominciando a capire. Intanto cominciamo a seguire il papocchi di Bellolampo con l’augurio che arrivi presto la Magistratura per porre fine a un inquinamento che è una grande, grandissima vergogna.
Nella foto tratta da Poeti.org una metafora gozzaniana dell’incontro tra il neo assessore Maurizio carta e l’ex assessore Giusto Catania
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