- Il dato è stato fornito dal Codacons
- Piano piano si comincia a capire perché Mario Draghi ha deciso di dimettersi…
- Tutto nasce dallo scontro tra area del dollaro e Cina
Il dato è stato fornito dal Codacons
Bollette di luce e gas: una nuova stangata sta per abbattersi sulla famiglie e sulle imprese italiane. Proprio nel mese dell’anno più caldo, quando non si può fare a meno dei condizionatori d’aria, il Governo dimissionario di Mario Draghi prepara il ‘regalo’ per i cittadini. Secondo le previsioni Nomisma Energia, da Luglio le bollette della luce aumenteranno del 17%, e quelle del gas del 27%. Per la cronaca, Nomisma Energia è una società di ricerca che opera nel campo energetico e ambientale fondata nel 2006 da Davide Tabarelli. Nulla a che vedere con un’altra società, l’omonima Nomisma, che opera a Bologna dal 1981 ed effettua analisi sull’economia reale. Quello che succede lo ha spiegato su Il Fatto Quotidiano lo stesso Tabarelli: “I prezzi di gas e elettricità sui mercati internazionali sono esplosi dopo la decisione della Russia del 16 Giugno scorso di tagliare le forniture alla Germania e all’Italia. Inevitabilmente, ci si attende un forte rialzo sulle bollette, diversamente da quanto accaduto ad Aprile quando avevano segnato un -10%. Ora si torna sul trend di crescita”. Lo scenario lo ha sintetizzato il Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori su Ranews.it: “Una nuova stangata da 657 euro annui a famiglia sta per abbattersi sugli italiani a partire dal prossimo 1 Luglio”.
Piano piano si comincia a capire perché Mario Draghi ha deciso di dimettersi…
Il Governo sta facendo qualcosa? C’è il bonus di 200 euro a famiglia, che è poca cosa rispetto agli aumenti. La tesi ufficiale è che gli aumenti siano il frutto delle deciso9ni assunte dalla Russia. Tesi falsa, perché la Russia sta reagendo alle sanzioni volute dall’Unione europea. In realtà, il caos che si sta determinando nell’energia è dovuto alla guerra in Ucraina e alla posizione assunta dall’Unione europea, che oggi non è altro che il ‘tappetino’ degli Stati Uniti d’America. Gli USA hanno scatenato la guerra in Ucraina non perché difendono la scelta della stessa Ucraina di entrare nella NATO. Questa è la scusa, non la ragione della guerra in Ucraina. Che è invece la risposta americana all’azione di Cina, Russia, India e altri paesi del mondo che non accettano più il dominio dell’area del dollaro. Gli americani, ovviamente, non possono accettare che il dollaro diventi, in prospettiva, ininfluente negli scambi commerciali internazionali. la guerra in Ucraina non è altro che un cuneo piazzato tra Europa e Russia per indebolire l’Unione europea e la stessa Russia. Agli americani non interessa vincere la guerra in Ucraina: interessa logorare Russia e Unione europea che fino al Febbraio dello scorso anno erano alleate. L’abilità degli Stati Uniti sta nell’avere messo contro Russia e Unione europea. Le sanzioni che la Ue ha adottato contro la Russia sono volute dagli americani. Germania e Italia – che hanno perso la seconda guerra mondiale – non possono ‘disobbedire’ agli Stati Uniti d’America. L’Italia è piena di basi militari americane e la Germania, negli anni ’50 del secolo passato, è stata rimessa in piedi dagli americani che hanno consentito ai tedeschi di pagare solo una frazione minima dei debiti di guerra.
Tutto nasce dallo scontro tra area del dollaro e Cina
Oggi che lo scontro tra Cina (e i Paesi alleati della Cina, Russia in testa) e aree del dollaro è sempre più forte, gli americani non hanno più interesse a tenere in piedi l’Unione europea dell’euro. Non forzano la mano. Si limitano a fare adottare all’Unione europea sanzioni contro la Russia che, alla fine, danneggiano la stessa Unione europea. Il costo dell’energia è cresciuto non perché la Russia di Putin è “cattiva”, ma perché la Russia è costretta a replicare alle sanzioni europee. Come abbiamo scritto qualche giorno fa, la Ue ha ridotto le sanzioni contro la Russia ufficialmente per consentire il commercio di grano verso i Paesi africani, nei fatti per evitare l’interruzione delle forniture di gas russo all’Europa. Ma questo la Ue ha potuto farlo perché anche gli USA hanno ridotto le sanzioni verso la Russia per non avere problemi con i fertilizzanti. Ma subito dopo l’Unione europea è stata costretta a creare nuovi problemi alla Russia sulle esportazioni di petrolio. Questa sanzione non creerà problemi alla Russia, se è vero che il governatore della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina, ha fatto sapere che non fornirà greggio ai Paesi che imporranno un tetto massimo al petrolio della Russia. I russi se lo possono permettere perché venderanno il proprio petrolio ai Paesi che oggi non sono schierati con l’area del dollaro. Insomma, gli americani non mollano. La guerra in Ucraina durerà a lungo e l’Unione europea sarà costretta ad aiutare l’Ucraina con risorse economiche e armi, facendo pagare ai propri cittadini l’energia a prezzi sempre più proibitivi. Sarà uno stillicidio. La Russia, a un certo punto, sarà costretta a tagliare il gas all’Europa. In parziale alternativa ci potrebbe essere il gas dell’Algeria, Paese alleato della Russia. Questa è un’ipotesi rischiosa, perché gli americani ci mettono poco a infiammare il Nord Africa…
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