Il Parlamento siciliano non può legiferare nemmeno sulla Dieta Mediterranea. Così ha deciso il Governo nazionale di Mario Draghi, un Governo che non può più stare in piedi ma che deve decidere anche su quali cibi la Regione siciliana può legiferare e su quali no. Sì, sembra una cosa da ridere – anzi, considerato che di mezzo c’è Forza Italia, il partito politico nazionale più antimeridionale insieme con PD e Lega, è una cosa da ridere – ma è realtà: il Governo romano, nella persona della Ministra berlusconinana degli Affari regionali, Mariastella Gelmini (nella foto: la signora Gelimini è quella che ha pronta l’Autonomia differenziata per scippare a Sud e Sicilia 70-80
Ricordiamo che, nella Dieta Mediterranea, i cereali stanno nella parte bassa della piramide alimentare, ovvero sono i cibi che si dovrebbero consumare con più frequenza. Ma se il grano con il quale viene prodotta la pasta e il pane arriva da Paesi esteri dove il grano viene fatto maturare artificialmente con il glifosato – grano che, tra l’altro, arriva in Europa con le navi prive di celle con la temperatura controllata (e quindi grano trattato con prodotti chimici per evitare la formazione di funghi e relative micotossine) – come si può parlare di Dieta Mediterranea? E’ solo una grande ipocrisia per prendere in giro milioni di persone! E che dire della passata di pomodoro cinese che invade l’Europa? Anche questa fa parte della Dieta Mediterranea? Un gradino sopra i cereali – sempre con riferimento alla piramide alimentare della Dieta Mediterranea – ci sono l’olio extra vergine di oliva e il latte. E qui c’è un altro inghippo. L’Unione europea, ormai da anni, penalizza la produzione di olio d’oliva extra vergine consentendo l’arrivo, a dazio zero, di olio d’oliva tunisino. Nulla contro la Tunisia, per carità: ma bisognerebbe capire come viene prodotto questo benedetto olio d’oliva extra vergine in Tunisia: per esempio, che pesticidi utilizzano e in che misura. Non solo. Sull’olio d’oliva, in Italia, gli inghippi sono tantissimi. Il 90% e forse più degli alberi di olivo italiani si concentrano nel Mezzogiorno d’Italia, Puglia, Calabria e Sicilia in testa. Ma le regioni italiane che esportano più olio d’oliva extra vergine sono quello del Centro Italia, dove gli alberi di olivo, rispetto agli alberi di olivo di Sud Italia e Sicilia sono una netta minoranza! Che cosa succede lo lasciamo alla vostra immaginazione. Diciamo soltanto che parlare di Dieta Mediterranea in un’Italia dove le zone povere di alberi di olivi sono i maggiori ‘produttori’ di olio d’oliva extra vergine la dice lunga, molto lunga… Soprattutto in un tempo dove, grazie ai satelliti, è possibile sapere, Regione per Regione, quanti alberi di olivi ci sono e quanto olio d’oliva extra vergine dovrebbe produrre una Regione. Ma tutto questo non c’è: ci solo la furbizia l’avidità dei nostri amici del Centro Nord Italia! In questo scenario, con l’olio extra vergine di oliva prodotto per ‘magia’, parlare di Dieta Mediterranea è semplicemente tragicomico!
Anche per il latte le cose non vanno bene. C’è il dubbio, infatti, che in Italia arrivi tanto latte dall’Europa dell’Est: latte che, con rispetto parlando, non ha nulla a che spartire con l’area mediterranea! Con il terzo gradino della Piramide della Dieta Mediterranea le cose dovrebbero andare un po’ meglio: noci, semi, olive, agli e cipolla dovrebbero essere prodotte nell’area mediterranea; qualche dubbio arriva dalle spezie, che spesso arrivano da chissà dove. Con il quarto gradino della Dieta Mediterranea tornano i problemi: pesci, molluschi e crostacei, ormai da un bel po’ di tempo non arrivano più dal Mediterraneo, ma da mezzo mondo; non parliamo dei legumi e, segnatamente, delle lenticchie: basta entrare in un qualunque Centro commerciale per accorgersi che la stragrande maggioranza delle lenticchie che circolano in Sicilia – e supponiamo sia così anche nel resto d’Italia – sono canadesi. Come vengono essiccate le lenticchie canadesi? Con il Sole o con il glifosato? In ogni caso, le lenticchie canadesi, checché ne dica l’Unione europea che con il Canada ha siglato anche il trattato commerciale che si chiama CETA (che, per inciso, penalizza scientificamente i prodotti del Sud Italia e della Sicilia!) non hanno nulla a che vedere con la Dieta Mediterranea! Salendo ancora verso l’altro della Piramide della Dieta Mediterranea abbiamo le uova: siamo sicuri che sono frutto di allevamenti di galline delle nostre parti? Noi nono ne siamo proprio sicuri. All’apice della Piramide troviamo i dolci: se ne dovrebbero mangiare pochi, possibilmente prodotti con grano coltivato nel Mediterraneo. Ma tutti sappiamo che i dolci, in Italia, vengono in buona parte preparati con la farina di grano tenero Manitoba che arriva dal Canada.
Questo è lo scenario della Dieta Mediterranea in Sicilia, in Italia e in Europa. Il Parlamento siciliano ha legiferato su tale materia. Confessiamo di non aver letto la legge siciliana perché – come già accennato – in tempo di globalizzazione dell’economia, consideriamo la Dieta Mediterranea, per dirla alla siciliana, ‘nna pigghiata pu ‘u culu. Però dà fastidio – molto fastidio – che la Ministra forzista Maria Stella Gelmini, una lombarda che sta cercando in tutti i modi di penalizzare il Sud e la Sicilia per favorire il Nord con l’imbroglio dell’Autonomia Differenziata, detta altrimenti Secessione dei ricchi, debba venire a sindacare come la Sicilia legifera sulla Dieta Mediterranea. Ma chi è Maristella Gelmini? Perché non se ne sta in Lombardia? Questa signora, già nel 2010, da Ministra della Pubblica istruzione, ha penalizzato scrittori e poeti meridionali del ‘900. Un personaggio degno, in tutto e per tutto, di rappresentare Forza Italia e i siciliani e i meridionali che votano Forza Italia: cittadini siciliani e del Sud Italia che, evidentemente, si riconoscono in questa signora. Noi, invece, non ci riconosciamo affatto nella Ministra Gelimini e nel suo inutile e dannoso partito ferocemente antimeridionale e antisiciliano. E ci interroghiamo sull’alienazione di meridionali e siciliani che vanno dietro a certi personaggi.