Sul Titanic

Gli ‘avvertimenti’ dell’ex Ministro Mannino agli ex democristiani e il movimentismo di Cateno De Luca/ SERALE

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  • Il ragionamento di Mannino è lineare: gli ex democristiani divisi rischiano di sparire, uniti – a partire dalle elezioni regionali di Novembre – possono ancora contare 
  • I due fattori di cui tenere conto: il probabile inciucio tra Lombardo e Miccichè da una parte e il PD dall’altra parte e il ‘movimentismo’ di cateno De Luca che si muove molto bene tra ex parlamentari e Sindaci 

Il ragionamento di Mannino è lineare: gli ex democristiani divisi rischiano di sparire, uniti – a partire dalle elezioni regionali di Novembre – possono ancora contare 

Dice l’ex Ministro Calogero Mannino, democristiano ‘mitologico’, che tutte le ‘anime’ ex democristiane della Sicilia si dovrebbero riunificare per presentare un unica lista alle elezioni regionali di Novembre. I giornali di oggi – a cominciare da La Sicilia, che ha lanciato la notizia – riportano le facce di Totò Cuffaro, Saverio Romano, Raffaele Lombardo e Domenico ‘Mimmo’ Turano. Da quello che si capisce, questi quattro sarebbero i democristiani più importanti dell’Isola. E’ una questione di aritmetica elettorale: da soli contano poco, insieme possono dare vita a a una sorta di terza forza tra centrodestra e centrosinistra. A partire dalla Sicilia. Il problema, da quello che si capisce in questa delicata fase politica priva di chiarezza, è che gli obiettivi attuali di questi quattro soggetti non sono tutti compatibili tra loro. Cuffaro ha fondato la Nuova Democrazia Cristiana e ha già affrontato due competizioni elettorali. Alle ultime elezioni comunali di Palermo ha superato il 5%. Saverio Romano è in mezza caduta libera: è tra i fondatori di Noi per l’Italia, esperienza che non sta certo brillando. Raffaele Lombardo rimane il leader – anche se un po’ defilato – degli Autonomisti siciliani. Ma il percorso politico di Lombardo è tutt’altro che definito. Noi non escludiamo che Lombardo, d’accordo con il suo vecchio alleato Gianfranco Miccichè, per le prossime elezioni regionali siciliane di Novembre provi a chiudere un accordo con il PD, a patto, ovviamente, che le primarie del centrosinistra le vinca – com’è probabile – Caterina Chinnici, già assessore del Governo del ribaltone di Lombardo del 2009. Il quarto citato dall’ex Ministro democristiano, Turano – che rappresenta l’UDC – è assessore della Giunta di Nello Musumeci: e siccome Musumeci sarà comunque ricandidato alla presidenza della Regione, Turano non potrà che appoggiare Musumeci. Mannino non ha considerato Toto Cordaro, attuale assessore regionale del Governo Musumeci. Oggi, in termini di equilibri politici, Cordaro è l’ex democristiano più forte a Palermo e in provincia: superfluo aggiungere che anche Cordaro appoggerà Musumeci. E allora?

I due fattori di cui tenere conto: il probabile inciucio tra Lombardo e Miccichè da una parte e il PD dall’altra parte e il ‘movimentismo’ di cateno De Luca che si muove molto bene tra ex parlamentari e Sindaci 

E allora gli ‘avvertimenti’ dell’ex Ministro Mannino per l’unità degli ex democristiani alle prossime regionali dipendono da alcuni fattori. Il più importante – che poi è il fattore che potrebbe fare saltare, almeno in parte, l’ipotesi di un ‘listone’ di ex democristiani – è il possibile inciucio tra Lombardo e Miccichè da una parte e il PD (con Caterina Chinnici candidata alla presidenza della Regione siciliana). E’ inutile che ci giriamo attorno: i motivi che spingerebbero Lombardo a sostenere la candidata del Partito Democratico sarebbero molto ‘politici’: di quella politica, molto italiana, dove tutto si mescola… Se ci sarà l’inciucio tra PD da una parte e Lombardo e Miccichè dall’altra parte (con il tentativo di portare con la Chinnici anche la Lega, partito che in Sicilia è ormai come una bandiera al vento…) – e l’inciucio alla fine ci sarà, sia perché Lombardo si ‘convincerà’, sia perché è l’unica possibilità per Miccichè di farsi rieleggere presidente dell’Assemblea regionale siciliana – il listone unico di ex democristiani andrà aggiornato. Si potrebbe sempre fare, ma senza Lombardo. Ci potrebbero provare Cuffaro, Turano e Cordaro schierati a sostegno di Musumeci, anche se in posizione autonoma. Ma dovrebbero darsi una mossa, perché Cateno De Luca – che secondo noi in tanti stanno sottovalutando – si muove nel territorio come un rullo compressore. Dicono che abbia preso contatti con tanti ex parlamentari nazionali e regionali e con tanti Sindaci, anche di matrice democristiana. De Luca gode di un grande vantaggio, perché con il suo ‘movimentismo’ sta pescando a piene mani nell’elettorato siciliano che cinque anni fa ha votato in massa Movimento 5 Stelle. Potrebbe essere proprio De Luca a portare un Movimento 5 Stelle siciliano, ormai spento e adagiato sul PD, sotto il 5%…

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