di Enzo Lionetti*
Nonostante l’Italia sia ingabbiata in diversi Trattati internazionali, in quanto Stato sconfitto nella 2^ Guerra Mondiale per la follia fascista e nazista di voler conquistare il Mondo, nei momenti di difficoltà ritorna puntuale la retorica conservatrice e populista dell’Uomo Forte. Il Trattato di Parigi, a seguito dell’Armistizio di Cassibile, il Trattato del Patto Atlantico ed in seguito i Trattati dell’Unione Europea, segnano indelebilmente il ruolo dell’Italia nel Mondo. La Costituzione italiana è conformata in modo da adempiere alle prescrizioni di tali Trattati. Non si vuol giustificare il comportamento del Governo italiano, giammai, ma gli spazi di manovra sono assolutamente ristretti. L’Italia ha pochi strumenti a disposizione, anzi pochissimi. E tra gli strumenti a disposizione vi è ad esempio il Reddito di Cittadinanza per alleviare lo stato di disagio tra i 5,6 milioni di poveri in stato di povertà assoluta. Ma viene fatto oggetto di critiche, attacchi e disinformazione da Partiti conservatori e mass media regolarmente ogni giorno. Non si risolve la situazione invocando l’Uomo Forte o correndo dietro a pulsioni populiste, o addirittura con vaneggiamenti come il nucleare green che di verde non ha nulla. L’Italia ha necessità di investire bene i soldi del PNRR per riattivare il circuito economico e questo lo può fare INVESTENDO AL SUD almeno il 70% delle risorse complessive anche attivando poteri sostitutivi statali rispetto a PP.AA. non in grado di adempiere per colpe non loro. E si può agire sul versante fiscale per ridurre il livello dell’imposizione tributaria sulle imprese e sui lavoratori dipendenti e autonomi.
Occorre far affluire liquidità per nuove opere e nuovi lavori, ma soprattutto occorre far rimanere nelle tasche degli italiani quel poco che affluisce e che viene sottratto con imposte dirette e indirette, tasse e contributi. Liberando maggiori risorse per i Cittadini e le Imprese, potrebbe sostenersi una Domanda interna che inevitabilmente finirà per comprimersi, dando spazio altresi a nuovi Investimenti privati. E l’Italia potrebbe in questa situazione di emergenza provvedere a fare delle nazionalizzazioni, specie in campo energetico, per poter garantire approvvigionamenti energetici a prezzo calmierato, in modo che l’inflazione indotta non aumenti considerevolmente, come potrebbe aumentare. Ed occorre ripensare anche al ruolo della Cassa Depositi e Prestiti e di una vera e propria banca statale ed assicurazione pubblica di supporto al sistema pubblico e privato. Oltre ad un Piano di assunzioni nelle PP.AA. statali e locali per colmare il divario degli organici di fatto pesantemente accresciuto in tanti anni di austerità e blocco del turno over.
Insomma, è necessario un vero e proprio Piano di Salvezza nazionale per evitare una situazione disastrosa al limite della tollerabilità sociale. L’Italia nel secondo dopoguerra ha avuto personalità di spicco nel settore e privato, che hanno determinato un orientamento di pensiero agito che ha reso il nostro Stato una delle prime superpotenze mondiali, in grado di reagire ai disastri del fascismo e della guerra con tenacia ed orgoglio, rendendo l’Italia un Paese civile ed innovativo.
Gli insegnamenti di tali protagonisti indiscussi devono indirizzare ora l’Italia verso un vero e proprio Piano di Salvezza nazionale, a partire dalla definitiva risoluzione della Questione Meridionale. Solo in quegli anni si è infatti ridotto il divario Nord-Sud che blocca l’economia italiana.
*Promotore Carta di Venosa