Mattinale

Il Covid dilaga ma nelle farmacie di Palermo non si trova il Nurofen. Però c’è la quarta dose di vaccino… Volete mettere?/ MATTINALE 696

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  • L’assenza di un farmaco importante nella cura del Covid nelle farmacie di Palermo viene denunciata dal nostro vecchio amici Antonio Piraino
  • Andrea Crisanti: “Nel 98% dei casi muoiono i vaccinati fragili, non i no vax”. Fallimentare la strategia del Ministro Speranza e delle Regioni 
  • La “baracca della quarta dose di vaccino” intanto è già pronta per partire. Per raggiungere quali obiettivi? Per replicare il successo’ della prima campagna vaccinale? 

L’assenza di un farmaco importante nella cura del Covid nelle farmacie di Palermo viene denunciata dal nostro vecchio amici Antonio Piraino

Apriamo con un MATTINALE che riprende un post del nostro vecchio amico Antonio Piraino: “Siamo in piena pandemia ma a Palermo, in tutta Palermo, nonostante oltre 3.000 casi nella provincia, non si trova una confezione di Nurofen, il farmaco più utilizzato in assoluto. In compenso abbiamo oltre 150 milioni di vaccini inutilizzati, di fatto fuori uso, comprati come se le dosi da fare erano sei! Alla faccia della programmazione. E così mentre si organizza la baracca della quarta dose, i palermitani, non so nelle altre province, non si possono curare. Siamo alla frutta!”. Il Nurofen è un antinfiammatorio molto utilizzato quando iniziano a comparire i primi sintomi del Covid. In un momento come quello attuale, con la malattia che si va diffondendo a macchia d’olio, è ” il farmaco più utilizzato in assoluto”. Insomma, che l’amministrazione pubblica non si sia premurata di assicurare la presenza di questo farmaco è incredibile. In compenso, siamo sommersi da vaccini anti-Covid che, fino ad oggi, non hanno affatto debellato tale malattia. Parlano i fatti: siamo appena entrati nella seconda decade di Luglio, con temperature che oscillano fra 30 e 40 gradi (proprio in questi giorni le alte temperature ci hanno regalato un po’ di tregua, ma stanno per tornare), e i casi i Covid, in Italia, sfiorano i 100 mila (dato 9 Luglio). Mentre in Sicilia si ‘viaggia’ ad oltre 9 mila e 400 casi giornalieri (dato 9 Luglio, mentre ieri i casi si sono leggermente ridotti: la Domenica il virus si concede un po’ di riposo…).

Andrea Crisanti: “Nel 98% dei casi muoiono i vaccinati fragili, non i no vax”. Fallimentare la strategia del Ministro Speranza e delle Regioni 

Insomma, il virus avanza in piena Estate. E le tre dosi di vaccino appioppate a oltre 50 milioni di italiani? Vabbé, si sa, con l’avvento del Covid le multinazionali farmaceutiche hanno ‘riscritto’ la Microbiologia. Adesso abbiamo i vaccini “non sterilizzanti”, ovvero vaccini che non vaccinano, ma che ci salvano dalle forme gravi di Covid. E’ così? Di sicuro non lo è per i cosiddetti fragili. Parola del professore Andrea Crisanti, docente universitario di Microbiologia: “Nel 98% dei casi muoiono i vaccinati fragili, non i no vax“. Dice il professor Crisanti: “Bisogna prendere delle misure ad hoc per proteggere i fragili. E ce ne sono tante, in primis si deve spiegare ai fragili che devono continuare a usare la mascherina. La devono usare loro e coloro che li accudiscono. Dobbiamo proteggere i fragili, perché chi muore ogni giorno non sono i no vax, ma nel 98% dei casi sono persone fragili e vaccinate. Non abbiamo avuto il coraggio di dire sin dall’inizio che i 160 morti al giorno non erano no vax, ma persone vaccinate e fragili. Tutta la polemica sui no vax ha creato un cortocircuito per cui sembrava che morissero solo i no vax. E invece non era vero. La vera priorità di questa epidemia sono i vaccinati fragili. Mandiamo addirittura i fragili a lavorare eliminando lo smart working, senza consentirgli di stare in un ambiente sicuro. A mio avviso, è sbagliato. Quindi, la raccomandazione che faccio ai fragili è di mettere la mascherina e di fare la quarta dose”. Perché dal Governo nazionale dalle Regioni non è arrivato e non arriva ancora l’obbligo, almeno per i fragili, di tenere la mascherina? E’ sbagliato, su questo punto, chiedere le dimissioni del Ministro della Salute-Sanità, Roberto Speranza?

La “baracca della quarta dose di vaccino” intanto è già pronta per partire. Per raggiungere quali obiettivi? Per replicare il successo’ della prima campagna vaccinale? 

Questa dichiarazione del professore Crisanti è di qualche giorno fa. C’è anche una sua dichiarazione rilasciata nei primi giorni di Febbraio di quest’anno alla televisiva L’aria che tira e ripresa da Byoblu: “I 437 morti di ieri ci ricordano una cosa, ovvero che sono per la maggior parte persone vaccinate. Perché le persone che muoiono in terapia intensiva non vaccinate saranno 20 o 30 al giorno. E questo si è visto anche dai dati che ha mostrato l’ISS pochi giorni fa”. Perché ci soffermiamo su queste amare considerazioni? Perché mentre a Palermo non si trova una confezione di Nurofen, le ‘strutture’ sanitarie preposte alla lotta al Covid hanno già pronta la quarta dose ‘aggiornata’. Aggiornata quando? E, soprattutto, aggiornata rispetto a quali varianti del virus SARS-COV-2? Quelle presenti o quelle che debbono ancora differenziarsi? Allora ha ragione il filosofo marxista, Diego Fusaro, quando dice che “la salvezza dal Covid è sempre una dose di vaccino più in là”? Da qui un’altra domanda: le ‘autorità’ che non si sono occupate e preoccupate di fare in modo che nelle farmacie di Palermo (non sappiamo nel resto della Sicilia quale si la situazione) sia presente il Nurofen sono invece pronte per una nuova campagna di vaccinazione. Per raggiungere quali obiettivi? Se i risultati della campagna di vaccinazione sono quelli che si presentano sotto i nostri occhi – fragili che muoiono e infezione in piena diffusione in Estate – siamo così sicuri che sia questa la via giusta da seguire?Hanno ancora intenzione di ‘inseguire’ con i vaccini un virus ad alta deriva antigenica? O forse il problema della politica, visto che si avvicinano le elezioni, è quello di tenere in piedi la “baracca della quarta dose?”.

Foto tratta da NewSicilia

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