Il Parlamento europeo vuole sostituire il cherosene per gli aerei con fonti energetiche meno inquinanti

9 luglio 2022
  • Nel testo approvato Giovedì scorso dal Parlamento europeo, il cherosene verrebbe gradualmente sostituito da combustibili biologici ottenuti da rifiuti riciclati e, su scala ridotta, da combustibili sintetici a base di idrogeno o combustibili elettronici prodotti da fonti di energia rinnovabile 

La parola passa adesso ai  Governi dei Paesi che fanno parte della Ue e della Commissione europea

Giovedì il Parlamento europeo ha approvato le nuove regole per ridurre l’inquinamento prodotto dai carburanti degli aerei. In prospettiva, il cherosene dovrebbe essere sostituito con fonti energetiche meno inquinanti (l’inquinamento da cherosene potrebbe essere responsabile delle emissioni globali fino al 3%). In base al testo approvato, i fornitori sarebbero tenuti a miscelare almeno il 2% di carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) nel loro cherosene a partire dal 2025, per arrivare all’85% nel 2050, che è un obiettivo più ambizioso del 63% entro il 2050 che era stato originariamente proposto dal Commissione. Nel suo report l’analista dei mercati internazionali, Sandro Puglisi, racconta che, secondo i termini della proposta originaria della Commissione, “il SAF includerebbe i combustibili biologici ottenuti da rifiuti riciclati e, su scala ridotta, i combustibili sintetici a base di idrogeno o i combustibili elettronici prodotti da fonti di energia rinnovabile”. La versione approvata dal Parlamento europeo “ha esteso la definizione originale di SAF della Commissione, aggiungendo combustibili di carbonio riciclati prodotti dai gas di processo di scarto e biocarburanti prodotti da grassi animali o distillati. I legislatori verdi sono riusciti a modificare il testo all’ultimo minuto per escludere l’uso di colture alimentari e olio di palma come SAF, che sarebbe stato consentito in circostanze eccezionali nel testo inizialmente preparato dal Parlamento”. Il testo approvato dal Parlamento europeo dovrà essere sottoposto all’approvazione del Governi dei Paesi che fanno parte della Ue e della Commissione europea.

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