Questo post del sindacato ORSA Marittimi dà la misura dell’ipocrisia di chi oggi governa l’Italia. Si parla di diritti del lavoro, di dignità dei lavoratori. Poi si scopre che nel mondo dei lavoratori marittimi lo sfruttamento è la regola. Leggiamo insieme il post del sindacato ORSA marittimi: “Marittimi lavoratori ‘invisibili’, marittimi sottoposti a condizioni dure di lavoro, nella trascuratezza delle regole del riposo. Mezzo milione di marittimi nel mondo, tutti i giorni dell’anno, lavorano sulle navi che trasportano merci nel mondo intero. Questi lavoratori, sebbene muovano l’economia mondiale, non hanno un adeguato riposo e trattamento. Le grandi compagnie di navigazione sono le uniche ad aver tratto un notevole profitto economico dalle crisi che ha sconvolto il mondo intero, con riferimento all’approvvigionamento globale. È vergognoso che le aziende abbiano condiviso con i marittimi solo una piccola parte degli ingenti guadagni di cui hanno goduto. Le compagnie si arricchiscono, mentre i lavoratori marittimi pagano il prezzo sulla loro pelle: esaurimento fisico e psicologico che può portare a un errore umano con conseguenze disastrose. Un aspetto, questo, sottovalutato. L’appello è dunque a non ignorare i marittimi e anche dalle loro condizioni di salute mentale, che bisogna assicurare, creando le giuste condizioni di lavoro. La Convenzione sul Lavoro Marittimo del 2006 impone alle compagnie marittime di fornire alloggi dignitosi e puliti, cibo nutriente, un ambiente di lavoro sicuro, orari di lavoro adeguati e congedo a terra. Purtroppo, i notevoli progressi ottenuti dall’entrata in vigore dell’MLC nel 2013 sono stati seriamente compromessi. Questa è una grave ingiustizia. Questa discriminazione è tanto ingiusta quanto immorale. Dobbiamo tutti ricordare che la dignità dei marittimi deve essere rispettata. Devono essere trattati allo stesso modo, senza alcuna discriminazione”.
Per noi queste non sono novità. Nel Giugno di quest’anno – poco meno di un mese fa – abbiamo scritto: “ORSA marittimi: non si può lavorare sulle navi a 1.350 euro al mese facendo 16 ore di lavoro al giorno“. Questo invece è del Febbraio di quest’anno: “In tutto il mondo si erogano bonus ai lavoratori marittimi. Tranne in Italia dove vengono sfruttati fino all’inverosimile“. Nel Maggio dello scorso anno abbiamo pubblicato un articolo in cui si mettono nero su bianco le richieste dei lavoratori: “Trasporti marittimi: le richieste del sindacato ORSA alla Caronte & Tourist“. Questo è un articolo incredibile del Maggio 2019: “Le navi della Caronte e Tourist isole minori ‘sparecchiano’: negati i pasti ai lavoratori“. Tutte queste storie sono state denunciate – e continuano ad essere denunciate – dal sindacato ORSA. Da qui la domanda: le altre organizzazioni sindacali di questo settore di cosa si occupano? Sappiamo di sindacalisti di questo settore che hanno fatto carriera politica: siamo contenti per loro, anche se un po’ meno contenti sono i lavoratori.
In Sicilia, poi, in questo settore, la vergogna è assoluta. Piccioli a destra, piccioli a manca. La Regione siciliana che sostiene i monopolisti del mare che gestiscono i collegamenti tra la Sicilia le i propri arcipelaghi detti impropriamente Isole Minori con contributi pari a 50 milioni di euro all’anno. Lo Stato che sostiene gli stessi monopolisti del mare con altri 50 milioni di euro. Eh sì, perché in Sicilia abbiamo linee statali di navi e mezzi veloci e e linee regionali di navi e mezzi veloci per le stesse tratte! Così arrivano contributi da entrambe le parti. Quest’anno c’è la crisi del caro-carburante. I monopolisti del mare siciliano, neanche a dirlo, hanno subito minacciato di aumentare i biglietti di navi e mezzi veloci in piana stagione turistica. La Regione è intervenuta con 20 milioni di euro. Pensate un po’ che stranezza: la Regione siciliana che in questo momento non trova i soldi per pagare le aziende che lavorano alla pavimentazione delle autostrade di competenza del CAS (Consorzio Autostrade Siciliane che fa capo alla Regione) ha trovato invece in quattro e quattr’otto 20 milioni di euro per i monopolisti del mare! I quali, però, hanno cominciato a lamentarsi per le tratte statali. Insomma, se la Regione ha erogato 20 milioni di euro per il caro-carburante, anche lo Stato deve fare la sua parte. Lo Stato all’inizio ha detto no ed è successo un casino: nel senso che i monopolisti del mare hanno subito aumentato il prezzo dei biglietti per le linee statali. Così per qualche settimana, in piena stagione estiva, è andata in scena un’assurdità: per le stesse tratte tra la Sicilia e le Isole Minori c’erano prezzi dei biglietti differenti: prezzi normali per navi e mezzi veloci nelle linee regionali e prezzi dei biglietti aumentati per navi e mezzi veloci nelle linee statali. Servizi identici ma a prezzi diversi! A questo punto lo Stato è intervenuto e ha ‘cacciato’ 8 milioni di euro. Da qui una domanda: ma per per il caro-carburante lo Stato è intervenuto con 8 milioni di euro perché la Regione è intervenuta con 20 milioni di euro? O qualcuno sta pagando di più, o qualcuno sta pagando di meno…
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