Noi seguiamo sempre i post di Mario Pagliaro, chimico del Cnr e esperto in climatologia. Da quasi un mese lo scienziato siciliano racconta di piogge e grandinate nelle Regioni del Nord Italia. Ieri siamo rimasti basiti nell’apprendere che il Governo di Mario Draghi ha dichiarato lo Stato di crisi, causa siccità, in cinque Regioni del Nord: Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna con un primo stanziamento di 36,5 milioni di euro. Così abbiamo posto qualche domanda a Mario Pagliaro.
Non è un’assurdità la dichiarazione di stato di crisi in cinque Regioni del Nord Italia a fronte della vera siccità che oggi colpisce il Sud e la Sicilia?
“Pubblico i video e le fotografie delle intense piogge che da oltre un mese, a più riprese e fino ad ieri, colpiscono il Nord Italia perché stanno risolvendo una situazione di deficit idrico che si era creata nei mesi precedenti. Il capo del Governo italiano ieri diretto in elicottero a Canazei ha dovuto far rientro a Verona e proseguire in auto a causa delle condizioni meteorologiche proibitive. Costituendo una struttura commissariale, forse si desidera velocizzare le opere di miglioramento delle infrastrutture idriche, che anche al Nord Italia non versano in buone condizioni. Al Sud sono quasi tutte state costruite dalla Cassa per il Mezzogiorno. Ad esempio, gli invasi della Sicilia che oggi sono tutti pieni con oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua in più. Che, specie nella Sicilia orientale, spesso non riescono ad arrivare agli agricoltori per lo stato disastroso delle condotte idriche o degli ‘impianti di sollevamento’ che è gergo ingegneristico per indicare le pompe impiegate per trasferire mediante pompaggio le acque a uno o più siti di maggior quota. E’ evidente che impianti e condotte andrebbero rifatti con urgenza: e le risorse del Pnrr dovrebbero dare priorità proprio a questo tipo di investimenti”.
Oltre ai 36,5 milioni di euro arriveranno altri fondi per le Regioni del Nord, sempre per la ‘siccità’?
“Questo dovrebbe chiederlo ai governanti. Probabilmente, si proverà ad investire risorse ben maggiori provenienti proprio dal Pnrr. In generale, lo stato delle infrastrutture italiane è disastroso al Sud e carente al Centro e al Nord. Milano, con la deindustrializzazione in corso da 30 anni e il conseguente aumento di quota del livello della falda, vede ormai esondare i suoi fiumi ogni anno alle prime piogge intense. Si può e si deve intervenire in ogni parte d’Italia, inclusa ovviamente la Sardegna. Ma per farlo bisogna uscire dalla logica dell’austerità e tornare a guardare agli investimenti pubblici infrastrutturali come quelli più necessari a qualsiasi ripresa economica del Paese”.
Ma alla fine la siccità nel Nord Italia c’è stata o no? Perché in effetti nel Gennaio scorso il Po era in secca. E la siccità sta colpendo alcune aree della Francia.
“C’è stata una carenza idrica specialmente nei mesi invernali e particolarmente in pianura, alla quale al Nord non sono abituati. Che oggi viene compensata da piogge e grandinate tardive. In quota, ad esempio, guardi quanta neve contiene il Passo Stelvio sul ghiacciaio del Livrio in Valtellina: vi si pratica regolarmente lo sci estivo e vi si è allenata la nazionale (come potete leggere qui). Gli impianti sono aperti il 28 Maggio e chiuderanno il 2 Novembre. Basta collegarsi alla webcam e per vedere che anche oggi fa maltempo ma che questo non trattiene numerosi sciatori estivi. Poco distante si sono allenate le squadre nazionali di sci: quella femminile ha terminato il 18 Giugno (come potete vedere qui)”.
Cosa dovrebbero fare oggi le Regioni del Sud e la Sicilia, dove la siccità – quella vera, senza piogge che nel Nord vanno invece avanti da un mese – sta colpendo duro?
“Prima cosa, recuperare un po’ di serenità. L’estate mediterranea è nota per essere priva di piogge. In Sicilia è piovuto a Giugno, con il Ragusano ad esempio colpito da intensi nubifragi il 18 di Giugno (come potete leggere qui). Fra poche ore, da Venerdì 8, le temperature crolleranno in tutta la Sicilia. Torneranno le piogge e le temperature resteranno sotto media in tutto il Meridione per molti giorni a seguire. Il 20 Giugno giornalisti della Rai sono rimasti sorpresi dall’apprendere e riportare che in Sicilia dighe e invasi contengono 100 milioni di metri cubi d’acqua in più rispetto all’anno scorso. Ma anche che il lago di Lentini (il Biviere di Lentini) non ha ancora le condotte di collegamento per cui l’acqua che contiene non può essere utilizzata. Se vogliamo che queste opere siano realizzate, la Regione siciliana deve procedere all’assunzione di almeno 100 giovani ingegneri, architetti e geometri con i quali espandere drasticamente gli uffici preposti alla gestione degli invasi e delle condotte”.