Siamo sempre disponibili a dare spazio a chi mette insieme salute e alimentazione. E’ il caso dell’iniziativa: “Tumore ovarico: la prevenzione inizia dalla buona cucina siciliana”. Progetto di ACTO SICILIA, l’associazione contro il tumore ovarico, supportato dall’Assessorato alla Salute Regione siciliana, che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione con il coinvolgimento dei più importanti chef siciliani, ambasciatori della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come bene protetto e inserito nel 2010 nella lista dei patrimoni immateriali dell’Umanità. “E’ necessario che molte più donne imparino a fare prevenzione, anche in assenza di sintomi – sottolinea la presidente ACTO SICILIA, Daniela Spampinato -. Arrivare ad una diagnosi precoce e importantissimo”. Nel 2020 in Italia il tumore dell’ovaio ha avuto un’incidenza di circa 5.200 nuove diagnosi e ad oggi è uno dei “big killers” tra le neoplasie ginecologiche (30%) ed occupa il decimo posto tra tutti i tumori femminili (3%). E in Sicilia, la popolazione femminile (2.487.053) ha un target di prevenzione dei tumori all’ovaio di 14.5 per 100.000 abitanti.
“Che la buona alimentazione sia fattore fondamentale per la prevenzione di qualunque neoplasia, associata ad uno stile di vita attivo, lo ricorda anche il Codice
Stellati e non, gli chef che hanno raccolto la sfida di ACTO SICILIA sono tanti, al momento 11, molti fanno parte dell’associazione Soste di Ulisse, che riunisce l’eccellenza dell’enogastronomia siciliana, e che per prima ha voluto sostenere l’iniziativa. La Sicilia ha un patrimonio che altre Regioni non hanno: veri e propri “cibi anticancro”, alcuni unici al mondo, a cominciare dagli antichi grani siciliani. Senza contare l’importante presenza di miele, di frutta e in particolare gli agrumi, frutta secca e la grandissima risorsa del pesce azzurro. “Grazie al contributo degli chef, stiamo realizzando delle video/ricette da diffondere nei canali social – spiega la presidente Daniela Spampinato – verranno presentati piatti sani, gustosi, preparati con materie prime stagionali e a KM0, attenti anche alla riduzione degli sprechi, per scelte più consapevoli e sostenibili anche per l’ambiente dove viviamo. Ne faremo anche un ricettario che vorremmo pubblicare e distribuire”.
Hanno già aderito: Pino Cuttaia, (La madia di Licata), Pietro D’Agostino (La Capinera, Taormina), Accursio Craparo, (Capraro, Modica) Vincenzo Candiano (Locanda Don Serafino, Ragusa Ibla), Tony Lo Coco (I Pupi, Bagheria), Giuseppe Raciti (Zash, Riposto), Giovanni Santoro (Shalai Resort, Linguaglossa), Angelo Treno, (Al Fogher, Piazza Armerina) Giovanni Guarneri, (Don Camillo, Ortigia), Angelo Di Stefano, (Colonna, Vittoria) Seby Sorbello (Sabir Gourmendarie, Zafferana Etnea).
Dai fornelli alla cattedra, ACTO Sicilia ha organizzato anche delle “speciali” lezioni di cucina, non solo per valorizzare l’espressione dell’arte culinaria sviluppata in Sicilia fin dall’antichità, ma soprattutto per fornire ai pazienti e ai loro familiari indicazioni pratiche e teoriche su come gestire i problemi alimentari conseguenti ad interventi chirurgici, alla radioterapia o alle terapie mediche. Le lezioni, ciascuna di circa 3 ore, si sono tenute presso la scuola di cucina Myda, a cura di Loredana Crisafi e altri chef e alla presenza della nutrizionista Elisa Musumeci. Si ringrazia “Antichi Granai” per aver fornito materie prime di farine e pasta di altissima qualità da assaporare e testare. ACTO Sicilia realizzerà anche brochure informative, diffuse attraverso espositori mobili, nelle sedi LILT, nei reparti oncologici dei maggiori ospedali. D’accordo su tutto. Ci chiediamo solo se tutto questo trova poi riscontro nella realtà, considerato che l’agricoltura gestita dall’Unione europea ormai da decenni penalizza l’agricoltura mediterranea. Di certo non siamo certo noi a inventarci il grano canadese, l’olio d’oliva tunisino, il pomodoro cinese e via continuando…
Foto tratta da GialloZafferano blog