La cucina siciliana per prevenire le malattie, a cominciare dai tumori. A patto che siano prodotti agricoli siciliani e non importati da chissà dove!

5 luglio 2022
  • Ottima l’iniziativa “Tumore ovarico: la prevenzione inizia dalla buona cucina siciliana”. A patto che si tratti di prodotti agricoli siciliani
  • “L’acquisizione di corretti stili di vita fin dalla più tenera età rappresentano una modalità di prevenzione primaria di tutte le neoplasie”
  • Sono 11 gli chef siciliani che hanno raccolto la sfida di ACTO SICILIA
  • Le “speciali” lezioni di cucina

Ottima l’iniziativa “Tumore ovarico: la prevenzione inizia dalla buona cucina siciliana”. A patto che si tratti di prodotti agricoli siciliani

Siamo sempre disponibili a dare spazio a chi mette insieme salute e alimentazione.  E’ il caso dell’iniziativa: “Tumore ovarico: la prevenzione inizia dalla buona cucina siciliana”. Progetto di ACTO SICILIA, l’associazione contro il tumore ovarico, supportato dall’Assessorato alla Salute Regione siciliana, che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione con il coinvolgimento dei più importanti chef siciliani, ambasciatori della dieta mediterranea, riconosciuta dall’UNESCO come bene protetto e inserito nel 2010 nella lista dei patrimoni immateriali dell’Umanità. “E’ necessario che molte più donne imparino a fare prevenzione, anche in assenza di sintomi – sottolinea la presidente ACTO SICILIA, Daniela Spampinato -. Arrivare ad una diagnosi precoce e importantissimo”. Nel 2020 in Italia il tumore dell’ovaio ha avuto un’incidenza di circa 5.200 nuove diagnosi e ad oggi è uno dei “big killers” tra le neoplasie ginecologiche (30%) ed occupa il decimo posto tra tutti i tumori femminili (3%). E in Sicilia, la popolazione femminile (2.487.053) ha un target di prevenzione dei tumori all’ovaio di 14.5 per 100.000 abitanti.

“L’acquisizione di corretti stili di vita fin dalla più tenera età rappresentano una modalità di prevenzione primaria di tutte le neoplasie”

“Che la buona alimentazione sia fattore fondamentale per la prevenzione di qualunque neoplasia, associata ad uno stile di vita attivo, lo ricorda anche il Codice europeo contro il cancro, in accordo ai principi del WCRF (World Cancer Research Fund) – leggiamo nel comunicato che presenta l’iniziativa -. Studi di nutrigenomica stanno inoltre dimostrando che gli elementi su cui si basa il modello mediterraneo (consumo di olio extravergine di oliva, cereali, frutta e verdura) abbiano grande potere antinfiammatorio ed antitumorale”. Commenta Giusy Scandurra, responsabile dell’Oncologia Medica dell’Ospedale Cannizzaro di Catania: “L’acquisizione di corretti stili di vita fin dalla più tenera età rappresentano una modalità di prevenzione primaria di tutte le neoplasie. Anche in corso di chemioterapia, il mantenimento di una corretta alimentazione aiuta a far sopportare meglio gli stati tossici dei trattamenti. Mangiare in maniera corretta senza rinunciare al gusto, rappresenta una delle modalità di mantenimento della qualità della vita nel paziente oncologico”. Aggiunge il Direttore dell’U.O di Ostetricia e Ginecologia del Cannizzaro, Prof. Paolo Scollo: “L’obesità e tutte le altre forme di malnutrizione rappresentano una fattore di rischio per l’insorgenza di neoplasie e per l’esecuzione di tutti quelli che sono i trattamenti per la cura delle pazienti oncologica, dalla chirurgia ai trattamenti medici”. “Il nostro corpo manda dei segnali che le donne devono saper cogliere, un banale dolore o gonfiore addominale o una perdita di peso non legata ad una dieta – precisa Daniela Spampinato– vanno approfonditi, sottoponendosi ad opportune visite mediche, con ecografia transvaginale. E’ vero che la ricerca ha fatto notevoli passi in avanti. Si può convivere con la malattia, ma ci sono innumerevoli effetti collaterali delle cure che penalizzano la qualità della vita”.

Sono 11 gli chef siciliani che hanno raccolto la sfida di ACTO SICILIA

Stellati e non, gli chef che hanno raccolto la sfida di ACTO SICILIA sono tanti, al momento 11, molti fanno parte dell’associazione Soste di Ulisse, che riunisce l’eccellenza dell’enogastronomia siciliana, e che per prima ha voluto sostenere l’iniziativa. La Sicilia ha un patrimonio che altre Regioni non hanno: veri e propri “cibi anticancro”, alcuni unici al mondo, a cominciare dagli antichi grani siciliani. Senza contare l’importante presenza di miele, di frutta e in particolare gli agrumi, frutta secca e la grandissima risorsa del pesce azzurro. “Grazie al contributo degli chef, stiamo realizzando delle video/ricette da diffondere nei canali social – spiega la presidente Daniela Spampinato – verranno presentati piatti sani, gustosi, preparati con materie prime stagionali e a KM0, attenti anche alla riduzione degli sprechi, per scelte più consapevoli e sostenibili anche per l’ambiente dove viviamo. Ne faremo anche un ricettario che vorremmo pubblicare e distribuire”.
Hanno già aderito: Pino Cuttaia, (La madia di Licata), Pietro D’Agostino (La Capinera, Taormina), Accursio Craparo, (Capraro, Modica) Vincenzo Candiano (Locanda Don Serafino, Ragusa Ibla), Tony Lo Coco (I Pupi, Bagheria), Giuseppe Raciti (Zash, Riposto), Giovanni Santoro (Shalai Resort, Linguaglossa), Angelo Treno, (Al Fogher, Piazza Armerina) Giovanni Guarneri, (Don Camillo, Ortigia), Angelo Di Stefano, (Colonna, Vittoria) Seby Sorbello (Sabir Gourmendarie, Zafferana Etnea).

Le “speciali” lezioni di cucina

Dai fornelli alla cattedra, ACTO Sicilia ha organizzato anche delle “speciali” lezioni di cucina, non solo per valorizzare l’espressione dell’arte culinaria sviluppata in Sicilia fin dall’antichità, ma soprattutto per fornire ai pazienti e ai loro familiari indicazioni pratiche e teoriche su come gestire i problemi alimentari conseguenti ad interventi chirurgici, alla radioterapia o alle terapie mediche. Le lezioni, ciascuna di circa 3 ore, si sono tenute presso la scuola di cucina Myda, a cura di Loredana Crisafi e altri chef e alla presenza della nutrizionista Elisa Musumeci. Si ringrazia “Antichi Granai” per aver fornito materie prime di farine e pasta di altissima qualità da assaporare e testare. ACTO Sicilia realizzerà anche brochure informative, diffuse attraverso espositori mobili, nelle sedi LILT, nei reparti oncologici dei maggiori ospedali. D’accordo su tutto. Ci chiediamo solo se tutto questo trova poi riscontro nella realtà, considerato che l’agricoltura gestita dall’Unione europea ormai da decenni penalizza l’agricoltura mediterranea. Di certo non siamo certo noi a inventarci il grano canadese, l’olio d’oliva tunisino, il pomodoro cinese e via continuando…

Foto tratta da GialloZafferano blog

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