L’Olanda, il paradiso fiscale per antonomasia dell’Unione europea, vuole ridurre drasticamente l’inquinamento prodotto dagli allevamenti animali. E’ noto che gli allevamenti animali intensivi inquinano l’ambiente. Questo perché le deiezioni liquide e semi-liquide del bestiame contengono alti livelli di fosforo e, soprattutto, di azoto. Gli animali possono assimilare solo una parte di questi elementi, il resto viene liberato nei terreni. Da qui l’inquinamento. Il Governo olandese di Mark Rutte ha deciso di ridurre drasticamente questa forma di inquinamento, eliminando un grande numero di allevamenti. Il problema è che in Olanda migliaia di agricoltori vivono grazie agli allevamenti di animali. A questi agricoltori il Governo olandese non ha offerto un’alternativa valida: vuole chiudere gli allevamenti e basta! Così circa 30 mila agricoltori in questi giorni sono scesi in piazza con i trattori. Il quotidiano scenarieconomici.it pubblica alcuni video, che potete vedere in calce all’articolo.
“La protesta – leggiamo su scenarieconomici.it – deriva dall’imposizione di un’assurda normativa dal parte del Governo contro l’emissione di gas serra, in questo caso a base di azoto e ammoniaca, composti che derivano essenzialmente dall’allevamento di animali. L’obiettivo del Governo è quello di ridurre i capi allevati del 30%, ma questo, ovviamente, verrebbe a comportare la chiusura di un gran numero di aziende agricole, alcune delle quali pluricentenarie. Tutto questo verrà sacrificato in nome dell’ideologia della nuova URSS europea e della sua programmazione centralizzata. I Paesi Bassi sono tradizionali esportatori di carne nel resto d’Europa, per cui vi saranno pesantissime ricadute anche sui prezzi di questi prodotti alimentari negli altri Paesi. Il Governo Rutte è ben conscio che vi saranno delle ricadute pesantissime su queste aziende, ma comunque ha affermato che… non gli interessa nulla, che le aziende devono cambiare e che la normativa verrà comunque implementata. Che faranno questi agricoltori sacrificati sull’altare del cambiamento climatico? Si attaccheranno al tram, oppure passeranno a forme di protesta ancora più forti”.
Che le emissioni inquinanti vadano ridotte non ci sono dubbi. Ma non è pensabile mandare in fallimento migliaia di aziende zootecniche olandesi. Il Governo dovrebbe offrire alternative, ma non lo fa. Così gli allevatori si organizzano e aumentano le proteste sociali. Il dubbio è che non ci sia solo una questione di inquinamento. Va detto infatti che nel Nord Europa si va diffondendo una ‘filosofia’ radicale che punta all’eliminazione degli allevamenti di animali. Si tratterebbe, in altre parole, di ambientalisti-oltranzisti che puntano all’eliminazione degli allevamenti di animali da carne. Questo “No” alla carne riguarderebbe gli animali di grande taglia, come i bovini, i maiali e anche gli ovini. Poi, però, la stessa ‘scuola’ di pensiero dell’ambientalismo radicale di una sempre più insofferente Unione europea propone alla popolazione di mangiare gli insetti! Quindi il problema di questi signori non è eliminare in generale il consumo di carne, ma solo di un certo tipo di carne: bovini, maiali e ovini non debbono essere più mangiati, mentre gli insetti possono finire nei piatti della popolazione. Due pesi e due misure…
QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI SCENARI ECONOMICI
Foto tratta da Terra e Vita Edagricole
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