“Nell’intervista rilasciata all’ultima puntata di Report, relativamente i finanziamenti perduti dal Pnrr, il Presidente della Regione Musumeci, ha mentito sapendo di mentire”. Lo dice Maurizio Grosso, segretario generale del Sifus. La storia è nota: sono fondi che la Regione siciliana ha perso per errori commessi nella presentazione dei progetti. “In due diverse conferenze stampa tenute presso la Camera dei Deputati il 10-11-2021 e presso la Sala Rossa dell’Assemblea regionale siciliana il 29-11-2021 – scrive sempre Maurizio Grosso – il Sifus, alla presenza di esperti e di diversi parlamentari, ha dimostrato attraverso un dettagliato dossier ( ancora disponibile) che per quanto attiene i 31 progetti del Pnrr ‘bocciati’ dal Ministero alle Politiche Agricole, le responsabilità oggettive ricadono tutte in capo ai progettisti dei Consorzi di bonifica, all’assessore all’Agricoltura Tony Scilla e al Presidente Nello Musumeci come emerge dall’accettazione dei criteri di assegnazione delle risorse in sede di Conferenza Stato Regioni, dal soccorso istituzionale ministeriale (non richiesto) e, soprattutto, dagli errori grossolani dei tecnici rispetto il soddisfacimento dei criteri previsti dalla piattaforma Dania ( non hanno pigiato financo i tasti in cui bisognava asserire che in Sicilia si ripetono lunghi periodi di siccità e che la desertificazione la fa da padrona)”.
“In ogni caso, come è emerso dalla classificazione dei progetti finanziabili sulla base degli 880 milioni messi a bando (n.79) -prosegue il segretario del Sifus – il 67% delle risorse del Pnrr servirà per realizzare opere nelle Regioni del Nord e il 33% in quelle del Sud con Regioni come Sicilia, Puglia, Sardegna, Molise e Abruzzo completamente escluse. Significa che si realizzeranno investimenti nelle Regioni dove le precipitazioni meteo sono molto frequenti, non esiste la desertificazione e il sistema irriguo è più moderno, mentre al contrario, non se ne realizzeranno laddove si registrano lunghi periodi di siccità, c’è la desertificazione e le reti irrigue sono colabrodo”.