“Come si può contrastare la siccità nell’agricoltura siciliana se il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, e l’assessore all’Agricoltura, Tony Scilla, come Cimabue, fanno una cosa e ne sbagliano due?”. Se lo chiede il segretario generale dei Sifus Confali, Maurizio Grosso. “Non parleremo in questa occasione – dice Grosso – della vicenda della perdita dei finanziamenti dei 31 progetti sul 31 dal PNRR per ammodernare le rete irrigua, ma di vicende paradossali che si registrano nei Consorzi di bonifica a causa di una classe politica davvero approssimativa. Nel corso della travagliata, ultima legge Finanziaria siciliana, attraverso l’impegno di diversi parlamentari che siamo stati capaci di coinvolgere e dei sacrifici degli operai che, chiamati dal Sifus, tutti i santi giorni hanno presidiato e protestato in Piazza Parlamento in Palermo, siamo riusciti a strappare all’Assemblea regionale siciliana lo spostamento del triennio di finanziamento (dal 31-12-2020 al 31-12-2021) e circa un milione di euro in maniera da allargare l’accesso al turnover nei Consorzi di bonifica. Vista la deriva lassista del Parlamento dell’Isola, questo risultato a detta dei benpensanti rappresentava poca cosa, ma avrebbe rappresentato a nostro giudizio un segnale utile per gli operai e, soprattutto, per le aziende agricole, quindi contro la siccità. Ben 225 operai consortili avrebbero beneficiato del turnover e quindi sarebbero stati allungati i tempi delle loro prestazioni lavorative al servizio del Consorzio per fornire l’acqua alle aziende agricole. Paradossalmente, questo stato di cose positivo per operai ed aziende agricole siciliana, nonostante l’approvazione della Finanziaria, non si è potuto mettere in pratica poiché la Finanziaria medesima contiene un articolo che blocca le assunzioni e il turnover in tutti i settori in Sicilia fino al 31 dicembre del 2022. L’unica soluzione per sbloccare questo stallo è prevedere prima possibile una norma (dentro qualsiasi legge) capace di superare “il blocco delle assunzioni e del turnover” al 31 dicembre 2022″.
Con una mano il Parlamento siciliano sblocca il turnover del personale dei Consorzi di bonifica, con l’altra mano lo blocca. Questo spiega – anche se non è la sola spiegazione – perché ci sono oggi ritardi nell’erogazione dell’acqua a tante aziende agricole della Sicilia. Il Sifus non chiama in causa per caso Gianfranco Miccichè e Tony Scilla: li chiama in causa perché il primo è il presidente dell’Ars e il secondo e l’assessore all’Agricoltura. Entrambi, visto che sono nello stesso partito e hanno la responsabilità politica della gestione dell’agricoltura siciliana, avrebbero dovuto garantire il turnover del personale nei Consorzi di bonifica nell’interesse degli agricoltori. E oggi, a ‘frittata’ fatta, con la siccità che imperversa e con le aziende agricole che aspettano l’acqua per irrigare? Sarebbe necessario un provvedimento straordinario per far partire subito il turnover nei Consorzi di bonifica. “Il Sifus lotta – dice sempre Grosso – affinché, per ovvie ragioni, ciò avvenga prima possibile per poter mantenere un servizio minimo nei Consorzi e consentire passaggi di personale da un Consorzio all’altro (da Enna a Catania ad esempio) senza aggravio di spese da un lato e danni dall’altro. La prima data utile in cui il Parlamento siciliano potrebbe rimediare al danno prodotto a Consorzi e agricoltura con il blocco delle assunzioni inserito nella legge finanziaria è Lunedì 27 Giugno quando si discuterà la norma sul randagismo. Per quella data il nostro gruppo dirigente sarà a Palermo, in piazza Parlamento, a rivendicare nei confronti della classe politica la norma che libera il turnover e consente a 225 lavoratori di beneficiarne per servire l’agricoltura. Questa Segreteria Generale sostiene, senza se e senza ma, le strategie di lotta del Segretario Nazionale responsabile dei Consorzi di bonifica, Ernesto Abate”.
Foto tratta da Palermo – la Repubblica