Non sappiamo cosa dirà domani mattina in conferenza stampa il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci. E’ noto che ha già fatto sapere che toglierà il disturbo: in pratica, non si dovrebbe ricandidare alla guida della Sicilia. C’è hi dice che sarebbe stato mollato dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. La cosa non è impossibile. Per un motivo semplice: perché i giorni precedenti l’ormai celebre “toglierò il disturbo” non abbiamo letto dichiarazioni della meloni a sostegno di Musumeci. Insomma, gli avversari di Musumeci – Forza Italia che fa capo al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, e la Lega di Matteo Salvini – avrebbero aggirato Musumeci ‘accerchiandolo’ da Roma. La tesi non è campata in aria. E sul quotidiano La Sicilia si legge pure delle difficoltà del presidente della Regione, negli ultimi giorni, a rintracciare la leader di Fratelli d’Italia. La spiegazione che leggiamo su questo giornale non ci convince: Musumeci sarebbe stato messo da parte dalla Meloni che non vuole rotture nel centrodestra perché ambisce, dopo le elezioni politiche del Marzo del prossimo anno, alla nomina di capo del Governo italiano. Questa interpretazione non ci convince perché con quello che sta succedendo nel mondo Iddio solo sa che cosa sarà successo da qui al marzo del prossimo anno. Con le continua sanzioni che l’Unione europea commina alla Russia non possiamo sapere se Putin continuerà a fornire gas e petrolio all’Europa, se non altro perché il presidente russo non sembra più avere la forza per reggere la pressione del mondo russo che pressa per rompere del tutto con la Ue. Vero è che la Meloni è in prima fila per mandare armi in Ucraina: cosa, questa, che non può che fare piacere ai veri padroni dell’Unione europea, gli americani. Però è difficile capire, da qui a otto nove mesi, cosa resterà dell’Unione europea nel caso in cui la Russia di Putin dovesse decidere di tagliare gas e petrolio all’Unione europea.
E allora? Allora – ammesso che domani mattina Musumeci annunci la sua non-ricandidatura alla presidenza della Regione – la vera motivazione del passo indietro di Musumeci potrebbe essere un’altra, sempre legata alla Meloni. Tra poco si voterà alla Regione Lazio, che è la Regione dove è nata e vive Giorgia Meloni. E’ probabile che la leader di Fratelli d’Italia voglia provare a conquistare la presidenza della Regione Lazio con un esponente – o una esponente – di Fratelli d’Italia. Da qui il possibile ‘accerchiamento’ romano di Miccichè e la Lega: tu ci liberi in Sicilia di Musumeci e noi, alle prossime regionali del Lazio, saremo tutti uniti con il candidato o con la candidata di Fratelli d’Italia. Per dirla in breve, Musumeci potrebbe essere stato sacrificato per equilibri romani. Se è così bisognerebbe capire chi potrebbe essere, a questo punto, il candidato alla presidenza della Regione siciliana del centrodestra unito. In tanti parlano di Raffaele Stancanelli. Si tratterebbe di un altro esponente di Fratelli d’Italia, o comunque ex Alleanza nazionale. Potrebbe essere un esponente della Lega: ma noi non ci crediamo. La nostra impressione è che il candidato farà capo a Forza Italia. Noi, qualche giorno fa, abbiamo notato che il fratello maggiore di Gianfranco Miccichè, il banchiere Gaetano Miccichè, parlava di Regione siciliana…
Foto tratta da HuffPostItalia